Meloni sfida Schlein in tv: la replica PD e le preferenze nei sondaggi politici

Durante la conferenza stampa Giorgia Meloni ha detto di essere pronta al confronto con le opposizioni, accettando un eventuale dibattito in tv con Elly Schlein

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Durante la conferenza stampa Giorgia Meloni ha detto di essere pronta al confronto con le opposizioni, accettando un eventuale dibattito in tv con Elly Schlein, leader del partito democratico. La sfida, lanciata, è stata accolta. Di fatto si tratterebbe di un faccia a faccia tra due delle figure più influenti del Paese, che potrebbe dare una scossa ai sondaggi politici, anche in vista delle prossime elezioni europee.

Meloni sfida Schlein in tv

Nella conferenza stampa di fine anno, rimandata al 4 gennaio per questioni di salute che non avevano permesso alla premier di presentarsi prima di fronte ai giornalisti, Giorgia Meloni si è detta disposta a un confronto politico diretto con Elly Schlein, all’opposizione.

Rispondendo a una domanda, nello specifico, ha detto: “Mi impegno volentieri a un confronto tv con Elly Schlein, credo sia normale e giusto che il presidente del Consiglio si confronti con il leader dell’opposizione prima della campagna elettore delle elezioni europee, non mi sono mai sottratta e non lo farò questa volta”.

La replica del Partito Democratico

Alle parole di Giorgia Meloni non hanno, al momento, fatto seguito quelle dirette di Elly Schlein. Tuttavia, è stata immediata la replica del Partito Democratico, tramite una nota sui social (tra l’altro condivisa dalla stessa sottosegretaria).

“Oltre due ore di conferenza stampa per non dire nulla, continuare con il solito atteggiamento vittimista, con i soliti attacchi alle opposizioni, con la solita creazione di nemici immaginari, senza mai dare risposte ai problemi del Paese come la sanità e il carovita – si legge -. Guida il Governo ma sembra ancora all’opposizione. Meloni, quando ci parlerai di quale futuro immagini per l’Italia? Tutto il resto è noia”.

Queste invece le parole dei Capogruppo al Senato e alla Camera Francesco Boccia e Chiara Braga: “La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, continua a descrivere un Paese dei balocchi, ma non ha un minimo di contezza dei problemi dell’Italia, dalla sanità al lavoro. Gravi sono le falsità che continua a raccontare. Come sempre molta propaganda e attacchi ingiustificati all’opposizione. Sarà un anno complesso ma né lei, né il suo governo, sono all’altezza di quello che ci aspetta”.

Nessun accenno, quindi, al possibile dibattito televisivo. Per ora.

Cosa dicono i sondaggi politici

La sfida in tv tra Meloni e Schlein, di fatto, potrebbe spostare non di poco gli equilibri del consenso elettorale. Al momento, gli ultimi dati sui consenti sono quelli dell’indagine Supemedia realizzata da Agi e YouTrend, secondo cui Fratelli d’Italia è calato nettamente rispetto all’anno scorso, ma si è confermato di nuovo il primo partito d’Italia.

Giorgia Meloni, quindi, è ancora in cima alle intenzioni di voto nonostante la perdita di consensi, sebbene l’analisi Supemedia realizzata da Agi e YouTrend certifichi un calo di 1,5 punti percentuali, che attesta il partito al 28,8%.

Ha recuperato invece il Partito Democratico a fine anno, guidato da Elly Schlein che tuttavia, onostante però un netto miglioramento rispetto alla fine del 2022 (+3,3%), non supera il 19,3%.

Il Pd è riuscito comunque a superare il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte, che lascia sul terreno una percentuale simile a quella persa da Fratelli d’Italia: -1,3% sull’anno, chiudendo il 2023 al 16,3% delle intenzioni di voto.

La Lega è invece rimasta stabile all’8,8%, perdendo appena lo 0,2% in un anno ma registrando la stessa percentuale alle elezioni politiche di un anno e mezzo fa.

Per contro Forza Italia, passato sotto la guida di Antonio Tajani dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, ha guadagnato lo 0,2% nelle preferenze degli elettori, riportando lo 7,1% dei consensi nelle preferenze di voto degli italiani.