Quando vanno in pensione i calciatori e quanto guadagnano

Quanto guadagna davvero un calciatore a fine carriera e a quanto ammonta la sua pensione? La realtà è molto diversa da quello che si può immaginare

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Dei guadagni nel mondo del calcio si parla sempre spesso e senza cognizione di causa. Il capitolo meno celebrato della vita degli sportivi è in genere la loro vita dopo il ritiro. Raramente ci si chiede a quanto ammonti la pensione di un ex calciatore. È curioso conoscere non solo la cifra ma anche le regole e il regime che si applica a chi appende le scarpette al chiodo.

Quando vanno in pensione i calciatori

La carriera di un calciatore professionista è in genere molto breve. Solo pochi continuano a giocare oltre i 35 anni, e gli over 40 rappresentano casi davvero rari nella Storia dello sport, nonostante siano in crescita rispetto al passato.

La professione è particolarmente difficile, dato che il rischio infortuni è molto alto e fortemente debilitante. Una carriera brillante può essere stroncata dalla violenza di un avversario. Inoltre il corpo, anche quello più allenato e prestante, diventa naturalmente meno competitivo con l’avanzare degli anni.

Solo il 5% dei calciatori possiede milioni di euro sul proprio conto corrente e vive nel lusso: i paperoni del calcio sono davvero pochi. Secondo un recente studio inglese ben 3 giocatori su 5 finiscono sul lastrico dopo 5 anni dal ritiro, e anche i più ricchi perdono tutto a causa della cattiva gestione del denaro o legati all’uso di sostanze.

I più fortunati e famosi rimangono a bordo campo come allenatori, dirigenti, consulenti di prestigiosi club o comunque con ruoli manageriali. La maggior parte invece deve affrontare sfide ben diverse da quella di vincere una partita: arrivare a fine mese.

Per questo motivo in Italia e in molti altri Paesi del mondo i calciatori possono usufruire di una pensione anticipata, anche se le regole variano dal periodo di attività in campo:

  • chi ha versato contributi entro il 31 dicembre 1995, può andare in pensione con 20 anni di contribuzione e 54 anni di età;
  • chi ha lavorato oltre il 31 dicembre 1995 ha bisogno invece di 20 anni di contribuzione e 64 anni di età, ma a patto che la pensione sia di almeno 1.409,15 euro.
guadagno annuo accantonato calciatori
Quanto accantonano ogni anno i calciatori dal loro stipendio?

Come si calcola la pensione di un calciatore

Il sistema contributivo dei calciatori, che sono a tutti gli effetti dei dipendenti, funziona ad accumulo. Il lavoratore provvede, in concorso con l’azienda, ad accantonare il 33% del proprio stipendio al Fondo Pensione Sportivi Professionisti dell’INPS. Il capitale versato produce un interesse composto legato all’andamento del PIL e all’inflazione.

Al montante contributivo, ovvero la somma rivalutata dei versamenti effettuati, viene applicato il coefficiente di conversione che cresce all’aumentare dell’età. Questo si aggira attorno a percentuali che vanno dal 4% al 7% nell’ipotetico caso di pensione di anzianità a 65 anni. In media la pensione di un calciatore professionista è di 1.500 euro.

I guadagni dei calciatori oltre la pensione

Bisogna sottolineare che tale sistema si applica solo ai guadagni previsti dal contratto stipulato con un club. Se non controllati direttamente dalla squadra, contratti di partnership e sponsor sono infatti regolati in maniera differente.

A questo bisogna aggiungere inoltre che molti aspiranti goleador sono proprietari di aziende, diventano opinionisti in TV oppure avviano vere e proprie carriere parallele nel mondo dello spettacolo o dell’intrattenimento online, nei ruoli di partecipanti a reality e talent show, influencer o divulgatori.