Migranti, firmato il memorandum Ue-Tunisia per i flussi dall’Africa. Cosa prevede

A Tunisi Ursula von der Leyen, Georgia Meloni e Mark Rutte. La premier: "Memorandum con Tunisia sarà modello per relazioni Ue-Nord Africa".

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Redazione

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E’ stato siglato a Cartagine il Memorandum di intesa tra Ue e Tunisia. A firmarlo la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, la premier italiana Giorgia Meloni, il primo ministro olandese Mark Rutte e il presidente tunisino Kais Saied.

Quello raggiunto è “un risultato estremamente importante” grazie a “un grande lavoro diplomatico. Siamo molto soddisfatti per il memorandum firmato oggi” che è un “ulteriore passo verso un vero partenariato tra Tunisia e Ue, per affrontare la crisi migratoria“, ha detto la premier Meloni, dopo l’incontro. “Oggi portiamo avanti partnership Ue-Tunisia. ll Team Europe è tornato a Tunisi. Eravamo qui insieme un mese fa per lanciare una nuova partnership con la Tunisia. E oggi la portiamo avanti”. Lo ha scritto su twitter la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen”. Ma cosa cambia davvero riguardo i flussi di migranti dal Nord Africa?

Memorandum Ue-Tunisia, cosa prevede

Condividiamo interessi strategici, ma ci sono anche ragioni impellenti” che hanno spinto le parti a raggiungere l’intesa che contiene “un pacchetto globale di misure da mettere in atto a breve”, ha aggiunto Von der Leyen, spiegando come l’intesa si basi su “cinque pilastri”.

Relazioni

Il primo si basa sullo sviluppo delle “relazioni fra i popoli: la Tunisia ha una popolazione giovane ed energica: è di interesse comune creare opportunità” ha spiegato, annunciando la creazione di ‘finestre’ di opportunità per i giovani tunisini nel programma Erasmus + con 10 milioni di euro per sostenere questo processo che deve dare capacità anche a quei giovani che vogliano tornare in patria. Dall’Ue arriveranno poi 65 milioni di euro per modernizzare 80 istituti scolastici e prepararli alla transizione verde e digitale.

Sviluppo economico

Il secondo pilastro – ha spiegato – “è quello dello sviluppo economico, lavoreremo per rafforzare l’economia tunisina e renderla solida e resiliente contro gli choc, pronti a fornire sostegno immediato” economico.

Investimenti e commercio

Il terzo pilatro è quello “degli investimenti e del commercio: vogliamo lavorare perché il settore privato attragga ancora più investimenti: stiamo pianificando di organizzare un forum di investimenti in autunno”. Von der Leyen ha anche accennato a un “possibile accordo generale sul trasporto aereo, che farebbe bene al turismo e alle connessioni”. Focus anche sul digitale e sulla gestione delle risorse idriche anche per il settore agricolo e rendere il settore alimentare più resistente.

Le rinnovabili

Il quarto punto, ha evidenziato la presidente dell’esecutivo Ue, è il potenziale enorme della Tunisia sulle rinnovabili, ma deve svilupparlo e siamo fornitori affidabili delle tecnologie necessarie, anche perché all’Ue servono fornitori affidabili” anche in vista dello sviluppo dell’idrogeno. Gli investimenti fatti “sono solo l’inizio: concluderemo una partnership strategica sull’energia anche per creare buoni posti di lavoro localmente e fornire a gente e imprese energia pulita a prezzi accettabili”.

La questione migranti

Ultimo punto, infine, la lotta contro i trafficanti di migranti: “Aumenteremo il coordinamento in attività di ricerca e soccorso”. Ma “vogliamo anche facilitare la migrazione regolare e legale – ha aggiunto – Abbiamo definito un buon pacchetto di misure, ora dobbiamo metterlo in atto”.

Dall’Ue arrivano alla Tunisia “finanziamenti per 100 milioni di euro” per sostenere l’azione contro i trafficanti che gestiscono il business dell’immigrazione illegale, ha annunciato la presidente della Commissione Ue. “E’ un tema sul quale serve più che mai la cooperazione” fra le parti, ha rimarcato, ricordando le tragedie sul mare “che sono un invito ad agire contro i trafficanti che sfruttano la disperazione delle persone”.

Dunque lo schema cambia poco rispetto a quanto si è già fatto con la Turchia e (in parte) la Libia. Soldi in cambio del controllo sui flussi migratori. Rutte ha evidenziato come “le migrazioni sono un elemento chiave del pacchetto che abbiamo firmato oggi: per ragioni umanitarie è vitale lavorare insieme per impedire che le persone affrontino pericoli e a volte trovino la morte nel Mediterraneo mentre cercano di raggiungere le spiagge dell’Europa”. “E’ essenziale – ha sottolineato – riprendere controllo sulle migrazioni irregolari. La premier Meloni ha detto ripetutamente quanto ciò sia importante e urgente”.

Rutte poi ha elencato i campi di azione su questo tema e cioè “bloccare il modello di business dei trafficanti, rafforzare la gestione dei confini e migliorare le procedure di registrazione e rimpatrio” dei migranti. “Sono passi che faranno la differenza” ha aggiunto, evidenziando come l’intesa mostri implicitamente “la possibilità di simili accordi con altri partner della regione”. “Ora però spetta agli stati Ue approvare” questo accordo, ma – ha concluso il premier olandese – sono fiducioso che troverà un ampio sostegno” fra i 27.