Come si fa la raccolta differenziata?

Tutto quello che c'è da sapere su come fare la raccolta differenziata nel modo giusto e a cosa serve

Se vuoi sapere come fare la raccolta differenziata devi informarti sia presso il tuo comune di riferimento sia sui simboli e le modalità condivise a livello nazionale. Da una parte, infatti, ci sono differenze tra comune e comune (ad esempio, i tovaglioli usati a tavola in alcuni casi vanno insieme all’umido) e dall’altra ci sono modi e caratteristiche univoche sul territorio nazionale.

I rifiuti sono ritirati porta a porta o per strada da mezzi di diverse grandezze, vengono poi trasportati nelle stazioni di trasferimento quindi negli impianti finali perché siano trattati. Il servizio di ritiro e smaltimento dei rifiuti urbani viene gestito con un sistema di tassazione locale. Ogni cittadino deve pagare un importo che cambia a seconda del comune e delle politiche da esso adottate.

Quando parliamo di modalità di raccolta ci riferiamo sia ai rifiuti urbani, prodotti cioè dai singoli abitanti, sia a quelli industriali. Di solito le industrie e le grandi aziende seguono un iter diverso e possono contare sul supporto di specifici consorzi, che offrono assistenza e coordinano i processi di smaltimento dei loro rifiuti.

Altro elemento che bisogna considerare riguarda la tipologia dei sacchetti da usare per la raccolta differenziata. Per i rifiuti in plastica ovviamente vanno utilizzati sacchetti in plastica, così come per buttare la carta ed evitare contaminazioni con altri materiali bisogna usare scatole di cartone o sacchetti di carta, mentre per l’umido bisogna usare sacchetti biodegradabili. Il vetro va direttamente nelle campane senza alcun contenitore.

Fare la raccolta differenziata, questione di simboli

Capita che sul packaging dei prodotti siano indicati sei simboli relativamente al loro smaltimento. Questo è molto utile perché spesso le confezioni dei prodotti sono realizzati con materiali innovativi che non sono immediatamente riconoscibili: questo andrà nella plastica o nel secco? Capita di avere a che fare con scatole di carta che sembrano plastica perché in parte plastificate, tetrapak o polistirolo stampato che sembrano cartone. Tutti gli imballi, per legge, devono riportare il simbolo di riconoscimento del materiale di cui sono composti e per questo conoscerli ti permette di fare correttamente la raccolta differenziata.

La prima cosa da fare è individuare sulla confezione un triangolo di frecce che può essere vuoto (e che indica la riciclabilità della confezione) oppure accompagnato da una sequenza di numeri e lettere che indicano la tipologia di materiale di cui è costituita la confezione. Ecco quali.

Imballaggi di plastica, numero compreso tra 1 e 6: questo indica imballaggi prodotti in plastica riciclabile, come il PET (1), ovvero il materiale delle bottigliette d’acqua e l’HDPE (2), con cui sono fatti i flaconi di detersivi. Attenzione al numero 7 accompagnato dalla scritta OTHER: in questo caso il materiale plastico di cui è composto l’imballaggio non è riciclabile e va gettato nella raccolta indifferenziata del secco.

Imballaggi fatti con il metallo, sigla ALU seguita da un numero che indica l’alluminio con cui sono fatte, per esempio FE (40), che indica l’acciaio come nel caso delle scatolette di tonno. Gli imballaggi con l’indicazione GL invece vanno riciclati con il vetro. Infine, c’è la sigla PAP (21) che indica gli imballaggi in cartone ondulato che va nella carta, mentre con la sigla C/PAP (84) viene indicato il Tetra Pak, che va buttato nella carta o nella plastica a seconda delle disposizioni del proprio comune.

Oltre a queste indicazioni, a volte sull’etichetta è presente anche la famiglia di appartenenza dell’imballaggio indicata da un colore. Ad esempio, c’è il blu per la carta, il giallo per la plastica riciclabile, il turchese per i metalli e il verde per il vetro.

Come si fa la raccolta differenziata nei comuni ed errori

Ogni comune dà disposizioni diverse su come fare la raccolta differenziata correttamente. A seconda del Comune di appartenenza, infatti, ci sono alcune differenze sostanziali sul suo funzionamento. Per avere certezza della modalità corretta con cui fare la raccolta, è meglio visitare il sito del tuo Comune per dare uno sguardo al regolamento territoriale specifico. Al suo interno si trovano tutti i principali dettagli su come riciclare i rifiuti.

Cosa può cambiare da comune a comune? Spesso variano i colori associati ad ogni singolo contenitore dei rifiuti ma ci sono degli errori abbastanza frequenti relativi a modalità di raccolta che non cambiano da paese a paese. Eccone alcuni:

  • il cartone della pizza non va nella carta: spesso confuso con gli imballi di carta, il cartone della pizza va nel secco (indifferenziato. il motivo è che essendo unto, bagnato o sporco di residui organici deve essere gettato nell’indifferenziata, (nel compostabile a seconda delle singole indicazioni territoriali);
  • gli scontrini non vanno nella carta! Non si possono differenziare in questo modo perché sono stampati su carta termica, un materiale che è diverso da quello usato per produrre riviste e giornali;
  • nel vetro va solo il vetro quindi le lampadine, gli specchi, le porcellane, i piatti, i coperchi trasparenti delle pentole, le pirofile e gli oggetti in pyrex, anche se possono sembrare simili al vetro, non possono entrare nel processo del riciclo;
  • le capsule del caffè, a meno che non siano indicate come “compostabili” che vanno dritte nell’umido, vanno separate dal caffè e smaltite tra umido e plastica, a seconda della composizione.

Per il tetrapak, nella maggioranza dei casi, è possibile lavarlo, pressarlo e gettarlo nella carta. Alcuni Comuni consigliano invece di buttarlo nella plastica senza separarlo dai tappi. I rifiuti ingombranti, i Raee e altri rifiuti come i tappi di sughero in genere vanno conferiti nelle isole ecologiche, cioè i centri di raccolta adibiti alla raccolta differenziata. Ogni comune ha proprie regole di conferimento di altri rifiuti come le pile, gli oli usati e i farmaci scaduti per quest’ultimi molte farmacie si sono attrezzate con appositi raccoglitori).

Smaltimento dei rifiuti ingombranti

I rifiuti ingombranti sono per definizione rifiuti solidi urbani che a causa del loro eccessivo peso o volume non possono essere depositati nei cassonetti stradali del secco e in generale non possono essere raccolti in nessuna delle tipologie di raccolta differenziata disponibili. Alcuni esempi di oggetti ingombranti sono armadi, tavoli, mobili, divani, sedie, poltrone e strutture letto.

La procedura di smaltimento dei rifiuti ingombranti è differente da quella dei rifiuti “normali” perché spesso questi contengono sostanze dannose per l’uomo e per l’ambiente. I frigoriferi, ad esempio, contengono i clorofluorocarburi, che sono tra i componenti responsabili del buco dell’ozono.

Per i cosiddetti RAEE invece (sigla che identifica i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) è prevista una gestione differente rispetto a quella tradizionale. Si tratta di frigoriferi, lavatrici, televisori, piccoli elettrodomestici e lampade al neon. In ogni comune solitamente è a disposizione un servizio pubblico di raccolta dei rifiuti ingombranti, ma le modalità di ritiro cambiano a seconda della zona.

Se fai la raccolta differenziata in modo sbagliato

Conoscere le modalità su come fare la raccolta differenziata correttamente è molto importante perché ne va della salute delle persone. In più se questa non viene effettuata in modo corretto, i comuni hanno la facoltà di multare i singoli cittadini o i condomini con una multa. La spesa va tra i 25 e i 620 euro, sulla base del tipo di violazione.

La sanzione scatta nel caso in cui all’interno del sacco siano individuabili materiali sbagliati, nel caso si utilizzi un contenitore sbagliato ma anche se getti i sacchetti della spazzatura in orari diversi da quelli indicati dal Comune. Ma non basta conferire correttamente i rifiuti: per fare l’esempio della carta, uno scatolone di cartone bisogna aprirlo, piegarlo e legarlo perché occupi meno spazio. In questo caso la multa va dai 100 ai 620 euro.

Le sanzioni scattano anche se getti prodotti sciolti nei contenitori che prevedono la raccolta di sacchetti chiusi, se lasci dei sacchetti dell’immondizia fuori dai contenitori e non dentro, se depositi dei rifiuti combusti, pericolosi o ingombranti in zone o contenitori diversi da quelli predisposti dal Comune. Nel caso dei condomini a pagare sono tutti. La Polizia municipale infatti verbalizza la multa all’intero condominio e sarà l’amministratore a doverla pagare, dividendo l’importo della multa tra tutti i proprietari degli appartamenti.

A cosa serve la (corretta) raccolta differenziata

Le regole di conferimento dei rifiuti, che variano da Comune a comune ma anche quelle valide a livello nazionale, sono molto importanti per capire come fare a raccolta differenziata correttamente. Senza, il rischio è di perdere l’opportunità di fare del bene al pianeta e di lasciare alle nuove generazioni un ambiente più pulito e salubre. Alla base di tutto il processo di smaltimento dei rifiuti c’è infatti il riciclo dei materiali vecchi, che grazie alla raccolta differenziata per materiale saranno trasformati in materiali e oggetti nuovi.

Se viene riutilizzato materiale e non se ne produce di nuovo si sprecano meno risorse naturali per i futuri cicli di produzione, le discariche si riempiono meno così come i siti di trattamento dei rifiuti. La raccolta differenziata diventa così una valida alternativa al certo più semplice ma anche più inquinante per lo smaltimento dei rifiuti, si riducono le emissioni di gas a effetto serra e l’uso materie prime come l’acqua e l’energia diventa più efficiente.