Violenze a scuola, pene severe e multe ai genitori: l’annuncio di Valditara

Il ministro Valditara studia il piano per una scuola più sicura dopo l'ennesima violenza ai danni di un docente: previsto pugno duro per alunni e genitori

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Pene più severe, multe salate ai genitori per gli alunni minorenni e forze dell’ordine presenti a scuola. È il riassunto del piano che vuole mettere in atto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara dopo gli ennesimi casi di violenze nelle scuole italiane, con sempre più studenti protagonisti di episodi criminosi contro i professori e, sempre più spesso, contro compagni o addirittura ai danni della stessa struttura scolastica. Motivo per il quale il ministro ha intenzione di mettere fine a questa escalation, minacciando provvedimenti più duri che andranno a colpire anche le famiglie degli alunni più violenti, con l’obiettivo di far partire l’inversione di rotta già dalle mura domestiche.

Valditara pronto al pugno duro contro i genitori

Dopo l’annuncio che tutti aspettavano sugli esami di Maturità, il ministro Valditara si è concentrato su un argomento che sta a cuore al governo, ovvero la sicurezza del personale scolastico. L’ennesimo caso legato all’aggressione di una docente a Varese, accoltellata alla schiena da un suo alunno, il ministro dell’Istruzione si è mosso con ancor più forza e determinazione per usare il pugno duro contro gli autori delle violenze.

In un’intervista a Il Messaggero, infatti, Valditara ha annunciato pene più severe e l’ipotesi di inserire le forze dell’ordine nelle scuole delle aree a rischio. E col ministro della Giustizia Carlo Nordio starebbe lavorando anche a una norma che contempli la presunzione di danno reputazionale da parte di chi aggredisce un dipendente scolastico, così da rendere automatico il risarcimento.

A giocare un ruolo chiave saranno anche i genitori degli studenti, perché secondo quanto previsto nel piano nel caso in cui l’aggressore sia un minore, dovranno essere i genitori a farsene carico. Valditara su questo è stato chiaro: “Toccando anche nel portafoglio chi è responsabile dell’educazione dei propri figli, forse un’inversione di rotta si riuscirà ad ottenere”.

Su questo argomento si tornerà di certo a parlare nelle prossime settimane, perché come riferito dal ministro c’è anche una “proposta di legge della Lega che innalza le pene per i genitori che aggrediscono gli insegnanti”. I casi, infatti, portano a evidenziare che “c’è una responsabilità educativa forte delle famiglie”.

“Dobbiamo dare una risposta forte, lo Stato deve dimostrare di essere accanto al personale della scuola”, ha sottolineato il titolare del dicastero di viale Trastevere, che punta innanzitutto alla riforma del voto in condotta.

I casi di violenza in aumento

Provvedimenti pensati dal ministro Valditara, come detto, per frenare i sempre più frequenti episodi di violenza a scuola. Tra studenti e contro docenti, i numeri delle aggressioni sono allarmanti e, sommando anche le occupazioni e i danni alle strutture, da non sottovalutare.

I dati del Ministero, infatti, parlano chiaro. Dall’inizio dell’anno scolastico sono stati ben 27 gli episodi di aggressione ai danni degli insegnanti, un numero che se paragonato a quello dell’anno scolastico 2022/2023 è preoccupante. Lo scorso anno, infatti, i casi erano stati 36, dunque una distanza di appena 9 casi in meno quest’anno con ancora diversi mesi di scuola davanti.

Un aumento del 111% segnalato, poi, per aggressioni per mano dei genitori, mentre un -11% se considerati gli studenti responsabili. Insomma, dati che segnalano una situazione davvero al limite per il sistema scolastico italiano.