AI, crescono gli avversari di ChatGPT. E la Cina non sta a guardare

Microsoft consolida la propria partnership con OpenAI, Google non sta a guardare e la Cina fa sentire la sua voce con Baidu

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Crescono gli avversari di ChatGpt: Microsoft consolida la propria partnership con OpenAI avviando la terza fase del piano pluriennale che la vede impegnata nelle sue progettualità, mentre non solo Google si prepara ad avanzare sul mercato. La Cina non sta certo a guardare.

Cosa fa Microsoft

Microsoft consolida la propria partnership con OpenAI e come annunciato dallo stesso colosso di Redmond il piano pluriennale tra le due società è entrato nella sua terza fase con un investimento che è attorno ai 10 miliari di euro, con un ben preciso obiettivo: supportare e accelerare il progresso dell’AI e migliorare le applicazioni con la piattaforma di cloud computing Azure.

Google non sta a guardare: arriva Sparrow

Di fronte a tutto il successo riscontrato dalla release pubblica di ChatGPT, Google decide di controbattere riportando alla luce un “vecchio” whitepaper del 2020 e “ripropone” Google Sparrow.

A rivelarlo al Time è stato Demis Hassabis, CEO di DeepMind Technologies, società acquisita da Google nel 2014. Deepmind sta sviluppando una versione  “private beta”, che potrebbe essere pronta nel corso del 2023 e sopperirà a tutte le mancanze funzionali di ChatGPT, come la capacità di citare fonti attraverso l’apprendimento per rinforzo.
DeepMind Technologies del resto non è nuova nel cimentarsi in sfide che hanno come focus l’AI. AphaFold, nel 2020, ha dimostrato di sapere determinare con estrema precisione il cosiddetto “protein folding” e prevedere con estrema precisione le strutture proteiche, garantendo un accesso aperto a oltre 200 milioni di previsioni sulla struttura delle proteine per accelerare la ricerca scientifica.

Sparrow, anch’essa come ChatGPT intelligenza artificale generativa, presenterà delle caratteristiche che la differenzieranno da ChatGPT di OpenAI. A parità di domande da parte dell’utente, per esempio, vi saranno risposte più accurate, imparando dai propri errori attraverso il reinforcement learning.

Cos’è il reinforcement learning

Il reinforcement learning è una tecnica di machine learning in cui un computer impara a svolgere un’attività tramite ripetute interazioni di tipo “trial-and-error”, ovvero eseguite per tentativi ed errori con un ambiente dinamico. Il computer adotterà una serie di decisioni in grado di massimizzare l’attività, senza l’intervento dell’uomo.

Cosa farà Sparrow

Inoltre, Sparrow sarà integrato direttamente in Google Search e quindi potrà contare su aggiornamenti sostanzialmente in real time, a differenza di ChatGPT, che, ad oggi, ha il database aggiornato al 2020 e non ha un collegamento diretto con internet.

Sparrow, poi, dovrebbe avere una conversazione più naturale rispetto a ChatGPT e ciò lo renderà  più facile e accattivante nell’esperienza di utilizzo.

AI in grado di generare musica

Google, però, si sta cimentando anche con altre progettualità di AI.

Poche ore fa si è appreso che i ricercatori di Google hanno creato un’Intelligenza Artificiale capace di generare musica, anche cantata, partendo da un testo scritto, così come DALL-E 2, Stable Diffusion o Midjourney generano immagini da un testo.

Il modello di Google si chiama MusicLM e si basa su un set di dati chiamato MusicCaps, che include 5.500 pezzi musicali. Interpretando il testo che descrive la musica che si vuole ottenere, MusicLM riesce a generare file audio musicali a 24 kHz lunghi anche alcuni minuti e con parti cantate.

Google sembra non avere intenzione di rilasciare un modello open di MusicLM, perché riconosce “il rischio di una potenziale appropriazione indebita di contenuti creativi”.

La Cina fa sentire la sua voce con Baidu

Mentre il Time si fa portavoce delle contromosse di Google, Bloomberg, poche ore fa, lancia una importante notizia.

Baidu Inc. sta pianificando di implementare un servizio chatbot di intelligenza artificiale simile al ChatGPT di OpenAI, secondo una persona che ha familiarità con la questione, potenzialmente la voce più importante della Cina”.

La più grande società di motori di ricerca della Cina prevede di debuttare con un’applicazione in stile ChatGPT, nel mese di marzo, inizialmente incorporando nei suoi servizi di ricerca principali una soluzione AI.
Le azioni della società sono aumentate fino al 5,8% dopo il rapporto di Bloomberg, il più grande guadagno intraday in quasi quattro settimane.

Baidu ha speso miliardi di dollari nella ricerca di soluzioni AI che consentissero la transizione dal marketing online alla tecnologia più performante.
Il suo sistema Ernie, un modello di apprendimento automatico su larga scala, che è stato addestrato sui dati nel corso di diversi anni, sarà la base del suo prossimo ChatGPT.

ChatGPT di OpenAI ha suscitato l’interesse degli utenti cinesi, nonostante le censure imposte dal governo cinese. Oltre a Baidu diverse startup cinesi stanno esplorando l’AI generativa e hanno attratto investitori come Sequoia e Sinovation Ventures.