Quando arriva una chiamata sullo smartphone da un numero familiare la guardia è bassa. Ancor di più se riguarda la propria azienda. Nessuno penserebbe di trovarsi di fronte a una truffa. È quello che è successo a un dipendente di Iliad. La sua storia è l’emblema di un nuovo raggiro telefonico che usa la tecnica dello spoofing e mette a rischio soldi e dati sensibili.
La chiamata dal numero Iliad per la “rimodulazione tariffaria”
A svelare l’ultima truffa è stato un dipendente del noto operatore di telefonia mobile Iliad. Si chiama Michele Rillo, ha 34 anni, è originario di Benevento ed è residente a Roma. Un giorno riceve una chiamata dal numero che è sempre stato quello della sua azienda.
Una voce femminile gli comunica un imminente “disservizio sulla linea” e una conseguente “rimodulazione tariffaria”. La donna dall’altra parte del telefono fornisce anche la soluzione: migrare verso un nuovo contratto per evitare problemi.
Ma Michele Rillo non è un cliente qualunque: come detto lavora proprio per Iliad e sa che l’azienda non utilizza il teleselling per vendere i propri servizi. Così, la trappola viene riconosciuta, la chiamata registrata e il raggiro sventato. Com’è possibile che la chiamata sia arrivata da un numero reale?
Iliad e la denuncia in Procura, l’ad: “Frodi così sono di massa”
Dopo la segnalazione del proprio dipendente, l’azienda ha deciso di presentare un esposto alla Procura di Milano, segnalando il caso ad Agcom l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
“Frodi di questo tipo sono ormai di massa”, denuncia al Corriere della Sera Benedetto Levi, amministratore delegato di Iliad. “È nostra convinzione che chi fabbrica contatti usando informazioni false lede l’immagine delle aziende menzionate e conseguentemente sia la trasparenza che la fiducia nel mercato”, spiega Levi.
Per l’amministratore delegato queste operazioni minano la fiducia dei consumatori e danneggiano due settori fondamentali: quello delle telecomunicazioni e quello del teleselling, settore in cui sono impiegati circa 80.000 lavoratori che contribuiscono al Pil nazionale con 3 miliardi di euro l’anno.
Cos’è e come funzionano le truffe con lo spoofing telefonico
Lo spoofing telefonico è una nuova tecnica che permette ai truffatori di mettere in piedi truffe anche da decine di migliaia di euro. Il termine deriva dall’inglese “to spoof”, ingannare, e si basa sulla falsificazione del numero chiamante.
In pratica, il numero è lo stesso di sempre, quello della nostra banca o, talvolta, anche delle forze dell’ordine. Ma chi sta chiamando realmente non corrisponde al numero che appare sul display. Consiste in questo lo spoofing, che falsifica il numero del chiamante, facendo apparire sul telefono del destinatario una numerazione diversa da quella reale. Esistono delle app, a volte anche gratuite, che consentono di modificare facilmente il numero mostrato sul display di chi riceve la telefonata.
Il meccanismo funziona attraverso tre passaggi precisi:
- il Cli Spoofing (Calling Line Identification Spoofing) maschera il numero autentico facendo apparire una numerazione credibile;
- l’agenzia truffaldina costruisce una narrativa d’urgenza per carpire la fiducia dell’utente e ottenere i suoi dati di contatto;
- un canale di teleselling, formalmente regolare, sottopone un’offerta e attiva il contratto per conto di un operatore terzo.