Vaccini, perché si parla della proteina spike tossica e cosa c’è di vero

I vaccini Pfizer e Moderna usano la tecnologia a mRNA, che induce l'immunità al Covid fornendo a cellule umane esclusivamente le istruzioni per produrre un frammento del virus, ls cosiddetta proteina Spike, che induce la produzione di anticorpi specifici verso il virus SARS-CoV-2

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Come sappiamo, i vaccini Pfizer e Moderna usano la tecnologia a mRNA. Il vaccino a Rna induce l’immunità al Covid fornendo a cellule umane esclusivamente le istruzioni per produrre un frammento del virus, ls cosiddetta proteina Spike, che induce la produzione di anticorpi specifici verso il virus SARS-CoV-2.

Con questi vaccini (intanto Moderna ha fatto causa a Pfizer), quindi, non viene somministrato il virus, né vivo né attenuato, e la sola proteina spike non può causare né l’infezione né la malattia. Un’eventuale malattia Covid successiva alla vaccinazione può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus, contratta indipendentemente dal vaccino.

La premessa è d’obbligo per affermare, ancora una volta chiaramente e senza indugi, che i vaccini sono sicuri ed essenziali. Ma ora, c’è qualcuno che evidentemente trae beneficio dal diffondere fake news riguardo proprio alla proteina spike.

Covid malattia vascolare, non solo respiratoria

La proteina spike, peraltro, non si limita a proteggerci dal vaccino. Appena qualche settimana fa gli scienziati hanno fatto anche un ulteriore scoperta riguardo a questa speciale proteina. Un nuovo importante studio condotto dai ricercatori dell’Università della California San Diego, negli Usa, e della Xi’an Jiaotong University, in Cina, mostra che le proteine spike del virus svolgono un ruolo chiave nella malattia stessa.

La ricerca, pubblicata il 30 aprile 2021 su Circulation Research, rivela che la Covid-19 è una malattia vascolare, dimostrando esattamente come il virus SARS-CoV-2 danneggi e attacchi il sistema vascolare a livello cellulare. I risultati aiutano a spiegare l’ampia varietà di complicazioni apparentemente non collegate del Covid, e potrebbero aprire la porta a nuove ricerche su terapie più efficaci.

“Molte persone la considerano una malattia respiratoria, ma in realtà è una malattia vascolare”, spiega il professore Uri Manor, co-autore senior dello studio. “Questo potrebbe spiegare perché alcune persone hanno ictus e perché alcune persone hanno problemi ad altre parti del corpo. La comunanza tra loro è che tutti hanno basi vascolari”.

Sebbene i risultati non siano del tutto una sorpresa, il documento fornisce una chiara conferma e una spiegazione dettagliata del meccanismo attraverso il quale la proteina danneggia per la prima volta le cellule vascolari.

C’è stato un crescente consenso sul fatto che SARS-CoV-2 colpisca il sistema vascolare, ma non è ancora stato capito esattamente come lo faccia. Allo stesso modo, gli scienziati che studiano altri coronavirus sospettano da tempo che la proteina spike abbia contribuito a danneggiare le cellule endoteliali vascolari, ma questa è la prima volta che il processo è stato documentato.

Nel nuovo studio, i ricercatori hanno creato uno “pseudovirus” circondato dalla classica corona di proteine spike SARS-CoV-2, ma non conteneva alcun virus reale. L’esposizione a questo pseudovirus ha provocato nei criceti danni ai polmoni e alle arterie, dimostrando che la sola proteina spike era sufficiente a causare la malattia. I campioni di tessuto hanno mostrato infiammazione nelle cellule endoteliali che rivestono le pareti dell’arteria polmonare.

Precedenti studi hanno mostrato un effetto simile quando le cellule sono state esposte al virus SARS-CoV-2, ma questo è il primo studio a dimostrare che il danno si verifica quando le cellule sono esposte da sole alla proteina spike.

La fake news sulla proteina spike

Ma torniamo alle bufale. In questi giorni sta circolando in rete un tweet ripostato in Italia da Maurizio Blondet, personaggio vicino alle destre e assai controverso perché spesso associato a teorie complottiste.

Il tweet in questione recita così:

“Un grosso errore… pensavamo che la proteina spike fosse un ottimo antigene bersaglio… non una proteina patogena… stiamo inavvertitamente inoculando alle persone una tossina, può causare danni cardiovascolari, infertilità”. Prof. Byram Bridle, Immunologia virale Uof Guelph.

Il tweet è scritto dall’account di un tale presunto dottor Peter Moloney Foundation e riporterebbe una citazione di tal prof. Byram Bridle.

Il riferimento è a una intervista con il giornalista Alex Pierson, in cui il professor Byram Bridle afferma che questa nuova ricerca e lavoro lo ha portato a fare importanti scoperte sul virus e in particolare sulla proteina Spike. Questa proteina è stata oggetto di molto lavoro, in particolare sui vaccini con RNA messaggero.

Nell’ambito della sua intervista, il professor Bridle prende l’iniziativa di spiegare gli elementi della sua scoperta e le conseguenze, in particolare per l’attuale vaccinazione. “Abbiamo commesso un errore”, dice.

Secondo la ricostruzione fatta da Butac, il dottor Moloney era un chimico canadese, nato nel 1891 e morto nel 1989. Secondo un autorevole sito canadese dedicato alla scienza è stato il primo a purificare l’insulina, non colui che l’ha scoperta, ma colui che ha mostrato come purificarla dall’acido benzoico. Essendo morto, il profilo Twitter a suo nome è gestito da altri. Fanno riferimento a un sito web, DrPeterMoloney.com, aperto nel 2008, praticamente senza contenuti in cui si chiede però una raccolta fondi per la realizzazione di un documentario sulla vita dello scienziato (qui abbiamo parlato del vaccino Pfizer e del trucco delle dosi scadute).

Sempre secondo quanto analizzato da Butac, il dott. Bridle esiste, è un professore associato dell’Università di Guelph, scettico sui vaccini sin da giugno 2020, fervido sostenitore del fatto che siano stati messi in circolazione senza la dovuta sperimentazione. Alcuni canadesi hanno persino dedicato un intero sito alle sue affermazioni pseudoscientifiche, dove vengono smontate tutte le sue allarmistiche affermazioni, incluse quelle riprese da Blondet sul suo sito.

Ma proprio al dr Bridle a maggio 2020 erano stati assegnati 230mila dollari canadesi come fondo iniziale per lo studio di un vaccino anti-Covid, soldi che dovevano servire a testare quattro possibili vaccini che erano già stati prodotti dal laboratorio della sua università. Fondi che ovviamente non vengono rifinanziati se gli altri vaccini in circolazione funzionano. Quindi, non se c’è fatto niente.

Infine, nell’articolo di Maurizio Blondet si fa riferimento a un altro scienziato, tale Roger Hodkinson, medico canadese, da cui lo stesso Ordine dei medici prende le distanze con una comunicazione fatta il 20 novembre 2020. Hodkinson a novembre 2020 sosteneva che la pandemia fosse falsa e che la malattia fosse come una normale influenza.

Insomma, in conclusione si tratta come vediamo da mesi di teorie infondate e complottiste, da cui è bene prendere le distanze e proseguire con la campagna vaccinale, unica strada, in questo momento, per debellare definitivamente il Covid.