Sciopero 17 novembre, Salvini vuole precettarlo

Matteo Salvini contro il nuovo sciopero dei trasporti proclamato dai sindacati per il 17 novembre: la provocazione del ministro e la precettazione

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 11 Novembre 2023 19:00

Il vicepremier e ministro, Matteo Salvini, ha annunciato la sua intenzione di ricorrere alla precettazione nei confronti dei lavoratori del settore dei trasporti in vista dello sciopero programmato per il 17 novembre. Salvini ha sottolineato con fermezza: “Non possono esserci scioperi di 24 ore”. Durante un’assemblea, ha chiarito di voler procedere in questa direzione nel caso in cui i sindacati non aderiscano alla richiesta della commissione di garanzia per limitare la portata della mobilitazione.

L’attacco di Salvini: “Guarda caso sempre prima del weekend”

Il ministro ha argomentato la sua posizione dichiarando che è legittimo scioperare per 4 ore, ma ritiene inaccettabile prolungare lo sciopero per l’intera giornata. Ha affermato: “Se i sindacati accetteranno la richiesta, sarà positivo. Se no, come ho già fatto in passato, interverrò” utilizzando “lo strumento della precettazione”.

A sostenere questa decisione, c’è anche la nota del Mit: “In vista delle sciopero generale proclamato da alcune sigle sindacali per il 17 novembre, si ribadisce che la mobilitazione non potrà paralizzare il settore trasporti per l’intera giornata (guarda caso come sempre prima del weekend), e con milioni di italiani il cui diritto alla mobilità non può essere cancellato”.

“In questo senso, pur auspicando una soluzione ragionevole, il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini ribadisce la determinazione affinché vengano limitati al massimo i disagi. Ed è pronto – annuncia il dicastero – ad assumere tutti i provvedimenti del caso consentiti dalla legge”.

Il precedente di settembre

Lo scorso settembre, Matteo Salvini aveva optato per la strategia della precettazione in vista dello sciopero programmato per venerdì 29 settembre, il quale era pianificato per una durata di 24 ore.

In risposta a questa mossa del leader della Lega, l’Unione sindacale di base (Usb) aveva emesso una dichiarazione annunciando il rinvio dello sciopero. La motivazione era che “non bastano 4 ore ai lavoratori per rivendicare i propri diritti e per permettere a tutti gli autoferrotranvieri di poter scendere in piazza e manifestare il loro dissenso”.

I trasporti hanno aderito allo sciopero proclamato per venerdì 17 novembre dalla Uil insieme alla Cgil, “per ragioni che attengono alla legge di bilancio, una manovra che non risponde ai reali bisogni del Paese, insufficiente a garantire un sistema dei trasporti efficiente, non investendo a favore del trasporto pubblico locale e del trasporto aereo e peggiorando le condizioni dei lavoratori”, ha spiegato venerdì il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi. “Il ministro Salvini provi per una volta ad ascoltare i reali bisogni del Paese e del settore che dovrebbe guidare invece di fare dichiarazioni inopportune”.

Successivamente, lo sciopero era stato rinviato al 9 ottobre, mantenendo la sua durata originaria di 24 ore.

Cos’è la precettazione

La precettazione è un provvedimento amministrativo straordinario mediante il quale l’autorità competente, nel caso specifico il Ministero dei Trasporti, impone limiti a uno sciopero. Fondamentalmente, può adottare due misure:

  • Sospendere lo sciopero: rinviandolo a un’altra data.
  • Ridurre l’orario: limitandone la durata.

L’emanazione della precettazione, regolamentata dalla legge 146/1990, è ammessa in presenza di un “fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati”.

Per essere legale, la precettazione deve essere emessa almeno 48 ore prima dell’inizio dello sciopero. Inoltre, non può essere emessa prima di aver tentato una conciliazione tra le parti coinvolte.