Dazn chiede 500 euro agli utenti pirata. Non è una multa e non è obbligatorio pagare

Cos'è la lettera che Dazn ha inviato a molti utenti. Ecco perché non è una buona idea pagare immediatamente senza sapere di cosa si tratti

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 9 Ottobre 2025 14:43

Si è parlato a lungo dell’arrivo delle multe per il pezzotto. A circa 2mila utenti pirata sono state consegnate delle lettere che intimano al pagamento di una somma elevata. È bene però precisare che non si tratta di sanzioni amministrative, tutt’altro. Il pagamento non è obbligatorio e di seguito spieghiamo perché. Iniziamo però col dire che è sempre meglio rispettare questa regola di base: leggere e comprendere prima di firmare e/o pagare.

Lettera di Dazn

Avete visto partite di calcio con il pezzotto? Se la risposta è sì, potreste avere la coscienza sporca e, dunque, considerare di pagare in fretta la somma richiesta da Dazn per chiudere questa vicenda (da saldare entro 7 giorni). La società indica 500 euro come somma per dimenticare bonariamente il tutto. Un indennizzo forfettario che eviterebbe ulteriori azioni legali.

È parte della grande svolta nella strategia d’azione anti pirateria, che mira a colpire gli utenti finali e, dunque, a spaventare e ridurre la lista di pagatori che foraggiano il sistema illegale. Nella lettera si legge:

“Per evitare di intraprendere iniziative giudiziarie di natura risarcitoria e protettive, con conseguente aggravio di costi, DAZN intende verificare la possibilità di una composizione dell’accaduto, con il versamento di un indennizzo forfettario di Euro 500,00 e con il formale impegno a non porre in essere, in futuro, ulteriori comportamenti lesivi dei diritti della scrivente”.

Indagini in corso

Ci sono però degli elementi da chiarire in questa situazione, che non è affatto così lineare come si potrebbe pensare. Le indagini coordinate dalla Procura di Lecce, condotte dal Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza (in collaborazione con i reparti di Roma, Napoli, Bologna, Catania e Cagliari), hanno portato alla trasmissione dell’elenco degli utenti a Dazn.

Ecco come la piattaforma ha ottenuto i nominativi per l’invio delle proposte d’accordo. L’attività investigativa ha condotto a individuare i sottoscrittori di abbonamenti illegali Iptv, risalendo a:

  • dati anagrafici;
  • dati bancari;
  • dati di localizzazione.

Gli utenti sono stati dunque sanzionati per la violazione della Legge sul Diritto d’Autore n. 633/1941. Ciò prevede responsabilità non solo per chi diffonde i contenuti illegalmente detenuti ma anche per i fruitori.

Oltre 2.500 utenti sono già stati sanzionati, stando alle stime delle autorità. Altri 3.000 risultano invece in corso di identificazione. Dazn, Sky e altri titolari di diritti potranno ora agire in sede civile. Ed è proprio questo il caso cui si fa riferimento nella lettera: pagare per evitare il procedimento.

Cosa rischiano gli utenti pirata

Chi ha usato il pezzotto, ha pagato per questo servizio illegale e magari versato denaro digitalmente (in forma tracciabile) per un account Iptv, può andare incontro a differenti conseguenze. Le riportiamo di seguito:

  • sanzione amministrativa fino a un massimo di 5.000 euro;
  • procedimento penale per violazione del diritto d’autore;
  • richiesta di risarcimento in sede civile da parte dei detentori dei diritti;
  • blocco o sequestro dei dispositivi sfruttati per lo streaming illegale.

Chi non deve pagare

Se si è stati sanzionati, si è consci d’aver sfruttato un sistema Iptv per vedere materiale protetto da diritti, sarebbe il caso di contattare l’ufficio legale di Dazn e provare a trattare. Nella peggiore delle ipotesi si pagheranno i 500 euro indicati, evitando ulteriori problemi.

Lettera di Dazn agli utenti del pezzotto
ANSA
Pezzotto: Dazn richiede 500 euro per evitare il procedimento civile

A tutti però si consiglia di non pagare immediatamene senza aver consultato il proprio legale. Sarebbe infatti il caso di vagliare la propria situazione, ipotizzando possibili scenari e ottenendo consulenza in merito alla somma richiesta. Di fatto non dovrebbe pagare chi ritiene di voler dibattere il proprio caso in aula, qualunque siano le proprie motivazioni, svelando le carte dell’accusa.

Quest’ultima, tra l’altro, non sembra avere una “mano” particolarmente forte, perdonate il riferimento al mondo dei giochi di carte. Si può spiegare soltanto così la scelta di inviare queste lettere d’accordo. Altro che “linea morbida”, come fatto circolare in queste ore dalla piattaforma. Non è da escludere, infatti, che l’anello debole rappresentato dal sistema Piracy Shield, con tutte le sue violazioni già denunciate, possa far crollare l’intero castello accusatorio.

AECI: “Non pagate”

In merito alla questione delle lettere inviate da Dazn contro i clienti del pezzotto si è espressa l’Associazione Europea Consumatori Indipendenti. Sono stati sollevati svariati “aspetti critici”:

  • rischio doppia punizione per chi è già stato sanzionato con multe amministrative;
  • il valore di 500 euro è forfettario e potrebbe non rispecchiare il danno effettivo subito;
  • termini stringenti, considerando gli appena 7 giorni concessi per pagare;
  • l’autorizzazione delle autorità giudiziarie all’uso dei nominativi solleva questioni di privacy;
  • l’azione potrebbe essere soltanto un deterrente, in grado di fissare però un pericoloso precedente.

Cosa fare se ricevi la lettera

  • la richiesta non è una multa ma una proposta privata di risarcimento;
  • non bisogna pagare senza assistenza legale;
  • pagare potrebbe equivalere a un’ammissione di colpa;
  • è legittimo chiedere chiarimenti scritti a Dazn sull’origine dei dati, il calcolo del danno e la prova del comportamento contestato;
  • si può contestare la richiesta se non si riconosce il fatto o l’importo appare sproporzionato;
  • considerare il rischio di duplicazione del procedimento per chi ha già ricevuto una sanzione dalle autorità.