Pezzotto, la Finanza indaga sugli utenti: posizioni fiscali sotto analisi

Oltre alle sanzioni economiche, sequestri e controlli fiscali per chi usa IPTV illegali. Rafforzati i poteri del Piracy Shield con oscuramenti automatici in 30 minuti

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 27 Maggio 2025 12:51

Continua la guerra al “pezzotto“, lo strumento che permette di guardare illegalmente le partite di calcio a pagamento. Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza aveva affermato di aver identificato e sanzionato oltre 2mila utenti abusivi in 80 province italiane. Le multe sono arrivate anche a 5mila euro per ciascun fruitore di questi contenuti diffusi illegalmente. Ma non ci si ferma solo alle multe; stando al Colonnello della Guardia di Finanza Giuseppe Giulio Leo, indaga anche sulla posizione fiscale dei soggetti identificati.

La lotta al pezzotto

Intervistato da Dazn, il Colonnello ha affermato:

È necessario capire che ormai ogni azione del vivere quotidiano lascia tracce: si lasciano tracce finanziarie, sul web, e quindi nessuno può ritenersi esente da responsabilità nel caso in cui utilizzi illegalmente questi palinsesti riservati a pagamento

Oltre alle multe, la Guardia di Finanza sta facendo accertamenti approfonditi anche per ricostruire l’intera posizione fiscale dei soggetti identificati, ricordando che in una recente operazione condotta per contrastare il fenomeno della pirateria sono stati sequestrati patrimoni per 500mila euro, auto d’epoca e di lusso che alimentano il mercato illegale.

Negli ultimi mesi gli strumenti per combattere la pirateria audiovisiva nel calcio si sono affinati. Secondo la Guardia di Finanza, oggi bastano pochi minuti per identificare una persona che segue illegalmente una partita o guarda un film. In particolare sono due le tracce che vengono lasciate: la carta di credito usata per pagare i fornitori del “pezzotto” e l’utenza internet utilizzata per lo streaming. Gaetano Cutarelli, generale di brigata e comandante del nucleo speciale beni e servizi della Guardia di Finanza, spiega che dalla legge del 2023 c’è stato un nuovo modo di ragionare:

“oscurare la partita non bastava perché non si riusciva a intervenire in tempo. Adesso in due minuti riusciamo a bloccare lo streaming in maniera automatica. Anche per i siti dall’estero, che non saranno più visualizzabili dagli utenti italiani che si collegano”.

A quanto ammontano le multe

Nei giorni scorsi, il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di finanza e il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce, agendo in stretta collaborazione, hanno identificato 2.282 utenti sparsi in 80 province del territorio italiano che, utilizzando il cosiddetto “pezzotto”, ottenevano l’accesso alle reti Internet Protocol TV (IPTV) per fruire abusivamente di contenuti protetti, a danno dell’industria culturale e sportiva. La procura di Lecce, per ora la prima e l’unica a fornire dati, ha imposto sanzioni da 154 a 5mila euro e l’inserimento in una lista di utenti segnalati.

L’aumento dei poteri del Piracy Shield

E mentre la stagione sportiva si avvia verso la conclusione, la lotta alla pirateria non si ferma. In vista del Mondiale per Club estivo, che sarà trasmesso gratuitamente da Dazn a livello mondiale, e della prossima stagione cinematografica, l’Autorità Garante per le Comunicazioni ha annunciato una nuova stretta che darà alla piattaforma Piracy Shield ancora più margine d’azione, rendendo sempre più complicata la vita per tutte quelle reti e piattaforme che si occupano della ritrasmissione di contenuti protetti dal diritto d’autore.

Un passo avanti si è registrato nel marzo 2025, quando Agcom ha approvato una delibera che ha di fatto esteso i poteri di Piracy Shield: la piattaforma avrà la possibilità di oscurare, sempre entro 30 minuti, anche le piattaforme che trasmettono contenuti coperti dal diritto d’autore, non necessariamente sportivi. L’estensione, ha spiegato Agcom, includerà anche le Vpn e i fornitori di Dns, introducendo inoltre l’obbligo di deindicizzazione dei siti pirata.