Inps, anticipo Tfr e Tfs: a chi spetta e come ottenerlo

Tutto quello che occorre sapere per ricevere l'anticipo del trattamento di fine servizio: ecco chi ne ha diritto e quanto costa

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

L’Inps ha fornito dettagliate informazioni in merito alla possibile richiesta della liquidazione prevista da parte dei dipendenti pubblici. Di seguito riportiamo l’analisi delle differenti situazioni, a partire ad esempio dall’immediato anticipo, che prevede un interesse fisso di cui tener conto, così come una ritenuta percentuale.

Anticipo Tfr e Tfs

È stata pubblicata una circolare dell’Inps molto attesa, dal momento che attesta tutte le indicazioni per riuscire a ottenere l’anticipazione ordinaria del Tfr e del Tfs. La liquidazione dei dipendenti pubblici può avvenire in due modalità, che prevedono dei dettami ben distinti. Ecco tutto ciò che i pensionati iscritti alla Gestione Unitaria Creditizia e Sociale dovrebbero sapere.

È ormai da febbraio 2023 che viene fornita la possibilità di richiedere l’anticipazione parziale o totale del Tfr/Tfs maturato, risultante però non ancora esigibile. Il via libera è però a condizione di provvedere al pagamento di un interesse dell’1% della somma ricevuta, così come di una ritenuta per spese d’amministrazione pari allo 0,50%.

I richiedenti che ne hanno diritto, riceveranno la somma pattuita in un’unica soluzione. Per quanto concerne le tempistiche, la richiesta per intero dell’importo maturato può essere presentata dopo almeno sei mesi dalla data della domanda.

Il contratto di cessione del credito in questione viene stipulato per il 100% del trattamento maturato al termine dei propri anni di servizio, con l’aggiunta degli interessi dell’ammortamento e delle spese amministrative.

Altre opzioni disponibili

Non è da escludere che un soggetto abbia richiesto uno o più finanziamenti dalla Gestione unitaria, che si tratti di piccoli o grandi prestiti o di mutui. In questo caso è consentita la richiesta all’Inps dell’utilizzo dell’importo dell’anticipazione per rimborsare, integralmente o meno, il debito contratto.

Un’eventualità per nulla rara, anzi. È bene, dunque, fornire qualche informazione in più in merito. Questo tipo di operazione segue ovviamente un iter ben preciso. È infatti possibile svolgerla soltanto nel caso in cui l’importo dell’anticipazione del Tfr/Tfs, considerando le quote di interessi e spese sottratte, e l’eventuale somma decurtata per possibilità morosità da recuperare e relativi interessi, sia pari o superiore all’importo necessario a estinguere i finanziamenti ottenuti. Informazioni importanti per tutti i pensionati della Gestione unitaria, dunque, ma non fisse nel tempo. Ciò vuol dire che l’Inps si riserva la possibilità di aggiornare il tasso di interesse, ad oggi indicato all’1%, attraverso uno specifico provvedimento, del quale verrà data comunicazione pubblica. Le condizioni per l’anticipo del Tfr/Tfs potrebbero dunque mutare nel corso dei prossimi anni. Nessuna formula retroattiva, però, dal momento che l’eventuale nuovo tasso sarà applicato unicamente alle domande presentate dopo tale provvedimento.

Infine, spieghiamo in che modo gli aventi diritti possono presentare domanda d’anticipazione ordinaria del trattamento di fine servizio. Quest’ultima va trasmessa unicamente per via telematica, accedendo al servizio relativo attraverso il sito dell’Inps, identificandosi via Spid o CIE. Nel caso in cui si preferisse evitare tale soluzione, ci si potrà affidare ai centri di assistenza fiscale, ovvero i CAF, così come agli istituti di patronato provvisti di apposita delega. Sarà loro compito sbrigare le necessarie pratiche o guidare il soggetto attraverso il sistema burocratico previsto.