Bagaglio a mano, quanto hanno guadagnato le compagnie aeree facendolo pagare

Le compagnie low cost hanno guadagnato miliardi con gli extra per il bagaglio a mano. L'Unione Europea prepara nuove regole per includere il bagaglio base nel prezzo del volo.

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

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Negli ultimi anni, volare low cost è diventato sinonimo di tariffe base molto convenienti, ma anche di una lunga lista di extra da pagare, a partire da un servizio che un tempo era considerato scontato: il bagaglio a mano. Secondo un’indagine realizzata da Altroconsumo, i principali vettori europei hanno incassato oltre 10 miliardi di euro negli ultimi anni solo grazie ai supplementi applicati al trasporto del bagaglio a mano.

Una cifra impressionante che solleva interrogativi su trasparenza, correttezza commerciale e diritti dei passeggeri. E intanto, l’Europa si muove per mettere ordine, con nuove regole già in fase avanzata di approvazione.

Il peso (economico) del bagaglio a mano è un business che vale miliardi: quali le compagni che hanno incassato di più

Il modello di business delle compagnie low cost è noto: biglietti a prezzi stracciati, a fronte di numerosi costi aggiuntivi. Fra questi, il più diffuso e contestato è il pagamento per il bagaglio a mano, cioè per quella piccola valigia (tipicamente 55x40x20 cm) che una volta si portava con sé in cabina senza supplementi.

Secondo Altroconsumo, il costo per trasportare una valigia a bordo può arrivare anche a 50 euro a tratta, a seconda della compagnia e del momento in cui si acquista il servizio. Una spesa che, in alcuni casi, supera perfino il costo del volo stesso. Non stupisce, quindi, che i ricavi da questi supplementi abbiano superato, nel complesso, i 10 miliardi di euro nel solo mercato europeo.

Le compagnie che hanno guadagnato di più? In cima alla classifica troviamo Wizz Air e Ryanair, con politiche tariffarie che spingono fortemente sulla vendita di pacchetti “priority” o sull’aggiunta di bagagli extra. Seguono easyJet, Vueling, Volotea e altre low cost con offerte simili.

Per queste aziende, i cosiddetti “servizi accessori” (tra cui bagagli, scelta del posto, imbarco prioritario) possono rappresentare fino al 45-50% del fatturato totale. Un dato che spiega il perché della loro resistenza a qualsiasi intervento regolatorio che possa limitarne l’applicazione.

Le nuove regole europee in arrivo

A fronte del malcontento crescente tra i passeggeri, l’Unione Europea ha deciso di intervenire. Dopo anni di richieste da parte di associazioni dei consumatori e pronunce giudiziarie favorevoli ai viaggiatori, Bruxelles si prepara ad approvare una normativa comune per garantire maggiore trasparenza e tutela.

Le novità più rilevanti ci sono:

  • l’obbligo per le compagnie di includere nel prezzo base almeno un bagaglio a mano standard, con peso fino a 7 kg e misure compatibili con la cappelliera (massimo 100 cm totali);
  • il divieto di pubblicità ingannevole, per cui il prezzo finale del biglietto dovrà essere comunicato già nella prima fase di prenotazione, inclusivo di tasse e servizi minimi, come appunto il bagaglio a mano;
  • l’armonizzazione dei rimborsi e dei reclami con moduli unificati, scadenze certe (rimborso entro 14 giorni) e maggiore tutela in caso di ritardo del volo o smarrimento del bagaglio.

Queste misure sono contenute in un pacchetto legislativo già approvato dal Consiglio UE a giugno 2025 e ora all’esame del Parlamento europeo, che potrebbe dare il via libera definitivo entro l’autunno.

Le compagnie minacciano rincari

L’introduzione dell’obbligo di bagaglio a mano incluso nel biglietto non è stata accolta con favore dalle low cost. Le compagnie, riunite nelle principali lobby europee del settore, temono un impatto sui ricavi, e avvertono che questa misura potrebbe portare a un aumento generalizzato dei prezzi per tutti i passeggeri, compresi coloro che viaggiano con uno zaino leggero.

Il rischio è quello di rendere il volo meno accessibile per chi viaggia con il minimo indispensabile.

Le sentenze che hanno fatto scuola

Nel frattempo, diverse sentenze in tutta Europa hanno già riconosciuto il diritto del passeggero a portare in cabina una valigia senza costi aggiuntivi. Tra queste spicca il caso del Tribunale di Ciudad Real (Spagna), che ha condannato Ryanair per aver fatto pagare un supplemento ritenuto illegittimo a un passeggero con un bagaglio conforme alle dimensioni e al peso.

Secondo la legislazione spagnola – e in parte anche secondo le norme europee già esistenti – il bagaglio a mano non può essere considerato un extra a pagamento. Una tesi che, se confermata a livello normativo europeo, potrebbe cambiare drasticamente lo scenario.