Attacco missilistico nel Golfo di Aden: due morti e sei feriti

La nave cargo True Confidence è stata colpita da alcuni missili mentre si trovava nel Golfo di Aden. I ribelli Houthi hanno rivendicato l'attacco

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Continuano gli attacchi nella zona dello Yemen, questa volta nel Golfo di Aden, sotto il Mar Rosso, con dei missili che hanno causato la morte di almeno due marinai innocenti e il ferimento di sei persone. È quanto ha comunicato l’ambasciata britannica in Yemen, dopo l’attacco rivendicato dagli Houthi contro una nave commerciale nel Golfo di Aden.

Attacchi quasi quotidiani per mano Houthi

L’aggressione è avvenuta nel pomeriggio di mercoledì 6 marzo, quando una nave portarinfuse, chiamata True Confidence, è stata colpita mentre transitava a sud-ovest della città portuale yemenita. La società di sicurezza marittima Ambrey ha riportato di “un’esplosione” vicino alla nave. La nave cargo True Confidence, con bandiera delle Barbados e registrata in Liberia, era sotto il controllo operativo della compagnia greca Third January Maritime Ltd. Il suo viaggio era iniziato in Cina e aveva come destinazione l’Arabia Saudita, trasportando circa venti persone a bordo.

Le autorità britanniche hanno rilasciato una dichiarazione condannando fermamente l’attacco, attribuendolo agli Houthi ribelli yemeniti. “Questa è stata la triste ma inevitabile conseguenza dei missili sparati dagli Houthi contro la navigazione internazionale. Devono fermarsi. Le nostre più sentite condoglianze alle famiglie dei morti e dei feriti”, ha dichiarato l’ambasciata britannica.

Secondo quanto riportato invece da un funzionario statunitense, l’attacco ha inflitto “danni significativi” all’imbarcazione, che è stata abbandonata dall’equipaggio per motivi di sicurezza.

I ribelli Houthi hanno rivendicato l’attacco contro la nave True Confidence. Il portavoce militare Yahya Saree ha dichiarato che la nave è stata colpita “con diversi missili navali”, causando un incendio a bordo. Saree ha aggiunto che l’attacco è stato lanciato dopo che l’equipaggio della nave ha ignorato i messaggi di avvertimento delle forze navali yemenite: “Abbiamo effettuato un attacco contro una nave americana nel Golfo di Aden con missili navali e il colpo è stato preciso. Abbiamo attaccato la nave americana dopo che il suo equipaggio ha respinto i nostri avvertimenti. Rinnoviamo l’allerta a tutte le navi affinché rispondano agli appelli delle nostre forze navali”. Ha aggiunto poi che gli attacchi non finiranno  “finché non cesserà l’aggressione e non sarà revocato l’assedio del popolo palestinese nella Striscia di Gaza”.

Gli Stati Uniti hanno reagito immediatamente, ribadendo la loro posizione sulla responsabilità degli Houthi negli attacchi missilistici e con i droni nell’area. Il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha dichiarato ai giornalisti che gli Stati Uniti continueranno a chiedere conto ai ribelli yemeniti e hanno invitato i governi di tutto il mondo a fare lo stesso.

Attacchi che durano da mesi

Gli attacchi delle milizie yemenite contro navi sospettate di essere collegate ad Israele hanno avuto inizio il 19 novembre scorso, causando un significativo calo dei transiti attraverso il mar Rosso e il Canale di Suez. Il 18 dicembre, Stati Uniti e Gran Bretagna hanno lanciato un’operazione per proteggere i transiti e hanno colpito diverse postazioni degli Houthi.

Anche l’Europa si sta difendendo con la missione Aspides a comando italiano. Fino ad ora non sono stati registrati benefici evidenti per quanto riguarda il miglioramento della sicurezza del traffico nella regione. Anzi, il numero di transiti è continuato a diminuire, costringendo le navi a circumnavigare l’Africa con conseguente aumento dei tempi e dei costi di trasporto.