Come viene sfruttata l’intelligenza artificiale in Italia

Scopri in che modo si sta diffondendo l'intelligenza artificiale in Italia e come viene utilizzata

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Redazione

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L’intelligenza artificiale in Italia sta crescendo ogni anno, diventando sempre di più una realtà consolidata tra le imprese, le Istituzioni e gli utenti che utilizzano servizi e prodotti sviluppati e gestiti con tecnologie IA. Questi sistemi sono anche al centro delle politiche di sviluppo del governo italiano, con numerosi progetti ufficiali inseriti all’interno di programmi dell’Agenzia per l’Italia Digitale. D’altronde l’evoluzione tecnologica è strettamente legata a questi programmi, ormai una presenza indissolubile in tantissimi campi applicativi.

Il maggiore interesse delle Istituzioni è fondamentale, per creare quella sinergia pubblico/privato essenziale per l’innovazione nel comparto delle soluzioni di intelligenza artificiale, come avviene anche nel resto d’Europa e del mondo. Ovviamente comprendere appieno il funzionamento dei sistemi di IA non è facile, tuttavia è innegabile come siano indispensabili per l’evoluzione tecnologica del Paese. Diamo un’occhiata da vicino al settore dell’intelligenza artificiale in Italia, per capire quali sono i progetti più importanti e le prospettive per il futuro.

Il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia

Negli ultimi anni anche in Italia il settore dell’intelligenza artificiale è cresciuto in modo significativo, recuperando parte del gap tecnologico accumulato in passato. Secondo una ricerca a cura dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2020 il mercato legato alle tecnologie IA ha raggiunto un valore di oltre 300 milioni di euro, con un incremento del 15% rispetto al 2019.

In base allo studio, nel nostro Paese un’azienda su due è attiva nel campo dell’intelligenza artificiale, con almeno un progetto in corso nel 2020, considerando le imprese di medie e grandi dimensioni. Quasi un terzo degli investimenti sono realizzati nell’ambito dei sistemi di Intelligent Data Processing, algoritmi specializzati nell’estrazione delle informazioni dai dati, con lo scopo di creare tecnologie di analisi predittiva o identificare le frodi nel campo della sicurezza e della protezione informatica.

Anche tra gli utenti è in forte crescita la consapevolezza sulle applicazioni di intelligenza artificiale, infatti il 94% delle persone conosce le tecnologie IA e ne ha sentito parlare, mentre più della metà degli utenti è consapevole di aver già usato sistemi di IA, come voice assistant e smart speaker. Non a caso anche il premier Mario Draghi ha riconosciuto il ruolo strategico dell’intelligenza artificiale per lo sviluppo dell’Italia, destinando una quota significativa dei fondi in arrivo con il Next Generation EU alla ricerca e all’innovazione in questo settore.

I progetti delle aziende in intelligenza artificiale in Italia

Secondo le indicazioni dell’Osservatorio Artificial Intelligence, le aziende italiane stanno investendo soprattutto in alcune applicazioni specifiche dell’intelligenza artificiale. Quella principale come abbiamo visto è l’Intelligente Data Processing, sistemi che aiutano ad analizzare le informazioni e permettono di prendere decisioni più efficienti. Subito dietro si posizionano le soluzioni di Natural Language Processing (NLP), algoritmi avanzati per la comprensione del linguaggio naturale.

Questo ramo delle applicazioni di IA consente di analizzare e interpretare il linguaggio umano, ad esempio partendo dalla comprensione dei testi, per poi fornire traduzioni automatiche o perfino elaborare dei contenuti in maniera indipendente, avvalendosi di input e indicazioni fornite dagli sviluppatori. Altrettanto forte è l’impegno delle aziende italiane nelle tecnologie IA di Recommendation System, con le quali vengono forniti suggerimenti agli utenti con l’intento di guidarne e influenzarne le scelte.

Si tratta per esempio di programmi di intelligenza artificiale che consigliano gli acquisti online degli utenti, condizionandone le decisioni e contribuendo al miglioramento della customer journey. Anche la robotica legata alle soluzioni IA rappresenta un comparto in evoluzione, con cui le imprese studiano sistemi in grado di realizzare attività e gestirle allo stesso tempo. Non mancano anche applicazioni IA in Italia di Virtual Assistant e Chatbot, sostenute dalla crescita dei servizi digitali per ottimizzare i customer care delle aziende.

Tra le aziende attive negli investimenti in intelligenza artificiale nel nostro Paese ai vertici si posizionano le imprese finanziarie, dove è molto diffuso l’utilizzo delle tecnologie di IA per l’analisi predittiva e il perfezionamento dei processi decisionali. Anche le aziende energetiche e le utilities stanno mettendo al centro delle loro strategie l’intelligenza artificiale, al pari di quanto stanno facendo le imprese del settore manifatturiero, gli operatori nel campo delle telecomunicazioni e la compagnie assicurative. Naturalmente c’è ancora una grande differenza di investimenti in IA tra le grande aziende e le medie e piccole imprese, soprattutto per un problema di risorse.

La strategia italiana per l’intelligenza artificiale

Il ruolo delle Istituzioni nello sviluppo delle tecnologie IA è essenziale, per questo motivo è importante la Strategia italiana per l’intelligenza artificiale. Si tratta di un programma che racchiude una serie di proposte, messo a punto dal Ministero per lo Sviluppo Economico, per ottimizzare l’utilizzo delle risorse UE d’accordo con le soluzioni individuate dal Piano coordinato europeo sull’intelligenza artificiale. A livello nazionale la strategia degli esperti del MISE è stata realizzata con il contributo di professionisti di varie aree di competenza, oltre al supporto dell’AgID e di altri enti come la Consob.

In particolare, dal lavoro emerge il potenziale enorme del settore dell’intelligenza artificiale, il cui sviluppo però ha bisogno di essere direzionato. Inoltre, evidenzia come sia essenziale investire in tutti i campi collegati all’evoluzione delle tecnologie digitali e informatiche, in quanto si tratta di un ecosistema integrato. Per questo viene proposta l’esigenza di sviluppare tutte le aree attinenti, come le soluzioni blockchain, le connessioni internet a banda ultralarga e le reti 5G, le nanotecnologie, il cloud computing e l’IoT (Internet of Thing).

L’intelligenza artificiale in Italia, Europa e nel resto del mondo

Dalla Strategia italiana per l’intelligenza artificiale è stato lanciato un piano di sviluppo dell’IA in Italia, con investimenti per 800 milioni di euro nei prossimi 5 anni. Questo settore strategico è anche al centro del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza messo a punto per il post-Covid, con l’obiettivo di usare i fondi europei del Recovery Fund per modernizzare il Paese e investire in innovazione, green economy e digitale. Nel dettaglio, l’UE fornirà 192 miliardi di euro per il PNRR nel periodo compreso tra il 2021 e il 2026.

Tra le 190 misure previste e 132 investimenti, una parte dei fondi sarà spesa per l’evoluzione delle tecnologie di intelligenza artificiale, aumentando le applicazioni IA in Italia e l’accessibilità delle imprese. A livello comunitario è stato elaborato il nuovo Piano coordinato sull’intelligenza artificiale 2021, per favorire la diffusione e gli investimenti nella UE nei confronti dei sistemi IA. La Commissione europea ha anche promosso un Piano giuridico europeo per l’IA, con la finalità di guidare l’innovazione e l’utilizzo di queste applicazioni per uno sviluppo sostenibile dell’intelligenza artificiale e la prevenzione dei rischi, con una serie di divieti legati alle pratiche non consentite nel campo dell’IA.

D’altronde, i trend globali stanno andando verso una forte implementazione dei sistemi IA nel tessuto socioeconomico. La Cina ad esempio vuole affermarsi entro il 2030 come leader mondiale in queste tecnologie, con ambiziosi piani per lo smart manufacturing e la robotica industriale. Naturalmente non mancano anche le applicazioni militari, un ambito in cui la leadership degli Stati Uniti rimane forte. Gli USA dal canto loro stanno realizzando importanti investimenti nel potenziamento dell’IA, con applicazioni che vanno dal settore della Difesa all’agricoltura 4.0, fino alla meteorologia e ai trasporti, sostenuti sia dall’amministrazione Trump sia dal governo Biden.

I rischi legati alle tecnologie di intelligenza artificiale

Nonostante l’intelligenza artificiale in Italia, come nel resto del mondo, rappresenti un’incredibile possibilità di sviluppo, progresso e innovazione, allo stesso tempo bisogna essere consapevoli dei rischi legati al settore dell’IA. Come indicato dalla strategia italiana di intelligenza artificiale, è fondamentale concentrarsi sull’utilizzo che viene fatto dei sistemi di IA, per prevenirne eventuali conseguenze negative sull’ambiente, la società e l’economia. Si tratta ad esempio di usi dolosi di queste tecnologie, per azioni come la manipolazione dell’opinione pubblica o gli attacchi informatici.

Ugualmente esistono dei rischi non dolosi, quindi dovuti all’uso non corretto di queste applicazioni che può avvenire per dei motivi non intenzionali. In questo caso l’IA potrebbe accentuare condizioni di disuguaglianza sociale, oppure peggiorare situazioni di discriminazione a causa delle decisioni non empatiche ma analitiche prese dai sistemi di intelligenza artificiale. Basta pensare agli effetti dell’uso di algoritmi IA in campi applicativi complessi e delicati, come il settore sanitario, giudiziario e finanziario, nei quali alcune persone potrebbero subire pregiudizi legati alla configurazione e allo sviluppo decisionale delle applicazioni.

Non meno preoccupante è l’effetto ambientale dovuto al potenziamento delle tecnologie digitali e dei sistemi di intelligenza artificiale, in quanto richiedono un elevato consumo energetico. Per questo motivo è essenziale puntare sulle fonti rinnovabili e lo sviluppo pianificato delle soluzioni di IA su larga scala, con un’adeguata direzione da parte delle Istituzioni. Nei prossimi anni queste tecnologie continueranno a crescere in modo considerevole, grazie a ingenti investimenti previsti dai piani nazionali ed europei. Ad ogni modo sarà fondamentale una gestione ottimale delle autorità politiche, per garantire uno sviluppo sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale.