Colosso del food italiano perde oltre 2 milioni al mese

Eataly perde 2 milioni al mese: i ricavi sono in crescita tuttavia non riescono a compensare le perdite. Ma Oscar Farinetti, creatore di Eataly, è ottimista

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

La catena Eataly, hub delle eccellenze enogastronomiche italiane, sembra attraversare tempi difficili. Alcune fonti di informazione parlano di debiti per milioni di euro, ma il vulcanico imprenditore Oscar Farinetti, papà di Eataly, minimizza e rilancia sostenendo che invece il progetto si sta espandendo.

Eataly: debiti per milioni di euro

L’esercizio 2022 – riporta Affari italiani – si è chiuso con un rosso di 25,8 milioni di euro, oltre 2 milioni al mese. Il bilancio del 2021 si era chiuso con un rosso di poco inferiore, 22,1 milioni. Le perdite accumulate e non ancora ripianate sarebbero arrivate a 70 milioni di euro. Le perdite vanno avanti nonostante i ricavi siano saliti da 462 a 601 milioni. Il patrimonio netto sarebbe invece di 58,7 milioni di euro.

Già in passato le notizie riguardo i conti in rosso di Eataly avevano destato sorpresa.

La smentita di Oscar Farinetti, papà di Eataly

Raggiunto da ilGusto, Oscar Farinetti ha smentito le indiscrezioni: “Sono tutte balle, stiamo aprendo nel mondo, queste sono cattiverie, ci sono cose molto più importanti”. E ancora: “La verità è che tutto è andato secondo le previsioni nel 2022: 25 milioni di ebitda positivo e poi 50 milioni di ammortamenti che portano a meno 25 di netto. Nel frattempo Investindustrial ha acquistato il 52% di Eataly e abbiamo deciso insieme che parte del prezzo, cioè 200 milioni, saranno versati nelle casse di Eataly”.

L’operazione porterà una forte iniezione di liquidità: “Non solo verranno coperte le perdite degli anni Covid – spiega Farinetti – ma resterà una forte liquidità per lo sviluppo. Insomma tutto come previsto e… come previsto il 2023 sta andando molto bene“.

Nei programmi anche un acquisto aggiuntivo di azioni al fine di rimborsare gran parte del debito. Il nuovo corso punterà anche su una ulteriore spinta alla crescita internazionale.

“Questa è la verità e questi sono i numeri”, conclude Farinetti. “Il resto sono interpretazioni”.

Investindustrial di Andrea Bonomi è dunque entrato nel capitale di Eataly. L’operazione di fatto azzererà l’indebitamento finanziario netto.

Investindustrial di Andrea Bonomi non è certamente una new entry nel mercato del food. La realtà vanta una esperienza decennale nel sostenere i marchi con radici europee e ha già dato nuova linfa vitale nel panorama internazionale ad alcuni brand italiani come Ermenegildo Zegna Group. Prima di avere a che fare con Eataly, Bonomi ha fruttuosamente investito in La Doria (produttore di legumi, pelati, polpa di pomodoro e succhi di frutta) e nella catena dei ristoranti Dispensa Emilia.

Quando nasce Eataly

La prima sede Eataly, nella zona del Lingotto a Torino, ha visto la luce nel 2007 dopo 5 anni di travaglio. Farinetti ha lavorato a lungo per coinvolgere le migliori aziende enogastronomiche al fine di creare una sorta di arca dei sapori italiani. Oggi Eataly è presente in 3 continenti con 45 negozi e continua a diffondere il buon mangiare e il buon bere del Bel Paese. Nel 2009 il primo negozio aperto all’estero, a Tokyo Mitsukoshi.