Trasporti, sciopero di 24 ore rinviato al 15 dicembre

Il ministro Salvini ricorre alla precettazione: dalle 24 ore previste nella maggior parte dei casi si passa a quattro. I sindacati di base spostano la protesta al 15 dicembre

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Matteo Salvini precetta ancora una volta. In qualità di vicepremier e ministro dei Trasporti, ha apposto la firma sulla lettera di precettazione mirata a limitare lo sciopero dei mezzi pubblici annunciato per lunedì 27 novembre. La durata dello sciopero è stata ridotta da 24 ore a quattro, precisamente dalle 9:00 alle 13:00. Il ministero ha sottolineato che non tutti i sindacati coinvolti hanno proposto uno sciopero per l’intera giornata.

Uno stop da parte del Ministero che ha portato l’Usb (Unione sindacale di base) a spostare lo sciopero nazionale di 24 ore, rinviandolo al 15 dicembre.

La precettazione di Salvini per lunedì: Usb sul piede di guerra

Il vicepremier e ministro Salvini aveva sottoscritto ieri la lettera di precettazione al fine di limitare la durata dello sciopero del trasporto pubblico locale programmato per lunedì 27 novembre da 24 ore a quattro, precisamente dalle 9:00 alle 13:00. Lo stesso copione era avvenuto per lo sciopero del 17 novembre, quando anche quello era stato precettato dal ministro. In questo contesto, Salvini ha voluto ribadire che il diritto allo sciopero è sacrosanto e ha espressamente auspicato un maggior coinvolgimento di tutte le realtà sindacali da parte delle aziende, con l’obiettivo di risolvere le controversie.

Una decisione che però ha fatto infuriare i sindacati, che hanno deciso di spostare lo sciopero generale. “Nessuno pensi minimamente di mettere in discussione un diritto costituzionale: alzeremmo davvero le barricate in questo Paese”, dice il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, dalla manifestazione a Roma per chiedere di migliorare la manovra, rispondendo a una domanda sulla precettazione.

Sciopero spostato al 15 dicembre, esulta Salvini

I sindacati di base replicano prontamente alle azioni di Salvini. Il segretario nazionale della Cub Trasporti, Antonio Amoroso, sostiene che Salvini sia passato dalle minacce ai fatti. Nonostante ciò, sottolinea la totale chiusura delle parti datoriali riguardo alle richieste salariali, ai diritti, alla sicurezza e contro le privatizzazioni. Amoroso definisce la precettazione come “un atto gravissimo per uno sciopero indetto nel rispetto delle regole”, accusando Salvini di voler privare i lavoratori della libertà di esercitare lo sciopero.

I sindacati Adl Cobas, Cobas Lavoro Privato, Sgb, Cub Trasporti e Usb Lavoro Privato hanno reagito alla situazione rimarcando la loro posizione. In risposta alle azioni di Salvini, hanno deciso di riprogrammare lo sciopero per venerdì 15 dicembre, evidenziando così il loro impegno e la loro determinazione nelle rivendicazioni sindacali.

A seguito della notizia dello spostamento dello sciopero, Matteo Salvini esprime grande soddisfazione, dichiarando: “Ha prevalso il buonsenso e sono soddisfatto di aver tutelato milioni di cittadini che devono vedere garantita la loro possibilità di spostamento, senza cancellare il sacrosanto diritto allo sciopero”. Il Ministro esprime la sua convinzione che le prossime settimane possano essere utilizzate per promuovere un sereno confronto tra le aziende e i rappresentanti dei lavoratori, suggerendo un dialogo costruttivo che possa risolvere eventuali contenziosi senza dover ricorrere a scioperi prolungati.

La nota dei sindacati

“La precettazione da parte del Ministro dei Trasporti Salvini dello sciopero nazionale del TPL di 24 ore, regolarmente indetto dalle sigle dei sindacati di base, altamente rappresentativi nel settore, è tutt’altro che inaspettata”, dice Usb in una nota.

I sindacati contestano le motivazioni fornite da Salvini per giustificare l’intervento di riduzione della durata dello sciopero, sottolineando che il potere del Ministro di intervenire in questo modo è previsto dalla legge solo per situazioni eccezionali. Secondo loro, le ragioni addotte da Salvini sono ridicole e suonano come un oltraggio all’esercizio di un diritto costituzionale. La nota evidenzia che il problema è diventato politico e che accettare la riduzione imposta nell’ordinanza equivarrebbe a concedere che un Ministro consideri il diritto di sciopero come una sua concessione ai sindacati, arrivando a definirne “eccessiva” la durata di 24 ore.