Le caratteristiche del TFS e le differenze col TFR

Scopri le caratteristiche del TFS e quali sono le differenze con il TFR

Pubblicato: 28 Febbraio 2020 14:42Aggiornato: 30 Gennaio 2024 16:50

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

A differenza dei lavoratori subordinati del settore privato che – nel momento della cessazione del proprio contratto di lavoro – hanno diritto al TFR, i dipendenti subordinati del settore pubblico e statale hanno diritto a quello che viene chiamato TFS: acronimo di Trattamento di Fine servizio. Vediamo ora in cosa consiste il TFS e quali sono le principali differenze con il TFR!

In cosa consiste il TFS?

La prima differenza che intercorre tra il TFR e il TFS è la composizione. Se nel primo caso stiamo parlando di una liquidazione che – in misura e entità proporzionate – spetta ad ogni lavoratore subordinato, nel caso del TFS bisogna fare delle importanti distinzioni perché, quest’ultimo, si compone di tre tipi diversi di liquidazione, profondamente differenti tra loro:

  • Indennità di Buonuscita (IBU), destinatari di questo TFS sono i dipendenti statali in senso stretto (dipendenti dei Ministeri, delle agenzie Fiscali, della scuola o dell’Università statale, ecc…);
  • Indennità Premio di Servizio (IPS), destinatari di questo TFS sono i dipendenti degli Enti Locali, delle Regioni, e del Servizio Sanitario Nazionale;
  • Indennità di Anzianità (IA), destinatari di questo TFS sono i dipendenti degli Enti Pubblici non economici e delle Camere di Commercio.

Questa forma di liquidazione interessa tutte le categorie sopra citate che siano state assunte con un contratto a tempo indeterminato entro il 31 Dicembre 2000. Tutti coloro che invece siano stati assunti – con contratto a tempo determinato o indeterminato – in data successiva a quella riportata, saranno invece soggetti automaticamente all’applicazione del TFR, come avviene per i dipendenti subordinati del settore privato.

TFS o TFR?

TFS o TFR, cos’è meglio? Le due modalità di liquidazione differiscono principalmente tra di loro in base alle modalità di calcolo: il TFR ha carattere di salario differito (accantonamento di una parte della retribuzione poi liquidata nel momento della cessazione del rapporto lavorativo) mentre i TFS hanno carattere previdenziale, in particolare:

  • Indennità di Buonuscita (IBU), la contribuzione versata all’INPS per avere la liquidazione a fine carriera grava per il 7,10% a carico del datore di lavoro e per il 2,50% a carico del lavoratore;
  • Indennità Premio di Servizio (IPS), la contribuzione versata all’INPS è per il 3,60% a carico del datore di lavoro e per il 2,50% a carico del lavoratore;
  • Indennità di Anzianità (IA), è totalmente a carico del datore di lavoro.

Come accedere al TFS?

Nel momento in cui avviene la cessazione del rapporto di lavoro subordinato, il dipendente statale ha automaticamente diritto a ricevere il proprio TFS senza dover presentare istanze particolari. Le modalità di erogazione del TFS sono diverse a seconda delle cause di cessazione del rapporto lavorativo subordinato:

  • 105 giorni, se il rapporto lavorativo si è interrotto per inabilità o per decesso del lavoratore;
  • oltre i 12 mesi, se il rapporto di lavoro si è concluso per questioni di anzianità (il lavoratore è giunto alla pensione) o per questioni di limiti di servizio (è giunto a scadenza il contratto a tempo determinato);
  • oltre i 24 mesi, in tutti i restanti casi (dimissioni volontarie, licenziamento, ecc…).

Le modalità di erogazione sono differenti a seconda dell’importo che dovrà essere erogato:

  • uguale o inferiore a 50.000 lordi, la somma sarà erogata in un’unica soluzione;
  • tra 50.000 e 100.000 lordi, la somma sarà erogata in due rate annuali, di cui la prima equivalente a 50.000 e la seconda equivalente alla rimanenza;
  • superiore a 100.000 lordi, la somma sarà erogata in tre rate annuali, di cui le prime due equivalenti a 50.000 ciascuna e la terza equivalente alla rimanenza.

A differenza dei lavoratori subordinati del settore privato che – in un momento di necessità e per giusta causa – possono richiedere un anticipo inferiore o pari al 70% del loro Trattamento di fine Rapporto, i dipendenti pubblici per lungo tempo non hanno potuto purtroppo godere dello stesso diritto. Ora è in discussione presso il Consiglio di Stato la possibilità di concedere questo servizio anche ai dipendenti statali, che potranno quindi ricevere un anticipo sul proprio TFS in forma di finanziamento agevolato.