Sulle vincite al casinò, ogni tanto, è necessario pagare le tasse. Se la fortuna è cieca, il Fisco ci vede benissimo. Non importa da dove arrivino i premi – slot machine fisiche o vincite online – è sempre opportuno gestire i proventi delle proprie scommesse in modo efficiente, per non avere brutte sorprese.
Le regole per la gestione fiscale delle eventuali vincite variano a seconda che i casinò siano autorizzati o non autorizzati in Italia. Ricordiamo che per vincere al casinò non è necessario recarsi all’estero: sotto la lente d’ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate finiscono anche le giocate online.
Indice
Le variabili che modificano la tassazione
Sono diverse le variabili che condizionano in quale modo vengono tassate le vincite al casinò. I fattori che è necessario tenere a mente sono i seguenti:
- la tipologia della casa da gioco, che può essere fisica oppure online;
- il Paese di registrazione;
- il regime fiscale delle vincite che è stato adottato in Italia.
Quali sono le tasse per i casinò fisici
Vincere in un casinò in Italia è una bella fortuna, perché i premi non sono soggetti a tassazione, almeno per il giocatore. La normativa fiscale attualmente in vigore prevede che le imposte siano completamente e interamente a carico della casa da gioco. Sotto questo punto di vista il contribuente italiano è fortunato.
Ma come funziona nel dettaglio questo sistema? Il casinò trattiene una parte dei ricavi sotto forma di imposta sulle concessioni governative. Le case da gioco che operano in Italia devono rispettare una regolamentazione ben precisa, che comporta:
- il versamento delle imposte sui proventi lordi maturati nel corso dell’anno, calcolate sulla differenza tra le giocate complessive e le vincite che vengono pagate ai giocatori;
- il versamento dei contributi a favore dello Stato e degli enti locali.
Dunque i giocatori non devono dichiarare le vincite, perché il prelievo fiscale è effettuato direttamente alla fonte.
Cosa devono fare i contribuenti in caso di vincita
In Italia, attualmente, sono presenti 4 casinò legali, che sono ubicati nelle seguenti città:
- Venezia, con due sedi una principale a Ca’ Vendramin Calergi e una secondaria a Ca’ Noghera;
- Sanremo;
- Saint Vincent;
- Campione d’Italia.
Come già detto, nel caso in cui un giocatore italiano si dovesse recare in una di queste case da gioco, non è tenuto a pagare delle tasse sulle vincite. Mettiamo il caso che una persona abbia vinto 100.000 euro a Sanremo:
- il casinò ha già provveduto a pagare le imposte sulla giocata pagata;
- il diretto interessato incassa l’intera somma e non deve dichiararla all’interno del Modello 730 o del Modello Redditi PF;
- non sono previsti dei prelievi fiscali aggiuntivi a carico del vincitore.
Cosa succede nel caso in cui la vincita sia elevata
Se è vero, da un lato, che le vincite nei casinò non sono soggette a tasse in Italia, è necessario rispettare le normative in vigore sull’antiriciclaggio. Soprattutto quando i pagamenti vengono effettuati in contanti. Quando gli importi superano una determinata somma:
- il casinò procede con l’identificazione del vincitore;
- l’importo potrebbe essere versato con un bonifico bancario o un assegno e non in contanti;
- la casa da gioco potrebbe effettuare una segnalazione di operazione sospetta all’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia.
Cosa succede quando si vince ad un casinò online
Perché possano operare in Italia, i casinò online devono essere autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm), che ha il compito di regolamentare il gioco d’azzardo. Anche in questo caso le piattaforme online sono obbligate a pagare le imposte sulla differenza tra le somme giocate e le vincite che sono state pagate.
Questo significa, in altre parole, che le vincite erogate sono già al netto delle imposte: il giocatore non è tenuto a dichiarare quanto ha vinto. Giusto per avere un’idea, riportiamo le tipologie di giochi e le aliquote fiscali che sono applicate sui ricavi dei casinò online:
- slot online – 24%;
- casinò live e giochi di carte, come il poker – 25%;
- scommesse sportive – 20%;
- bingo online – 11%.
Ribadiamo: sono tasse a carico dei casinò. Il vincitore non deve dichiarare o pagare imposte sulle somme ricevute.
Quali sono i casinò online legali
In Italia un casinò online è ritenuto legale nel caso in cui sia in possesso di una licenza Adm. Alcuni dei più noti ne sono in possesso:
- Snai;
- Sisal;
- Eurobet;
- Bet365;
- StarCasinò;
- Lottomatica.
I portali non autorizzati o esteri
La situazione inizia a cambiare nel caso in cui il casinò non abbia la licenza Adm o sia straniero, come nel caso di portali che hanno la licenza a Malta o Gibilterra. Nel caso in cui le vincite dovessero provenire da queste case da gioco è necessario inserire le vincite all’interno del Modello Redditi PF, nella sezione redditi diversi.
Entrando nello specifico la vincita deve essere indicata nel Quadro RL – Sezione II, rigo RL15, dove deve essere indicato l’importo lordo della vincita. Deve essere indicato il codice 89: serve a indicare il reddito proveniente dalle vincite e dalle attività di gioco non soggetti a ritenuta alla fonte.
La tassazione avviene seguendo gli scaglioni Irpef attualmente in vigore:
- fino a 28.000 euro – 23%;
- tra 28.001 e 50.000 euro – 35%;
- oltre 50.000 euro – 43%.
Dopo che la vincita è stata inserita all’interno della dichiarazione dei redditi, è necessario versare le imposte utilizzando il Modello F24.
Onde evitare di avere dei problemi con l’Agenzia delle Entrate è opportuno conservare le prove della vincita (anche per dimostrare la provenienza degli importi ricevuti). È opportuno custodire:
- le ricevute o gli screenshot delle varie transazioni, quando le vincite sono online;
- l’estratto conto bancario per attestare l’accredito della vincita;
- i documenti fiscali che sono stati rilasciati dal casinò.
Perché è importante dichiarare la vincita
Quando si gioca con dei casinò online stranieri o senza autorizzazione è importante dichiarare le somme ricevute. Nel caso in cui l’AdE si dovesse accorgere di eventuali vincite non dichiarate:
- potrebbe irrogare delle sanzioni per omessa dichiarazione, la multa prevista è pari al 120% delle imposte evase;
- scattano gli accertamenti bancari se le somme sono trasferite su un conto in Italia senza che siano dichiarate.
L’Agenzia delle Entrate ha tempo fino al settimo anno successivo a quello in cui si sarebbe dovuto presentare la dichiarazione dei redditi per effettuare i dovuti controlli.