Cos’è e come si calcola il patrimonio mobiliare

Cos'è il patrimonio mobiliare? Quali sono le differenze con quello immobiliare? Quali titoli comprende? Come si calcola il suo valore in maniera corretta

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il valore del patrimonio mobiliare, insieme a quello immobiliare, va a incidere sul calcolo dell’Isee (Indicatore Situazione Economica Equivalente), che serve a misurare il livello economico di un nucleo familiare. L’Isee è fondamentale, ad esempio, per poter accedere a determinati bonus o incentivi statali, come ad esempio il reddito e la pensione di cittadinanza. Per questo motivo è importante sapere quali titoli comprende e come si calcola.

La differenza tra patrimonio mobiliare o immobiliare

Il patrimonio mobiliare è precisamente la somma dei saldi dei vari titoli bancari, e dunque gli investimenti liquidi (in denaro), di ogni componente del nucleo familiare. Il saldo viene calcolato prendendo come riferimento il 31 dicembre dell’anno precedente. Quello immobiliare è invece la somma del valore dei fabbricati, delle aree edificabili nonché dei terreni posseduti da ogni componente del nucleo familiare al 31 dicembre di ogni anno. Così come per il patrimonio mobiliare, anche quello immobiliare è importante ai fini Isee. La somma del patrimonio immobiliare e mobiliare al netto delle rispettive franchigie e detrazioni da un valore detto Indicatore Situazione Patrimoniale (ISP).

Quali titoli comprende il patrimonio mobiliare

Per calcolare il valore complessivo del proprio patrimonio mobiliare bisogna prendere in considerazione, per ciascun componente del proprio nucleo familiare, i singoli saldi al 31 dicembre dell’anno precedente dei seguenti titoli:

  • valore contabile attivo, al netto degli interessi, del conto corrente (sia postale che bancario);
  • valore contabile attivo, al netto degli interessi, del conto deposito (sia postale che bancario);
  • valore nominale di titoli di stato e similari (BOT, CCT);
  • valore nominale dei certificati di deposito e di credito;
  • valore nominale delle obbligazioni;
  • valore nominale di eventuali masse patrimoniali;
  • fondi di investimento;
  • azioni o quote di organismi di investimento collettivo di risparmio (OICR);
  • forme assicurative di risparmio, sulla vita e di capitalizzazione;
  • buoni fruttiferi e similari;
  • valore del patrimonio netto per i lavoratori autonomi;
  • azioni o quote in società (sia italiane che estere);
  • partecipazioni in società (sia italiane che estere).

Si ricorda inoltre che, per avere un’informazione molto più precisa della propria situazione patrimoniale, nel caso di conti corrente o di deposito occorre prendere in considerazione non solo il saldo ma anche la giacenza media di ognuno di essi. Nel caso di conti cointestati, invece, ogni membro del nucleo familiare dovrà indicare solo la propria percentuale di possesso (nel caso di due cointestatari, il 50% ciascuno).

In tutti questi casi per reperire i dati basterà soltanto recarsi alla propria banca e richiedere gli estratti conto relativi, che contengono sia il saldo sia la giacenza media dei vostri conti. Per i più esperti l’estratto conto si può comodamente scaricare dal proprio home banking. Una volta individuati questi due valori bisogna sempre prendere in considerazione il valore più alto tra i due. Se dunque la giacenza media è superiore al saldo, il valore di riferimento sarà la prima e non il secondo.

Come si calcola il proprio patrimonio mobiliare

L’importo del patrimonio mobiliare sarà dunque il maggior valore tra la somma dei saldi e la somma delle giacenze e non, come si potrebbe pensare erroneamente, la somma dei singoli valori più alti di ogni rapporto. Una volta recuperati questi dati il consiglio è comunque quello di recarvi al CAF o presso il vostro commercialista, dove compilerete il modello DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) valido per richiedere l’Isee. Il sito dell’INPS mette a disposizione un comodo simulatore che, una volta inseriti tutti i dati, vi darà il valore stimato del vostro ISEE. Si consideri che il patrimonio mobiliare incide per circa il 20% sull’indicatore Isee.

Patrimonio mobiliare: detrazioni e franchigie

Sul patrimonio mobiliare, ai fini dell’Isee, si applica inoltre una franchigia che aumenta in base al numero dei componenti del nucleo familiare. Questa franchigia funziona come una detrazione, che sarà quindi superiore per le famiglie numerose mentre per quelli piccoli risulterà molto bassa. Si prevede infatti una franchigia di 6.000€ per un componente e 8.000€ per 2, fino a un tetto massimo di 10.000€ per nuclei di 3 o più componenti familiari. Dal terzo figlio in poi, inoltre, si aggiunge un’ulteriore soglia di 1.000€ a figlio. La franchigia chiaramente verrà sottratta al valore complessivo del patrimonio mobiliare della famiglia.

Patrimonio mobiliare: novità 2024

Una grande novità introdotta nel 2024, almeno sulla carta è l’esclusione dei Titoli di Stato dal conteggio dell’Isee. Fino ad un ammontare di 50.000 euro non vengono conteggiati. Benché la novità sia stata inserita nella Legge di Bilancio 2024, per richiedere l’assegno di inclusione è ancora necessario tenerne conto. Per le altre agevolazioni nel momento in cui scriviamo manca ancora il decreto attuativo.