Inquinamento, calano le concentrazioni di PM10 e PM2,5 nelle città metropolitane italiane

È quanto emerge dal Rapporto MobilitAria 2024, realizzato da Kyoto Club e dall'Istituto sull'Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Nessun aumento di biossido di azoto (NO2) nelle città metropolitane italiane nel 2023, secondo il Rapporto MobilitAria 2024 di Kyoto Club e CNR-IIA. Anzi, si registra un calo delle concentrazioni di particolato PM10, con l’eccezione di Messina, Palermo e Firenze dove si è verificato un leggero aumento. In controtendenza, il particolato PM2.5 ha visto un incremento in tutte le 14 città analizzate.

Il rapporto, che analizza i dati sulla mobilità e la qualità dell’aria al 2023, offre un quadro incoraggiante per quanto riguarda NO2 e PM10, mentre il PM2.5 rimane una sfida da affrontare.

Le città con le migliori performance per il PM10 sono Milano (-20%), Torino (-12%) e Bologna (-16%), mentre per il NO2 si distinguono Roma (-4%) e Napoli (-4%).

Il Rapporto MobilitAria sottolinea l’importanza di continuare gli sforzi per ridurre l’inquinamento atmosferico, con particolare attenzione al PM2.5, il cui impatto sulla salute è più significativo. Tra le misure da adottare, il rapporto suggerisce di promuovere la mobilità sostenibile, migliorare l’efficienza energetica degli edifici e intensificare i controlli sulle emissioni industriali.

MobilitAria 2024: verso città a zero emissioni, tra analisi e proposte

Il Rapporto MobilitAria 2024, realizzato da Kyoto Club e CNR-IIA, offre un’analisi completa e propositiva per la transizione verso città a zero emissioni. Il report si articola su tre pilastri principali:

1. Mobilità sostenibile e decarbonizzazione: Vengono presentate proposte concrete per ridurre l’inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra nelle città italiane, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica. Tra le proposte, si evidenziano:

  • Promozione della mobilità elettrica e pubblica
  • Potenziamento dei sistemi di bike sharing e car sharing
  • Realizzazione di zone a basse emissioni e zone pedonali
  • Investimenti in infrastrutture per la mobilità ciclabile

2. Misure nazionali per la mobilità sostenibile: Il report analizza le risorse stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e da altre leggi a favore della mobilità sostenibile. Vengono inoltre fornite indicazioni su come accedere a questi finanziamenti e utilizzarli al meglio.

3. Futura Direttiva Ue sulla qualità dell’aria: Il Rapporto esamina i contenuti della nuova Direttiva Ue sulla qualità dell’aria e il suo impatto sulle città italiane. Vengono inoltre fornite raccomandazioni per le città su come adeguarsi ai nuovi standard di qualità dell’aria.

Oltre a questi tre pilastri, il Rapporto MobilitAria 2024, come di consueto, analizza la qualità dell’aria nelle 14 città metropolitane italiane nel 2023. I dati mostrano un miglioramento per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2) e il particolato PM10, mentre il particolato PM2.5 rimane una sfida per tutte le città.

Il Rapporto MobilitAria 2024 rappresenta un importante strumento per le città italiane che vogliono intraprendere un percorso serio verso la decarbonizzazione e la mobilità sostenibile. Le analisi e le proposte contenute nel report possono essere utili per definire strategie e azioni concrete per migliorare la qualità dell’aria e la vivibilità delle città.

Mobilità urbana: ritorno al pre-pandemia, serve un cambio di passo verso la decarbonizzazione

Nel 2023, la mobilità nelle città italiane ha fatto registrare un progressivo ritorno ai livelli pre-pandemici. La ripresa della mobilità urbana ha visto l’auto confermarsi come mezzo di trasporto dominante, con un tasso di motorizzazione tra i più alti d’Europa.

Tuttavia, questo scenario desta preoccupazione. Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e contrastare inquinamento, congestione, incidentalità e mortalità sulle strade, sono necessarie azioni urgenti. Tra le priorità:

  • Zone a basse emissioni: Ridurre la circolazione dei veicoli inquinanti per migliorare la qualità dell’aria.
  • Potenziamento del trasporto pubblico: Investire risorse per un servizio più efficiente e capillare.
  • Città 30: Seguire l’esempio di Bologna e limitare la velocità a 30 km/h per tutelare pedoni e ciclisti.
  • Riforma del Codice della Strada: Modificare il testo già approvato dalla Camera per favorire la mobilità sostenibile.

L’attuale contesto di transizione richiede un cambio di passo deciso verso una mobilità urbana più sostenibile e resiliente. Le misure sopracitate rappresentano un punto di partenza fondamentale per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione e migliorare la qualità della vita nelle città italiane.

Impatti sanitari ed economici dell’inquinamento atmosferico nelle città metropolitane

Il report MobilitAria 2024 propone per la prima volta una stima dell’impatto sanitario ed economico dell’inquinamento atmosferico nelle 14 città metropolitane italiane esaminate. L’impatto sanitario ha una significativa ricaduta economica. Nonostante le differenze tra le città, le stime indicano che politiche volte a ridurre il rischio di mortalità dovuto all’elevata esposizione all’inquinamento atmosferico potrebbero portare a benefici economici rilevanti per l’intera popolazione italiana.

L’analisi dei dati sulla qualità dell’aria per il 2023 mostra che, sebbene i valori medi annui siano diminuiti, permangono importanti criticità. Valutando l’impatto sulla salute, emergono ancora numerose morti premature e anni di vita persi (YLL) associati all’inquinamento atmosferico in Italia. L’impatto economico del Valore di una Vita Statistica (VSL), che quantifica i risparmi derivanti dalla riduzione del rischio di morte prematura causata dagli inquinanti del traffico, varia notevolmente tra le città esaminate, con stime che vanno da 17 milioni fino a 7 miliardi di euro.

Analisi delle emissioni inquinanti dai traffici marittimi

Il Rapporto MobilitAria 2024 presenta un’analisi delle emissioni inquinanti in relazione ai traffici marittimi, che interessano 10 delle 14 città metropolitane italiane. Dai dati raccolti dal 1990 al 2019, si osserva una tendenza decrescente nelle emissioni portuali di ossidi di zolfo (SOx) e di particolato, mentre le emissioni di NOx presentano andamenti diversi a seconda dei centri portuali.

Per ridurre ulteriormente le emissioni e promuovere la decarbonizzazione, saranno necessarie azioni mirate nel lungo termine. Tra queste, l’uso di combustibili e fonti di alimentazione alternative, l’installazione di sistemi post-vendita e il passaggio al trasporto ferroviario rappresentano alcune delle opzioni da considerare per una transizione sostenibile del settore marittimo.

Nuova normativa sulla qualità dell’aria, una sfida ambiziosa per la salute e l’economia

“L’arrivo della nuova normativa sulla qualità dell’aria, basata sui limiti più severi dell’OMS, rappresenta una sfida ambiziosa per ridurre gli impatti sanitari dell’inquinamento atmosferico”, ha dichiarato Francesco Petracchini, Direttore F.F. – Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del CNR e co-curatore del Report MobilitAria 2024.

La nuova normativa impone limiti più stringenti per le concentrazioni di inquinanti atmosferici, in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). L’obiettivo è quello di ridurre significativamente l’impatto dell’inquinamento sulla salute pubblica, con benefici tangibili per la popolazione italiana.

Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, è necessario un impegno congiunto a livello nazionale e locale. Le autorità dovranno attuare politiche mirate per ridurre le emissioni inquinanti, promuovendo la mobilità sostenibile, l’efficienza energetica e il controllo delle emissioni industriali.

Oltre ai benefici per la salute pubblica, la riduzione dell’inquinamento atmosferico può generare anche un ritorno economico positivo. Minori costi sanitari, una maggiore produttività e un miglioramento della qualità della vita possono portare a un risparmio significativo per la collettività.

Verso città a emissioni zero, l’indice si allarga e si arricchisce

Nella nuova edizione di MobilitAria 2024, l’indice sintetico che misura lo stato della mobilità sostenibile nelle città è stato aggiornato con nuovi dati e esteso a quattro città aggiuntive (Bergamo, Padova, Parma, Prato), che insieme a Bologna, Firenze, Milano, Roma e Torino, fanno parte delle città NETZERO 2030 selezionate dalla Commissione Europea per raggiungere un impatto climatico zero entro il 2030.

L’indice sintetico valuta la “distanza” delle 18 città monitorate dall’Osservatorio sulla Mobilità Urbana Sostenibile dall’obiettivo di decarbonizzazione e vivibilità urbana. Per fare ciò, l’indice calcola la media dei valori di sette dimensioni per i due anni in cui sono disponibili i dati (2020 e 2021). Le sette dimensioni sono: trasporto pubblico non inquinante, mobilità ciclabile, mobilità condivisa, tasso di motorizzazione, elettrificazione del parco veicolare privato, impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico e sicurezza stradale.

Grazie a questo aggiornamento, l’indice sintetico di mobilità sostenibile fornisce una panoramica ancora più completa e accurata dello stato della mobilità sostenibile nelle città NETZERO 2030, aiutando così i decisori politici a prendere decisioni informate per migliorare la mobilità urbana e ridurre le emissioni di gas serra.

Classifica delle città italiane per deficit di mobilità sostenibile

La nuova edizione di MobilitAria 2024 ha aggiornato l’indice sintetico che misura lo stato della mobilità sostenibile delle città italiane. L’indice è stato esteso a quattro nuove città, che insieme a Bologna, Firenze, Milano, Roma e Torino fanno parte delle città NETZERO 2030, selezionate dalla Commissione Europea per raggiungere un impatto climatico zero entro il 2030. Inoltre, l’indice è stato integrato con nuovi indicatori.

Dall’analisi dei dati emergono dei risultati interessanti. In particolare, è stata stilata una classifica delle 18 città monitorate dall’Osservatorio sulla Mobilità Urbana Sostenibile, in base al “Deficit sintetico divario 2020-2021 rispetto all’obiettivo 2030 di decarbonizzazione e mobilità sostenibile”. Questo indice misura la distanza tra la situazione attuale e gli obiettivi prefissati per il 2030.

Milano e Firenze si avvicinano di più ai target, mentre Reggio Calabria registra un grave deficit di mobilità sostenibile, con un punteggio di -104% nel 2021. La classifica dimostra come ci sia ancora molto da fare per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e mobilità sostenibile, e come ci siano delle differenze significative tra le diverse città italiane.

Promuovere la mobilità sostenibile, l’impegno del Gruppo FS italiane

Lorenzo Radice, Responsabile Sostenibilità del Gruppo FS Italiane, sottolinea l’importanza di cambiare le abitudini di mobilità per raggiungere l’obiettivo di città a zero emissioni. Nel Rapporto MobilitAria 2024 si evidenzia che l’auto rimane ancora il mezzo predominante negli spostamenti urbani, mentre il trasporto pubblico subisce gli effetti della pandemia. Per invertire questa tendenza, è fondamentale promuovere mezzi collettivi o condivisi. Il Gruppo FS si impegna in questo senso, promuovendo il trasporto su ferro, autobus e altri mezzi pubblici, e dedicando sempre più risorse alla mobilità dolce, come camminare, andare in bicicletta o utilizzare monopattini. Inoltre, il Gruppo FS avanza nel percorso di decarbonizzazione, con l’obiettivo di diventare Net Zero entro il 2040 grazie all’autoproduzione di energia pulita, all’efficientamento energetico e alla graduale dismissione dei combustibili fossili.

Trenitalia in prima linea per la mobilità sostenibile

Alessandro Zoratti, Direttore Strategie e Sostenibilità di Trenitalia, ha recentemente dichiarato che l’azienda è attivamente impegnata nel promuovere lo spostamento verso sistemi di trasporto collettivo, più virtuosi in termini di sostenibilità ambientale.

L’obiettivo di Trenitalia è quello di offrire una mobilità intermodale, che consenta di raggiungere porti e aeroporti in treno e di utilizzare i bus per arrivare nelle località non servite dalla ferrovia. Inoltre, l’azienda sta lavorando per sensibilizzare i viaggiatori sui vantaggi ambientali del viaggio in treno, attraverso l’integrazione di Ecopassenger, il calcolatore delle emissioni di CO2, all’interno dei propri canali di vendita.

Trenitalia sta anche proseguendo con la modernizzazione della propria flotta, con treni e bus sempre più efficienti dal punto di vista ambientale. Questo impegno per la sostenibilità e la riduzione delle emissioni di CO2 è fondamentale per garantire un futuro più sostenibile per il nostro pianeta.

Verso città più sicure e vivibili, il ruolo delle zone a basse emissioni

l rapporto MobilitAria 2024 include contributi esterni di esperti e approfondimenti sulle città sicure a misura delle persone, con particolare attenzione alle città 30, alla sicurezza stradale e alle Low-Emission Zones (LEZ).

Le LEZ sono una serie di normative di restrizione del traffico veicolare che le città possono adottare per vietare la circolazione dei veicoli più inquinanti. Questo strumento si è dimostrato efficace per abbattere le emissioni e migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane.

Il rapporto presenta un approfondimento sull’esperienza del Comune di Milano, che da oltre dieci anni ha introdotto la congestion charge con Area C e, da alcuni anni, ha introdotto la LEZ Area B. Tra i vantaggi riscontrati, vi sono la riduzione del traffico veicolare a gasolio, la crescita degli accessi effettuati da veicoli elettrici o ibridi e la riduzione delle concentrazioni di NOx. Inoltre, il cambio del parco veicolare conseguente all’introduzione della ZTL Area B ha permesso di evitare circa 150 tonnellate di NOx da traffico all’anno, in linea con gli obiettivi definiti nella Delibera istitutiva della ZTL.

Sicurezza stradale, l’esperienza delle Città 30 e le tendenze nazionali

Il report MobilitAria 2024 approfondisce l’esperienza di Bologna, città pioniera nell’adozione del limite di velocità a 30 km/h su gran parte del suo territorio. L’analisi indaga le motivazioni alla base di questa scelta innovativa, il processo di informazione e sperimentazione che l’ha preceduta e i primi risultati concreti ottenuti a tre mesi dall’avvio, con particolare attenzione all’impatto sulla sicurezza stradale.

Il report dedica ampio spazio al tema della sicurezza stradale, sia a livello nazionale che nelle 14 città metropolitane analizzate. Attraverso un’analisi approfondita dei dati disponibili, il report delinea le tendenze in atto, i soggetti più vulnerabili, i veicoli coinvolti negli incidenti e gli indicatori chiave. L’obiettivo è quello di comprendere a fondo le criticità del sistema e di individuare strategie efficaci per contrastare il problema della mortalità e dell’incidentalità stradale, che ancora oggi rappresentano una grave piaga sociale in Italia.

Mobilità sostenibile e sicurezza stradale, proposte del Kyoto Club

l Kyoto Club e il CNR-IIA hanno collaborato per formulare una serie di proposte mirate all’implementazione di politiche di mobilità sostenibile e alla decarbonizzazione delle città. Vediamo i punti chiave:

  1. Città 30: Ispirandosi all’esempio di Bologna, la prima grande città italiana a sperimentare un limite generalizzato di 30 km/h sulle strade urbane, il Kyoto Club chiede di sostenere le esperienze virtuose delle “Città 30”. Questo modello sta diventando sempre più comune in molte città europee, da Grenoble in Francia a Graz in Austria, fino alla Città metropolitana di Bruxelles in Belgio, Londra in Gran Bretagna e numerose città spagnole e scozzesi. I dati a breve termine mostrano una diminuzione della mortalità dei pedoni in queste aree.
  2. Sicurezza Stradale: Per migliorare la sicurezza stradale, sono necessarie regole e l’adozione di nuove tecnologie. L’utilizzo di autovelox e il ridisegno dello spazio urbano possono contribuire a controllare i limiti di velocità e a gestire il traffico privato. Tuttavia, il nuovo Codice della Strada approvato dalla Camera dei deputati sembra andare in una direzione diversa. “Chiediamo una modifica al nuovo Codice della strada”, afferma Anna Donati, coordinatrice del gruppo di lavoro “Mobilità sostenibile” del Kyoto Club. “Questo provvedimento limita l’autonomia delle amministrazioni comunali, indebolisce le zone a traffico limitato (ZTL), le aree pedonali, la sosta regolamentata e i controlli elettronici. Dobbiamo perseguire gli obiettivi del Piano Sicurezza Stradale 2030. Pertanto, il Kyoto Club invita il Senato della Repubblica a correggere il testo approvato dalla Camera dei deputati e a promuovere un Codice della Strada che tenga conto delle persone e fornisca strumenti di regolazione concreti per le città.”