Energie rinnovabili, entro fine anno 95GW da impianti eolici offshore

A ottobre le richieste di connessione alla rete elettrica nazionale di iniziative rinnovabili hanno raggiunto circa 300 GW, oltre 4 volte il target di 70 GW al 2030

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Una potenza complessiva di 95 GW da nuovi impianti di eolico offshore verrà allacciata alla rete di trasmissione nazionale entro la fine del 2022. A comunicarlo è stata Terna, la società italiana operatrice delle reti di trasmissione dell’energia elettrica.

Lo stato attuale delle rinnovabili in Italia

Durante il workshop “Evoluzione rinnovabili – Offshore 2022”, che Terna ha realizzato a fine novembre a Roma insieme al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e all’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, stato fatto il punto sul contesto normativo, sull’evoluzione, sullo stato di avanzamento e sulla distribuzione geografica delle richieste di connessione di impianti a fonti rinnovabili in Italia, con un focus specifico sull’eolico offshore.

Nel corso del 2022, Terna ha registrato un trend in forte crescita: a ottobre, infatti, le richieste di connessione alla rete di trasmissione nazionale di nuovi impianti green hanno raggiunto il valore complessivo di circa 300 GW di potenza (di cui il 36% da fonte solare e il 74% da fonte eolica onshore e offshore). Un dato significativo, pari a oltre 4 volte il fabbisogno di 70 GW di nuova capacità rinnovabile necessario per raggiungere i target climatici definiti dal nuovo pacchetto legislativo UE “Fit-for-55” al 2030.

Impianti eolici offshore, qual è la situazione in Italia

L’eolico offshore, cosiddetto “floating”, che prevede la realizzazione di impianti galleggianti sulla superficie acquatica, sta trovando sempre maggior sviluppo nei fondali dei mari italiani, grazie al progresso tecnologico maturato sul mercato internazionale. Un importante passo in avanti che trova conferma nelle richieste di connessione ricevute da Terna: al 31 ottobre 2022, quelle relative all’eolico offshore hanno infatti raggiunto una potenza pari a circa 95 GW (oltre il 200% in più rispetto a quelle pervenute a dicembre 2021). Circa l’80% delle richieste è localizzato nelle regioni del Sud Italia e nelle isole maggiori. In particolare, si rilevano circa 24 GW in Sardegna, 19 GW in Sicilia e 4 GW in Calabria.

La connessione alla rete nazionale

La valutazione svolta da Terna nei mesi scorsi ha permesso di rilasciare la connessione a 22GW di nuove iniziative di eolico offshore. Entro la fine dell’anno, con l’aiuto di MASE e ARERA, verranno connessi altri 73GW, per un totale di 95 GW.

Come ha dichiarato Francesco Del Pizzo, Responsabile Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna, lo sviluppo delle fonti rinnovabili è quanto mai necessario per la transizione energetica ed è fondamentale imprimere una decisa accelerazione se vogliamo raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, l’indipendenza energetica e migliorare la competitività del nostro Paese. Del Pizzo ha però anche sottolineato che è necessario agire in maniera coordinata anche sulla diffusione dei sistemi di accumulo e, soprattutto, sugli investimenti nelle infrastrutture di rete, che rappresentano il fattore abilitante per un futuro veramente sostenibile e più pulito.

Il lavoro di analisi di Terna

La rilevante taglia degli impianti eolici offshore da connettere alla rete, che in molti casi supera le centinaia di MW di potenza, e la forte aleatorietà della fonte eolica, hanno reso necessario un attento monitoraggio e un approfondimento della tematica, anche attraverso studi e benchmarking internazionali con altri gestori di rete, costruttori e operatori del settore energetico. Le analisi eseguite da Terna hanno consentito di approfondire gli aspetti tecnologici degli impianti e di definire un quadro complessivo delle richieste di allacciamento alla rete, ottimizzando gli schemi di connessione.

Nel più ampio contesto del raggiungimento dei target fissati dallo scenario di policy “Fit-for-55” descritto nel Documento di Descrizione degli Scenari (DDS) 2022, e della gestione delle richieste di connessione, Terna ha analizzato anche il massimo volume accoglibile di energia rinnovabile per ogni zona di mercato, individuando le aree maggiormente idonee per la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici ed eolici onshore. Con l’ausilio di sistemi informativi geografici è stato anche possibile valutare i vincoli normativi esistenti.

Terna leader mondiale della sostenibilità

Grazie al suo lavoro, Terna si è recentemente conferma leader della sostenibilità a livello globale. La società guidata da Stefano Donnarumma è stata inclusa per la terza volta nel GLIO/GRESB ESG Index con il rating “A” (ovvero il massimo livello di valutazione su una scala che parte dal livello più basso ‘E’), a fronte di una media globale delle aziende valutate che è risultata pari a ‘C’.

Il GLIO/GRESB ESG Index seleziona le migliori pratiche in campo ambientale, sociale e di governance (ESG) adottate da aziende quotate che gestiscono infrastrutture cruciali dell’energia, dei trasporti e delle reti di telecomunicazioni.

Nello specifico, quest’anno Terna ha migliorato il proprio punteggio da 85 a 91 su 100 (la media globale delle società valutate è stata pari a 64), posizionandosi così nella fascia di score più alta dell’indice che include solo altre sei società internazionali.

Con questo ulteriore riconoscimento internazionale, la società che gestisce la rete elettrica italiana in alta e altissima tensione rafforza sempre di più la sua presenza ai vertici mondiali della sostenibilità e conferma il proprio ruolo di regista e abilitatore della transizione energetica.