Il bollo auto è una delle tante tasse a cui milioni di italiani ogni anno devono far fronte. Nella maggior parte delle occasioni, gli enti addetti alla riscossione non inviano agli automobilisti dei promemoria, attraverso i quali ricordare loro la scadenza di pagamento. Può accadere, per questo motivo, che qualcuno si dimentichi di effettuare il pagamento.
Ricordiamo che sono tenuti a pagare il bollo auto quanti siano proprietari di un veicolo, indipendentemente dal fatto che lo utilizzino o meno. A gestire la tassa sono le Regioni e le Province autonome di Bolzano e Trento, ad eccezione del Friuli Venezia Giulia e della Sardegna, per le quali l’imposta è gestita dall’Agenzia delle Entrate.
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Bollo auto: cosa succede quando non lo si paga
La cadenza del pagamento del bollo auto è annuale. L’imposta deve essere regolarmente versata non oltre il mese di immatricolazione della propria vettura. Quando il termine ultimo non viene rispettato scattano le sanzioni. Ciascuna Regione può prevedere un breve periodo di tolleranza.
Il mancato pagamento del bollo auto rappresenta un illecito di tipo tributario, perciò ne derivano sanzioni pecuniarie. La loro entità varia a seconda del ritardo. Nel caso in cui un proprietario di automobile dovesse ricordarsi del versamento dopo la scadenza, nei termini consentiti, può andare incontro a una riduzione dell’ammenda attraverso il cosiddetto ravvedimento operoso.
La richiesta di pagamento
Il mancato pagamento del bollo auto comporta una cartella esattoriale da parte dell’ente titolare del credito, che siano le società private che stipulano la convenzione con le Regioni o l’Agenzia delle Entrate. Per riuscire a ottenere la tassa dovuta, l’Esattore può ricorrere al pignoramento dei beni, anche sul conto corrente o sul quinto di stipendio o pensione del contribuente.
La cartella esattoriale ha una prescrizione di tre anni: decorso questo arco di tempo il debito cessa di esistere. Tuttavia la prescrizione può essere interrotta da una nuova cartella esattoriale o diffida con raccomandata, facendola così decorrere per un altro triennio.
Le sanzioni per il mancato pagamento del bollo auto
Il valore della sanzione, come detto, dipende dalla gravità del ritardo nel pagamento. Se viene effettuato entro 14 giorni dalla scadenza del periodo di tolleranza si va incontro a un ravvedimento veloce. Esso consiste nel pagare per ogni giorno di ritardo lo 0,1% in più dell’imposta originariamente dovuta.
Se il versamento avviene tra i 14 e i 30 giorni dopo la scadenza scatta il ravvedimento breve, che consiste in una sanzione pari all’1,5% dell’imposta. Se il ritardo è tra i 30 e i 90 giorni, entra in gioco il ravvedimento medio, con una sanzione dell’1,67%. La percentuale sale al 3,75 per i ritardi superiori ai 90 giorni: in questo caso siamo davanti al ravvedimento lungo.
Se il bollo auto viene pagato dopo la scadenza del primo anno ed entro il secondo scatta il ravvedimento biennale, che prevede una sanzione pari al 4,28% dell’imposta dovuta originariamente. Se il versamento della tassa avviene a distanza di oltre due anni dalla fine del periodo di tolleranza non è previsto alcun tipo di ravvedimento. In quel caso la sanzione aumenta al 30% dell’imposta non pagata tempestivamente.