L’Inps userà l’Intelligenza artificiale per trovare posti di lavoro ai disoccupati

L'Inps abbraccia l'IA per riuscire a migliorare il proprio sistema. Il progetto ha avuto inizio a settembre ma la vera rivoluzione è attesa per febbraio 2024

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

L’Inps prova a fare dell’intelligenza artificiale un valido alleato, come sta già accadendo in numerosi settori. Un colpo di spugna, o quasi, al generalizzato timore per il quale le IA ruberanno milioni di posti di lavoro.

Il mondo cambia e sempre più in maniera rapida. Ciò vuol dire adeguarsi e modificare il modo in cui si opera. L’Inps ne è un esempio, dal momento che tale tecnologia sarà al servizio dell’istituto, al fine di consentire una più facile collocazione per i disoccupati.

L’Inps guarda al futuro

A parlare di questo interessante progetto è stato Vincenzo Caridi, direttore generale dell’Inps. Intervistato dal Messaggero, ha spiegato come l’istituto sfrutterà l’intelligenza artificiale per trovare impieghi per i disoccupati. Ovviamente non verranno creati nuovi posti in questo modo, ma si consentirà una migliore associazione alle richieste di occupazione, sulle base delle offerte disponibili sul territorio nazionale.

Il primo passo è rappresentato dalla creazione di una piattaforma, Siisl, ovvero Sistema Informatico per l’inclusione sociale e lavorativa. Il suo scopo è sia quello di migliorare l’associazione richiesta/offerta, sia di “accedere alle offerte formative necessarie per adeguare le proprie competenze a quelle richieste dal mercato, seguendo corsi indennizzati”.

Si attende l’arrivo di febbraio, su questo fronte, quando ci sarà l’introduzione del Consulente virtuale intelligente. Ciò consentirà al cittadino di dialogare con la piattaforma, ricevendo risposte concrete e consigli.

Come funziona il sistema

A partire dal primo settembre, è stata attivata la piattaforma per il Supporto per la formazione e il lavoro. Caridi ha spiegato: “Gli utenti che hanno presentato domanda per tale prestazione, hanno potuto caricare il proprio curriculum e visionare le offerte disponibili, raccolte dalle Agenzie per il lavoro autorizzate”.

Viene poi sottoscritto il Patto di attivazione digitale, indicando almeno tre Agenzie che si attiveranno per offrire chance di lavoro in linea con il profilo dell’utente. Nel caso in cui le competenze non risultasse adeguate al mercato, si potranno vedere i corsi formativi a disposizione per aggiornarsi e allinearsi alle richieste.

A partire da dicembre, invece, si introduce un sistema di Affinity score. Ciò vuol dire che entreranno in azione delle tecniche di machine learning, al fine di consentire alle Agenzie di indirizzare gli utenti verso i posti di lavoro più consoni alle loro competenze: “In questo modo si ottimizzerà l’incontro tra domanda e offerta. Lo stesso sistema, inoltre, consentirà al cittadino di ordinare le offerte, in base al livello di affinità rispetto al proprio CV”.

Da febbraio 2024, infine, via libera al Consulente virtuale intelligente. Il cittadino avrà così modo di confrontarsi con un’intelligenza artificiale generativa, avviando una vera e propria conversazione con la piattaforma.

Grande fiducia in questo progetto ambizioso che, l’Inps spera, avrà un notevole impatto in termini di efficacia ed efficienza del sistema lavoro. Sulla carta non esistono criticità, dal momento che l’obiettivo è quello di offrire le migliori proposte di lavoro e, sull’altro fronte, i migliori candidati. Al tempo stesso, si garantisce un database di corsi d’aggiornamento e formazione, abbattendo lungaggini e burocrazie complicate per il pubblico grazie all’IA.

Uno sguardo rivolto anche alle Regioni, infine, con report d’analisi in tempo reale per giudicare l’efficacia degli interventi sul territorio: “Con la possibilità di dare evidenza delle potenzialità di miglioramento nell’indirizzamento dei fondi”.