Iran sequestra una nave di Israele: inizia la rappresaglia di Teheran dopo le minacce

L'Iran avvia la sua rappresaglia attaccando una nave di Israele nello stretto di Hormuz: rischio escalation

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

L’Iran comincia la sua rappresaglia contro Israele in maniera inaspettata. Le Guardie rivoluzionarie hanno infatti preso in ostaggio una nave MSC battente bandiera portoghese ma di proprietà del miliardario israeliano Eyal Ofer. A bordo ci sarebbero 25 membri dell’equipaggio, ma non si conoscono al momento i dettagli delle loro condizioni di salute.

Da giorni l’Iran minaccia Israele di una rappresaglia, dopo che un drone ha distrutto il consolato iraniano a Damasco, in Siria, uccidendo 13 persone tra cui un generale della Guardia rivoluzionaria. L’intelligence americana ha segnalato che Teheran potrebbe colpire anche obiettivi all’interno del territorio israeliano e teme un’escalation del conflitto.

L’Iran sequestra una nave israeliana

Sabato 13 aprile una nave da trasporto merci, la MSC Aries, è stata sequestrata dalle Guardie rivoluzionarie iraniane mentre passava nello stretto di Hormuz, tra il golfo d’Oman e il Golfo Persico, a poche miglia dalla costa dell’Iran. Lo ha fatto sapere la stessa Repubblica islamica attraverso la sua agenzia di stampa, la Irna, che però non ha dato dettagli sulle condizioni dei 25 uomini dell’equipaggio.

La nave batteva bandiera portoghese ma, secondo quanto riportato dall’armatore MSC, è associata al gruppo Zodiac, tramite l’azienda Zodiac Maritime. La compagnia è di proprietà di un miliardario israeliano, Eyal Ofer. Questo dettaglio ha fatto pensare che l’operazione possa essere la prima rappresaglia dell’Iran contro Israele, annunciata da giorni. Si tratterebbe di un metodo di rappresaglia inatteso, dato che anche i servizi segreti Usa pensavano a un azione diretta al territorio israeliano.

Le Guardie rivoluzionarie avrebbero preso d’assalto la nave con l’ausilio di diversi elicotteri, dai quali si sarebbero calati per poi dirottarla. Al momento dell’attacco l’imbarcazione aveva i sistemi di segnalazione spenti, una prassi consolidata per le imbarcazioni israeliane che passano nello stretto di Hormuz, molto vicino alle acque territoriali dell’Iran. MSC ha commentato quanto avvenuto confermando le informazioni fornite da Irna e anche il numero totale delle persone a bordo della nave dirottata, che sarebbero 25.

Le minacce e l’attacco imminente a Israele

L’Iran minaccia una rappresaglia contro Israele da quando, il 1 aprile scorso, un drone ha distrutto il consolato di Teheran a Damasco, in Siria. Morirono 13 persone tra cui un generale delle stesse Guardie rivoluzionarie che hanno sequestrato la MSC Aries, Mohammad Reza Zahedi. Il regime degli ayatollah incolpò Tel Aviv dell’attacco e da quel momento promette una ritorsione di egual misura.

L’intelligence degli Usa ha anche avvisato il governo di Israele di prepararsi a un attacco diretto sul proprio territorio o tramite il lancio di droni a lungo raggio e missili balistici direttamente dall’Iran, o tramite un’intensificazione dei bombardamenti sul confine settentrionale da parte delle milizie libanesi di Hezbollah, alleate dell’Iran. Un altro obiettivo possibile sarebbero state le ambasciate israeliane all’estero.

Nella mattinata di sabato 13 aprile gli Usa avrebbero, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, anche posizionato alcune delle proprie navi da guerra di stanza nel mediterraneo in modo che fossero pronte a rispondere a un eventuale attacco diretto su suolo israeliano. Questo però non è avvenuto, al contrario la ritorsione di Teheran è cominciata a pochi chilometri dalle coste della Repubblica islamica.