Accordo con Silicon Box, a Novara verranno prodotti microchip: previsti 1600 posti di lavoro

Firmato un accordo per una fabbrica di microchip a Novara: 3,2 miliardi di investimento e 1.600 nuovi posti di lavoro previsti entro il 2028

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 28 Giugno 2024 17:08

Si è svolta oggi presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy la cerimonia di firma dell’accordo per la realizzazione di una nuova fabbrica di microchip a Novara. Alla presenza del ministro Adolfo Urso, del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, del sindaco di Novara Alessandro Canelli e dei rappresentanti della società Singapore Silicon Box, è stato ufficializzato un investimento di 3,2 miliardi di euro. Questo progetto prevede la creazione di 1.600 posti di lavoro diretti, oltre a numerose opportunità nell’indotto.

Che cosa si produrrà a Torino

La fabbrica sarà dedicata alla produzione di chiplets, minuscoli componenti delle dimensioni di un granello di sabbia, essenziali per l’assemblaggio dei processori. Silicon Box ha annunciato che l’obiettivo è avviare i lavori entro la fine dell’anno. L’amministratore delegato Byung Joon Han ha espresso grande soddisfazione per il progetto, definendo questo momento come storico per l’azienda e confermando l’impegno della società nei confronti dell’Italia e della regione.

Prospettive di produzione e impatto economico

Il nuovo stabilimento fa parte della strategia promossa dall’Unione Europea attraverso il Chips Act, mirata a garantire l’approvvigionamento di semiconduttori nel continente in competizione con la Cina. Il distretto di Novara, che già ospita Memc GlobalWafers, è il luogo ideale per questo tipo di produzione, grazie alla presenza di infrastrutture all’avanguardia.

Secondo i dirigenti di Silicon Box, l’inizio della produzione è previsto per il 2028. Questo impianto rappresenta il primo stabilimento di produzione di chip in Europa e segue importanti investimenti nel settore in Italia, tra cui i 5 miliardi di euro di St Microelectronics a Catania e altri progetti in Piemonte, Emilia e Lombardia. Il ministro Urso ha sottolineato che dal 2024 l’Italia ha superato la media nazionale per investimenti in microelettronica, raggiungendo oltre 9 miliardi di euro, più di qualsiasi altro paese europeo.

Creazione di nuovi posti di lavoro

L’accordo per la costruzione della fabbrica di microchip a Novara rappresenta un’opportunità straordinaria per il mercato del lavoro locale. Con la previsione di creare 1.600 posti di lavoro diretti, l’impianto non solo offrirà nuove opportunità professionali ai residenti, ma stimolerà anche la crescita economica della regione. Questi impieghi riguarderanno vari settori, dalla produzione alla ricerca e sviluppo, passando per la logistica e la gestione aziendale. Inoltre, l’indotto generato dall’attività della fabbrica contribuirà ulteriormente a incrementare l’occupazione, coinvolgendo fornitori, servizi di supporto e altre attività correlate.

La scelta di Novara e il ruolo del Piemonte

Silicon Box ha considerato diverse località italiane prima di scegliere Novara come sede del nuovo impianto. Il Piemonte, già attivo nel settore dei semiconduttori, ha mostrato di avere le infrastrutture necessarie e una forte capacità innovativa. Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha detto che questo progetto è un passo fondamentale per creare una sorta di “Silicon Valley” italiana e che l’investimento in Piemonte rappresenta una scelta strategica per attrarre ulteriori investimenti nel futuro.

La nuova fabbrica di Silicon Box sorge in una regione che ospita la Fondazione per l’Intelligenza Artificiale, situata a Torino, rafforzando così il ruolo del Piemonte come polo di innovazione tecnologica.

Cirio ha inoltre affermato che l’economia regionale, in passato rallentata dalle difficoltà del settore automobilistico, ha registrato una crescita significativa nel 2023, pari a quella nazionale, e si prevede che supererà la media italiana dal 2024.