Lavoro, arriva la patente a punti per i cantieri delle imprese: quanto vale la morte di un operaio

Una patente a punti nei cantieri per alzare gli standard di sicurezza sul lavoro. Come si acquisiscono e come si perdono i punti

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Cambia la sicurezza sul lavoro con l’arrivo della patente a punti per imprese e lavoratori autonomi che intendano operare in cantieri edili temporanei o mobili, sulla falsariga di quella di guida. A partire dall’1 ottobre 2024 le imprese per poter operare dovranno avere almeno 15 crediti. Il punteggio massimo ottenibile è di 30 crediti.

Patente a punti in cantiere

Come stabilito nel decreto Pnrr approvato il 26 febbraio, la patente verrà rilasciata dall’Ispettorato nazionale del lavoro in seguito all’iscrizione alla camera di commercio, dopo gli adempimenti relativi agli obblighi formativi e in seguito al possesso di una serie di documenti (Durc, Documento di Valutazione dei Rischi, Documento Unico di Regolarità Fiscale).

Scendere al di sotto dei 15 crediti impedirà ad aziende e lavoratori autonomi di poter continuare a lavorare nei cantieri, anche in quelli temporanei e mobili. E non solo: chi va sotto tale soglia verrà sanzionato con una multa dai 6mila ai 12mila euro.

Cosa accade in caso di morte del lavoratore

La stretta sulla sicurezza nei cantieri e contro il lavoro nero arriva all’indomani della strage di Firenze dello scorso 16 febbraio, nella quale 5 operai sono morti nel cantiere Esselunga di via Mariti.

In caso di morte di un lavoratore durante il turno di lavoro, la patente viene decurtata automaticamente di –20 punti. Si scende, dunque, sotto la soglia minima che permette di continuare a operare nel cantiere e scattano le multe del caso, che procedono su un binario parallelo rispetto al consueto iter della giustizia penale e civile.

In caso di inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, la patente cala di -15 punti; in caso di inabilità temporanea assoluta che comporti l’astensione dal lavoro per più di 40 giorni vengono decurtati -10 punti.

Sospensione della patente

Oltre alla decurtazione dei punti, nella bozza viene scritto che “nei casi di infortuni da cui sia derivata la morte o un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, la competente sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro può sospendere, in via cautelativa, la patente fino a un massimo di 12 mesi“.

I crediti decurtati, si legge ancora, “possono essere reintegrati” a seguito della frequenza di corsi.

Ma la decurtazione dei punti non avviene esclusivamente in caso di incidente mortale o di infortunio: sono sanzionate anche altre infrazioni come il mancato rispetto dei contratti collettivi, la mancata applicazione delle regole che tutelano la salute nei luoghi di lavoro e gli obblighi assicurativi e contributivi, fra le altre cose.

La bozza dispone poi che al in subappalto si applichi un trattamento economico non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi nazionali maggiormente applicati nello stesso settore.

Ma si valutano anche sanzioni più aspre, come lo stop dagli appalti da 2 a 5 anni in caso di gravi violazioni o di accertata responsabilità penale per reati in materia di salute e sicurezza. Le imprese irregolari verrebbero escluse dai benefici fiscali e contributivi.