Forza Italia supera la Lega nei sondaggi, clima teso prima delle Europee

Antonio Tajani ha definito una linea misurata per Forza Italia in vista delle elezioni europee, superando nei sondaggi politici la Lega di Matteo Salvini

Foto di Mirko Ledda

Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

I segnali erano nell’aria e alla fine è successo davvero: Antonio Tajani è riuscito a riportare Forza Italia oltre l’8%, celebrando i 30 anni dalla prima vittoria elettorale di Silvio Berlusconi. Certo, la percentuale di voti raccolta il 27 marzo 1994 era ben diversa – il 21% e a fronte di un’affluenza dell’86,07% – e il ruolo del partito all’interno del centro-destra era quello di protagonista assoluto. All’alba della Seconda Repubblica gli azzurri si attestavano come una forza politica innovativa e capace di rubare la scena parlamentare, nonostante le già aspre critiche che arrivavano da stampa e opposizioni. Per decenni il Cav è stato il punto di riferimento dei moderati, seppur in mezzo alle ombre che hanno caratterizzato la sua figura e i suoi governi, e il vero playmaker dell’alleanza con il Carroccio e i missini. Con l’attuale ministro degli Esteri, però, il logo tricolore potrebbe tornare a essere un simbolo importante, per un nuovo periodo caratterizzato da un tiepido ritorno al passato.

Forza Italia risale nei sondaggi: cosa sta succedendo

Ci è voluta la lenta ascesa di una nuova generazione di leader, a destra con Matteo Salvini e Giorgia Meloni e al centro con Matteo Renzi e Carlo Calenda, tutti eredi spirituali del patron di Fininvest, a far migrare gli elettori forzisti verso nuovi schieramenti. Con la morte di Silvio Berlusconi sembrava essersi chiusa la lunga stagione in cui la politica si è fatta più tra la villa di Arcore e Palazzo Grazioli che tra i palazzi delle istituzioni. Eppure la promessa di un ritorno ai fasti del passato sembra aver convinto gli elettori a tornare a casa, nonostante un difficile passaggio di consegne e il passo inizialmente claudicante del nuovo presidente Antonio Tajani.

La linea ora è definita. Anche senza Berlusconi, Forza Italia deve tornare a essere la casa dei moderati in vista delle elezioni di giugno per inviare i rappresentanti del Belpaese a Strasburgo. Sarà importante non cedere alle provocazioni antieuropeiste degli alleati di spicco e puntare piuttosto sul consolidamento dei rapporti con i centristi, riaccogliendo i fuoriusciti e superando antiche antipatie. D’altronde gli avversari del poco longevo Terzo Polo, stando alle intenzioni di voto, sono lontani dalla soglia di sbarramento.

Le strategie dei partiti alle prossime elezioni europee

E se le conferenze di Antonio Tajani puntano a presentare un partito rassicurante e aperto al dialogo, la strategia di Matteo Salvini sembra essere quella di sorpassare Fratelli d’Italia a destra con dichiarazioni shock da dare in pasto ai giornali. In una recente ospitata in Rai, il segretario del Carroccio ha dichiarato che l’Europa “non ha fatto nulla per aiutarci”, riprendendo il vecchio tema dei migranti e dichiarando di non voler “svendere l’identità della Lega e dell’Italia”.

Non potendo abbracciare quelle posizioni visto il suo ruolo, la premier Giorgia Meloni starebbe piuttosto meditando di rincorrere i forzisti e il loro forte legame con il territorio, in cui godono di vecchie amicizie consolidate nel tempo, soprattutto tra le schiere dei democristiani. Il primo partito del Paese potrebbe dunque abbandonare la linea sovranista in favore di una campagna elettorale più morbida.

Senza solide alleanze sembra sfumare invece il sogno europeo in solitaria per Azione e Italia Viva, di nuovo sotto la soglia di sbarramento del 4%. Non è ancora chiara invece la linea di pentastellati e dem dopo le recenti aperture alle elezioni regionali.

Chi sale e chi scende nei sondaggi politici: le percentuali

La Supermedia di YouTrend e Agi calcola la media ponderata delle intenzioni di voto degli italiani rilevate tra il 16 e il 28 marzo. Quella del 29 marzo prende in considerazione i dati forniti da Demopolis, Eumetra, Ipsos, Noto, Piepoli, Swg e Tecnè. Vediamo i dati delle nuove rilevazioni, con le intenzioni di voto degli ultimi 15 giorni. Tra parentesi il confronto con i dati raccolti nei 15 giorni precedenti dagli scorsi sondaggi politici.

  • Fratelli d’Italia: 27,6% (+0,1);
  • Partito Democratico: 20,1% (+0,1);
  • Movimento 5 Stelle: 16% (=);
  • Forza Italia: 8,2% (+0,5);
  • Lega: 8,1% (-0,1);
  • Alleanza Verdi e Sinistra: 3,7% (-0,5);
  • Azione: 3,3% (-0,6);
  • Italia Viva: 3,3% (=);
  • +Europa: 2,7% (-0,1);
  • Italexit: 1,5% (=);
  • Unione Popolare: 1,3% (=);
  • Noi Moderati: 1,1% (+0,1).

Supermedia dei sondaggi politici: le percentuali delle coalizioni

Le rilevazioni al 28 marzo fotografano questa situazione a livello di coalizioni:

  • Centro-destra: 44,9%;
  • Centro-sinistra: 26,5%;
  • Movimento 5 Stelle: 16%;
  • Terzo Polo: 6,6%;
  • Altri: 6%.

Alle elezioni politiche del 2022, invece, le percentuali erano queste:

  • Centro-destra: 43,8%;
  • Centro-sinistra 26,1%;
  • Movimento 5 Stelle: 15,4%;
  • Terzo Polo: 7,8%;
  • Altri: 6,9%.