Meloni in Tunisia firma un nuovo accordo con il presidente Saied: le opportunità per l’Italia

Meloni ha firmato l'accordo tra Italia e Tunisia per l'avanzamento del Piano Mattei e la gestione dei flussi migratori

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha firmato un accordo bilaterale con il presidente della Tunisia Kais Saied, dopo un incontro durato un’ora. Diversi i punti toccati dal documento, dalla ricerca scientifica alle opportunità delle PMI, fino alla questione dei migranti irregolari.

Perte dei provvedimenti fanno parte del Piano Mattei, l’ambizioso programma del Governo per aiutare i Paesi del Nord Africa a raggiungere una maggiore stabilità economica e politica. Il tema dei migranti rimane però centrale anche in vista dell’estate, quando il meteo più favorevole aumenterà inevitabilmente le partenze anche dalle coste tunisine.

Il nuovo accordo tra Tunisia e Italia

Dopo un’ora di incontro con il presidente della Tunisia Kais Saied, la presidente del consiglio Giorgia Meloni ha firmato un nuovo accordo con lo Stato dell’Africa settentrionale, tra i più geograficamente vicini all’Italia. La Tunisia è considerata prioritaria nel cosiddetto “Piano Mattei”, la serie di misure pensate dal Governo italiano per rilanciare l’economia e la stabilità politica di alcuni Paesi chiave che si affacciano sul mediterraneo da sud.

L’accordo si compone di tre parti fondamentali. La prima riguarda il bilancio dello Stato tunisino, molto sotto stress negli ultimi mesi. A gennaio la banca centrale del Paese ha concesso un prestito di oltre 7 miliardi di dinari al Tesoro, pari a 1,9 miliardi di dollari, per ridurre il deficit. Una cifra simile a quella che sarebbe dovuta arrivare dal Fondo Monetario Internazionale, che però non ha riscontrato le riforme necessarie per garantire questa somma. L’Italia si è proposta di sostenere il bilancio dello Stato tunisino, ma soltanto per quanto riguarda lo sviluppo dell’energia rinnovabile.

Il secondo aspetto dell’accordo comprende un accordo di ricerca scientifica tra le università dei due Paesi. Infine, il Governo aprirà una linea di credito per le PMI tunisine, in modo da favorirne lo sviluppo e la collaborazione con le aziende italiane sul territorio. In Tunisia operano oltre 900 realtà provenienti dal nostro Paese.

Meloni sui migranti: “Fermare gli irregolari”

La questione centrale però è rimasta quella dei flussi migratori. Nell’ultimo anno le partenze dalla Tunisia sono molto aumentate. Lo Stato, considerato tra i più stabili del Nord Africa, ha iniziato a vacillare nella sua capacità di trattenere i migranti. La sua vicinanza all’Italia, in particolare all’Isola di Lampedusa, la rende un punto di partenza ideale per le rotte verso l’Europa.

Meloni ha sottolineato durante l’incontro quanto la gestione dei flussi in partenza da parte di Paesi terzi come la Tunisia sia fondamentale, anche alla luce del nuovo accordo europeo sui migranti. La premier ha spronato Saied a proseguire quanto fatto durante questi ultimi mesi. Le autorità tunisine hanno infatti intercettato più di 40mila partenze. Un dato destinato ad aumentare con l’arrivo dell’estate e di condizioni meteorologiche più favorevoli alle traversate.

Diverse volte negli ultimi mesi, l’Italia e l’Unione europea hanno provato a trattare con Saied per la gestione dei flussi migratori. Il presidente tunisino sta cercando anche di fare leva su questa situazione per ottenere maggiore credito da parte dei Paesi europei e risolvere i problemi economici che affliggono il Paese.