L’Italia sotto minaccia Houthi. Tajani: “Non ci lasceremo intimidire”

Gli Houthi minacciano l'Italia affermando che potremmo essere presi di mira. Ferma la risposta del Ministro degli Esteri Tajani, che sottolinea le conseguenze negative sul mercato italiano degli attacchi nel Mar Rosso

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

La situazione nel Medio Oriente non cessa di destare preoccupazione. La tensione nel Mar Rosso è aumentata a seguito degli ultimi sviluppi, con gli Stati Uniti che hanno preso di mira missili antinavi nello Yemen e i raid della Gran Bretagna e degli USA sulla capitale Sanaa. In risposta, Nasr al-Din Amer, vice capo dell’Autorità per i media degli Ansar Allah (Houthi) e presidente del consiglio di amministrazione dell’agenzia di stampa Saba, ha ribadito le intenzioni degli Houthi di non fermarsi, promettendo un’escalation delle operazioni se l’aggressione contro Gaza non cesserà.

La minaccia per l’Italia

Nasr al-Din Amer ha rilasciato delle forti affermazioni riguardo la decisione dell’Italia di assumere il comando della missione europea nel Mar Rosso. Amer ha dichiarato ad Adnkronos che questa mossa “mette a rischio la sicurezza delle sue navi militari e commerciali”. Il suo avvertimento è chiaro: le navi che attaccano lo Yemen o che ostacolano l’imposizione delle restrizioni alle navi israeliane potrebbero essere prese di mira: “colpiremo le navi che aggrediscono il nostro Paese o che ostacolano la decisione di impedire alle navi israeliane di attraversare il Mar Rosso”. Inoltre, ha sottolineato che non vi è alcuna minaccia per la navigazione in generale, ma solo per le navi di specifiche nazionalità che attraversano il Mar Rosso a causa della loro presunta aggressione contro lo Yemen.

Amer ha definito “pericolosa” la decisione italiana di guidare la missione, sostenendo che ciò potrebbe condurre l’Italia a uno scontro diretto con lo Yemen. Egli ha enfatizzato che la missione italiana si basa su informazioni erronee riguardo al presunto pericolo per la navigazione, incoraggiando l’Italia a non impegnarsi in questa iniziativa.

La risposta del Ministro Tajani

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha respinto energicamente queste minacce, dichiarando che l’Italia non si lascerà intimidire. Secondo Tajani, l’Italia è stata spinta a prendere questa decisione a causa delle violenze inflitte dagli Houthi, che hanno avuto un impatto negativo sui porti italiani come Trieste, Brindisi, Gioia Tauro e Genova e sull’economia in generale. La missione militare europea è stata vista come un’azione necessaria per difendere il traffico marittimo nella regione del Mar Rosso e proteggere le navi italiane.

Ha anche sottolineato l’importanza economica di tale protezione, considerando che una parte significativa del Pil italiano dipende dalle esportazioni che transitano attraverso il canale di Suez. In una nota ha affermato: “Le minacce degli Houti nei nostri confronti sono parte della loro guerra ibrida. Attaccare navi commerciali di nazioni estranee a ciò che accade a Gaza, disseminare false informazioni, lasciar passare liberamente nel Mar Rosso le navi della Federazione Russa e della Cina ma non le altre, minacciare l’Italia per l’assunzione del comando tattico dell’Operazione ‘Aspides’, che ha come unico scopo la difesa delle nostre navi e della libera navigazione, sono tentativi di minare la coesione nostra e dell’Unione Europea”.

Tajani ha considerato le minacce degli Houthi come parte della loro strategia di guerra ibrida, mirata a minare la coesione dell’Unione Europea. Le azioni degli Houthi, secondo il ministro, includono attacchi a navi commerciali di nazioni non coinvolte nel conflitto in corso nello Yemen, diffusione di informazioni false e discriminazione nelle operazioni di transito nel Mar Rosso.