Sempre più persone si spostano dalle province alle grandi città italiane, cercando casa in affitto. Studenti e lavoratori provenienti da fuori regione sono la seconda categoria in assoluto tra chi cerca casa nei centri urbani, dopo le persone che già ci abitano. La situazione varia molto da città a città, ma in media si tratta più del 20% degli inquilini.
Spesso più della metà delle persone che trova una casa in affitto in una città ci abita già, ma in alcuni casi questa percentuale è calata sotto il 50%. Nettamente minoritarie le percentuali di chi proviene dalla provincia o dalla regione, praticamente in ogni caso.
Chi cerca affitti nelle grandi città
Il centro studi di Tecnocasa ha analizzato i dati delle persone che hanno cercato affitto attraverso le proprie agenzie nelle grandi città italiane negli ultimi 10 anni, rilevando un cambiamento significativo nella popolazione degli inquilini. Nel 2019 oltre il 70% delle persone che prendevano una casa in affitto in città abitava già nell’area del comune in cui cercava un’abitazione. L’8,8% era invece residente in provincia mentre il 4,3% nella stessa regione. Il 15,2% invece veniva da fuori, da altre regioni italiane.
Cinque anni dopo lo scenario è completamente cambiato. Se le persone provenienti dalla provincia sono rimase sostanzialmente stabili, salite di pochi decimi di punto percentuale al 9,1%, quelle che provengono dalla regione o da fuori sono aumentate significativamente. Le prime sfiorano il 7% mentre le seconde raggiungono il 20,5%. Il risultato è un netto calo degli inquilini che provengono dalla città stessa, al 63,5%.
I dati annuali sono molto influenzati dalla pandemia, con il 2021 e il 2022 che mostrano un rimbalzo netto degli spostamenti dopo un 2020 anomalo. Ma, nonostante queste circostanze, il trend è chiaro: sempre più persone stanno migrando verso le grandi città, aumentando la domanda di affitti.
Le città più ambite da chi proviene da fuori regione
La situazione però cambia molto da città a città, con forti anomalie che riguardano soprattutto le ragioni per cui le persone si spostano verso determinati centri urbani.
A Bologna, città dalla vocazione universitaria, solo il 56% degli inquilini proviene dalla zona del capoluogo emiliano, mentre il 30% viene da fuori regione, il 10% dall’Emilia-Romagna e il 3,3% dalla provincia. La pandemia ha però influenzato il mercato qui più che altrove, con il 2020 che ha quasi immobilizzato le migrazioni verso la città, esplose poi nel 2022 quando il 61% degli inquilini veniva da un’altra regione.
Bologna non è però la città con più inquilini provenienti da fuori regione, la classifica recita:
- Verona: 51,4% degli inquilini provenienti da fuori regione
- Milano 31,5% degli inquilini provenienti da fuori regione
- Firenze 30,3% degli inquilini provenienti da fuori regione
- Bologna 30,0% degli inquilini provenienti da fuori regione
- Torino 25,7% degli inquilini provenienti da fuori regione
- Roma 22,0% degli inquilini provenienti da fuori regione
- Palermo 5,0% degli inquilini provenienti da fuori regione
- Napoli 2,9% degli inquilini provenienti da fuori regione
La classifica segnala una chiara tendenza, che riflette i flussi migratori interni del nostro Paese. Le città del Sud sono quasi del tutto escluse da questo fenomeno, mentre il Centro-Nord ne è pienamente interessato. Questo ha un effetto molto significativo sui prezzi degli affitti in queste città. Non a caso, Napoli e Palermo rimangono sotto la media nazionale, nonostante siano centri turistici molto esposti all’eccesso di case vacanza sul mercato immobiliare, che potrebbero essere dedicati all’affitto a lungo termine.