Giugno, per il contribuente italiano, è un mese colmo di scadenze fiscali. Il fisco, in questo periodo, si mostra nella sua versione più esigente, senza perdere tempo in formalità: Imu, Iva, Irpef, cedolare secca, imposta di bollo, Intrastat, Lipe e l’immancabile Rottamazione-quater. Tutto nello stesso mese. Vediamo ora nel dettaglio quali sono le principali scadenze fiscali previste per il mese di giugno 2025, con l’obiettivo di fornire un quadro chiaro e ordinato degli adempimenti in programma.
Indice
Versamenti e comunicazioni del primo trimestre il 3 giugno
Il 3 giugno 2025 chiama all’appello chi ha emesso fatture elettroniche nel primo trimestre dell’anno: entro questa data va saldato il bollo virtuale, a meno che l’importo, sommato a quello del secondo trimestre, non resti sotto la soglia dei 5.000 euro. In tal caso, il legislatore concede un rinvio generoso: tutto si potrà versare entro il 30 novembre.
Sempre il 3 giugno 2025 rappresenta la scadenza per l’invio telematico della comunicazione delle liquidazioni periodiche Iva (Lipe) relative al primo trimestre dell’anno. I soggetti con liquidazione trimestrale devono trasmettere i dati relativi ai mesi di gennaio, febbraio e marzo, utilizzando i canali predisposti dall’Agenzia delle Entrate.
Termine per la quarta rata della Rottamazione quater il 9 giugno
Il 9 giugno 2025 è fissata la scadenza per il versamento della quarta rata relativa alla Rottamazione quater. I contribuenti che hanno aderito alla definizione agevolata delle cartelle esattoriali devono rispettare questo termine, considerando anche i cinque giorni di tolleranza oltre la data ufficiale del 31 maggio, oltre i quali si decade dai benefici della misura.
Imu, Iva, ritenute e imposte sostitutive in scadenza entro il 16 giugno
Il 16 giugno 2025 rappresenta il termine ultimo per il versamento dell’acconto Imu 2025, corrispondente alla prima rata. Sono tenuti al pagamento tutti i proprietari di immobili soggetti a questa imposta, ad eccezione delle abitazioni principali non considerate di lusso.
Il calcolo dell’importo da versare deve avvenire in base alle aliquote stabilite dal proprio Comune per l’anno in corso. In alternativa, i contribuenti possono optare per il pagamento in un’unica soluzione annuale, versando l’intero importo entro la stessa data del 16 giugno: in questo caso, non sarà necessario effettuare il versamento della seconda rata nel mese di dicembre.
Sempre il 16 giugno scade il termine per la liquidazione e il versamento dell’Iva mensile relativa alle operazioni effettuate nel mese di maggio. Nella stessa data devono essere versate anche le ritenute alla fonte operate a maggio su compensi, stipendi e altri redditi da parte dei sostituti d’imposta. Inoltre, chi ha erogato premi di risultato ai dipendenti nel mese precedente è tenuto al versamento dell’imposta sostitutiva del 10%, unitamente ad altri eventuali tributi sostitutivi relativi ai redditi di lavoro.
Irpef e cedolare secca: saldo e acconto entro il 30 giugno
Il 30 giugno 2025 chiude il mese con una raffica di adempimenti. Tocca a chi deve versare il saldo Irpef per il 2024 e la prima rata dell’acconto per il 2025, comprensiva delle addizionali regionali e comunali.
questa tornata si aggiungono le imposte sostitutive previste per chi si muove all’interno del regime forfettario, che di semplice ha solo il nome.
Infine, anche chi ha scelto la cedolare secca per i redditi da locazione deve regolare i conti: saldo dell’anno passato e acconto per l’anno in corso.
Dichiarazione Imu 2024 entro il 30 giugno
Il 30 giugno 2025 è anche il termine per la presentazione della Dichiarazione Imu 2024. Questo obbligo riguarda i contribuenti che hanno registrato variazioni rilevanti nel corso dell’anno precedente, come acquisti, vendite o cambi di destinazione d’uso degli immobili, che possono incidere sul calcolo dell’imposta dovuta.