Dichiarazione dei redditi, arrivano le semplificazioni su Iva e 730 con le istruzioni AdE

L'Agenzia delle Entrate ha fornito le indicazioni relative alle semplificazioni su Iva, Irap e Modello 730 previste dal Decreto Adempimenti

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Prosegue la fase di razionalizzazione e semplificazione degli oneri amministrativi e fiscali dei contribuenti. Anche quelli relativi alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Il Decreto Legislativo n. 1/2024 – conosciuto anche come Decreto Adempimenti – ha dato attuazione ad alcuni principi che sono contenuti all’interno dell’articolo 16 della Legge delega di riforma fiscale n. 111/2023.

Il passo successivo di questo processo di semplificazione e razionalizzazione dei processi di semplificazione è costituito dalla circolare n. 8/E dell’11 aprile 2024 dell’Agenzia delle Entrate, attraverso la quale sono state fornite le istruzioni relative alla dichiarazione dei redditi 2024.

Dichiarazione dei redditi per i contribuenti senza partita Iva

Importanti novità riguardano la presentazione della dichiarazione dei redditi semplificata per i contribuenti senza partita Iva. Questi soggetti hanno la possibilità di utilizzare il Modello 730. Entrando nel dettaglio il Decreto Adempimenti prevede:

  • che venga sostanzialmente ampliato l’ambito soggettivo. Viene data, in altre parole, la possibilità di presentare il Modello 730 semplificato ai contribuenti che non sono titolari di una partita Iva;
  • che l’ambito oggettivo venga gradualmente esteso. Verranno incluse – un po’ alla volta – nuove tipologie di reddito, che verranno inserite all’interno del Modello 730 semplificato. L’allargamento avverrà attraverso dei provvedimenti di approvazione connessi ai vari documenti dichiarativi;
  • che venga introdotta una nuova modalità di compilazione. I contribuenti potranno utilizzare un percorso guidato e semplificato, che permetterà, molto semplicemente, di andare a confermare o modificare le informazioni che vengono rese disponibili direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Le novità per i possessori di partita Iva

Cambiamenti in vista anche per i contribuenti titolari di partita Iva. A partire dalla dichiarazione dei redditi 2024 – quindi relativa al periodo d’imposta 2023 – aumenteranno gradatamente i soggetti che potranno usufruire della precompilata. Il nuovo modulo potrà essere utilizzato sia per gli adempimenti Iva sia per le imposte sui redditi. Da sottolineare, comunque vada, che la fase iniziale avviene unicamente in via sperimentale.

Ma come si viene a concretizzare, nel dettaglio, la semplificazione per i titolari di partita Iva? Si avvia una progressiva eliminazione dei modelli dichiarativi che sono connessi alle seguenti imposte:

  • redditi;
  • IRAP;
  • Iva.

Ma non solo. Non sarà più necessario fornire informazioni non più rilevanti per la liquidazione delle imposte che risultino essere già in possesso dell’Agenzia delle Entrate. E quelle che possano essere rilevate dalle banche dati dell’amministrazione tributaria o da quelle la cui titolarità sia in capo ad altre amministrazioni.

La gestione dei crediti d’imposta

Tra le semplificazioni messe in atto vi sono anche quelle relative ai crediti d’imposta che sono derivati direttamente dalle agevolazioni. Possono essere utilizzati unicamente attraverso una semplificazione orizzontale. Entrando un po’ più nel dettaglio, il legislatore ha introdotto una graduale eliminazione dell’obbligo di indicare i crediti d’imposta all’interno della dichiarazione dei redditi. Per evitare l’indicazione, però, è necessario che le relative informazioni – compreso l’importo compensabile – non siano desumibili da altre fonti informative.

L’articolo 13 del Decreto Adempimenti – sempre sul tema dei crediti d’imposta – ha stabilito un principio molto importante. Per i periodi d’imposta che risultano essere successivi al 31 dicembre 2022, la mancata esposizione all’interno dei vari modelli dichiarativi non comporta la decadenza automatica del beneficio. Questa agevolazione, però, coinvolge unicamente i crediti che spettino a tutti gli effetti e che gli stessi non costituiscano degli aiuti di Stato o de minimis.

Sostituti d’imposta, dichiarazioni più leggere

Il Decreto Adempimenti alleggerisce anche gli oneri dichiarativi dei sostituti d’imposta. Anche se le novità verranno introdotte in maniera graduale.

A partire dal 1° gennaio 2024 è stato esteso l’obbligo di emettere le fatture elettroniche anche ai contribuenti che hanno optato per il regime forfettario o di vantaggio – da questa regola sono stati esclusi solo i contribuenti tenuti all’invio al sistema tessera sanitaria -. Il nuovo adempimento ha fatto sì che diventassero disponibili i dati reddituali, che possono essere desunti per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata. Questo permette di esonerare i sostituti d’imposta dall’obbligo di presentazione della certificazione unica per i soggetti che operano in regime agevolato e a cui sono stati erogati dei compensi in qualità di committenti. La novità, però, scatta dal periodo d’imposta 2024.

Dal 2025 è in vista un’altra semplificazione – questa però è tutta da valutare – anche per i sostituti d’imposta che effettuano delle ritenuta alla fonte sui compensi che costituiscono reddito di lavoro dipendente o autonomo. In questo caso il Decreto Adempimenti – nello specifico all’articolo 16 – rinvia ad un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate la modalità di comunicare i dati contenuti nella dichiarazione dei sostituti d’imposta. Le nuove modalità dovranno essere individuate attraverso il medesimo provvedimento, che dovrà, inoltre, determinare come indicare l’importo delle ritenute e delle trattenute operate, gli eventuali importi a credito e gli altri elementi informativi connessi.

Dichiarazione dei redditi: i termini di presentazione

Il Decreto Adempimenti, all’articolo 11, ha anticipato ufficialmente la deadline di presentazione delle dichiarazioni dei redditi e dell’IRAP al 30 settembre dell’anno successivo rispetto a quello in cui sono stati maturati i redditi. O al nono mese successivo per i soggetti il cui periodo d’imposta risulta essere a cavallo di due annualità.

A questa regola generale fa eccezione il periodo d’imposta 2023, per la quale, attraverso l’articolo 38 del Decreto Legislativo n. 13/2024 è stato stabilito che il termine ultimo di presentazione della dichiarazione è il 15 ottobre 2024. Che corrisponde al quindicesimo giorno del decimo mese successivo per i contribuenti con il periodo d’imposta a cavallo di due annualità.

Sicuramente costituisce una novità a tutti gli effetti l’introduzione – a partire dal periodo d’imposta 2024 – di una data iniziale di presentazione delle dichiarazioni. Questa data verrà fissata a regime per le dichiarazioni che sono relative all’IRAP, all’imposta sui redditi e per le dichiarazioni che devono effettuare i sostituti d’imposta: il 1° aprile dell’anno successivo a quello oggetto di dichiarazione. Per il solo periodo d’imposta 2024 è stata fissata la 15 aprile 2025 dal DLGS n. 13/2024.