Quanto guadagna un operaio agricolo

Il settore primario comprende numerose figure: indispensabile è quella dell'operaio agricolo, che si occupa dei terreni e degli animali di allevamento

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

L’operaio agricolo è una figura centrale nel settore agricolo e zootecnico. Si tratta di un professionista che svolge diverse mansioni, dalla coltivazione di piante alla cura degli animali. Gli operatori delle campagne possono essere generici, e occuparsi di più aspetti della produzione e della manutenzione delle aziende, o specializzati, in maniera speculare a quanto avviene in altri settori. Ma quali sono le competenze, le responsabilità e le condizioni di lavoro di un operaio agricolo? E quanto guadagna?

Le mansioni e gli ambiti di competenza

È possibile fare due divisioni tra gli operai agricoli, in base all’ambito di competenza:

  • coltivazione;
  • allevamento.

Chi si occupa di coltivazione prepara il terreno, della semina, della cura delle piante e della raccolta dei prodotti agricoli. Chi invece lavora nell’allevamento deve provvedere alla salute e al benessere degli animali, dalla loro alimentazione fino all’igiene, fino alla raccolta di prodotti derivati come latte o uova.

Il CCNL prevede tre diverse aree d’inquadramento:

  • operai specializzati (prima area);
  • operai qualificati (seconda area);
  • operai comuni (terza area).

Gli operai specializzati e gli operai qualificati sono in possesso di brevetti e titoli per compiere mansioni specifiche, operare su veicoli e condurre macchinari particolari, a differenza degli operai comuni che invece sono figure più versatili e meno retribuite.

L’operaio agricolo collabora con diverse figure professionali, tra cui vivaisti, potatori, trattoristi, veterinari, agronomi ed enologi. Queste collaborazioni sono essenziali per garantire la produttività e l’efficienza dell’azienda.

stipendio operaio agricolo
Operaio agricolo, ecco il guadagno

Le diverse categorie di operai agricoli

Gli operai agricoli si classificano principalmente in due categorie in base alla durata del contratto:

  • a tempo indeterminato (OTI);
  • a tempo determinato (OTD).

La seconda categoria si divide ulteriormente in base alla durata e regolarità dell’impiego, che può variare da lavori brevi e stagionali fino a impieghi di lungo periodo.

Dove e quanto lavora un operaio agricolo

L’ambiente di lavoro varia notevolmente: si va dai campi aperti alle serre, dalle stalle ai magazzini. Gli orari sono influenzati dal clima e dalle stagioni, con giornate che possono iniziare all’alba in estate e più tardi in inverno. Il lavoro è fisicamente impegnativo e spesso svolto all’aperto, esponendo l’operaio a diverse condizioni meteorologiche.

Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro stabilisce un orario settimanale di 39 ore. Tuttavia gli orari possono variare a seconda delle esigenze stagionali, climatiche e delle urgenze lavorative, come la raccolta o il trattamento delle colture in determinate condizioni atmosferiche.

Lo stipendio di un operaio agricolo

La retribuzione degli operai agricoli è un argomento rilevante nell’ambito del lavoro agricolo. Questo settore, fondamentale per l’economia, vede variazioni salariali basate su contratti provinciali e nazionali. Analizziamo come si articolano i guadagni di questa categoria lavorativa, considerando le varie componenti che influenzano lo stipendio.

Per gli operai agricoli a tempo indeterminato, lo stipendio varia in base al contratto provinciale specifico. Il CCNL stabilisce quanto guadagna il lavoratore: la cifra oscilla tra gli 11.335,44 euro annui per la terza area, quella degli operai comuni, e i 16.669,80 euro per la prima area, la fascia più elevata, degli operai specializzati.

Oltre allo stipendio base, gli operai agricoli ricevono ulteriori benefici come la tredicesima e la quattordicesima mensilità. In alcuni casi possono essere inclusi anche generi in natura o un corrispettivo in denaro, a seconda della contrattazione specifica.

Ci sono poi maggiorazioni per gli straordinari, per il lavoro festivo e il lavoro notturno, che variano dal 25% al 45% in più su base oraria, e scatti di anzianità ogni due anni, con lo stipendio mensile che aumenta di volta in volta di somme comprese tra i 9 e i 13 euro a seconda della qualifica.

Per chi è impiegato stagionalmente o con contratto a tempo determinato, oltre allo stipendio base, è previsto il terzo elemento. Questa componente aggiuntiva può arrivare fino al 30,44% della retribuzione totale: funge da significativa integrazione al salario e può cambiare notevolmente quanto guadagna un operaio agricolo.