Guerra dei vaccini, Moderna fa causa a Pfizer: cos’è stato scoperto

Il colosso farmaceutico americano ha depositato un'azione legale contro i rivali accusandoli di aver violato i loro brevetti

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Scoppia la battaglia legale tra le due case farmaceutiche che con i loro vaccini anti-Covid hanno monopolizzato le forniture per le campagne di immunizzazione durante la pandemia. Moderna ha fatto causa alla Pfizer-BioNtech, accusata dai rivali americani di aver violato i brevetti depositati fra 2010 e il 2016 per produrre i preparati con tecnologia mRna.

Moderna fa causa a Pfizer: l’azione legale

Moderna ha depositato l’azione legale alla corte distrettuale del Massachusetts e al tribunale regionale tedesco di Dusseldorf, al culmine di una contesa per la proprietà intellettuale sui diritti della tecnologia usata con i vaccini anti-Covid, alla base dei circa 50 miliardi di dollari che le due aziende prevedono di fatturare nel 2022 con la vendita delle fiale.

“Facciamo causa per proteggere la nostra piattaforma tecnologica innovativa mRNA in cui abbiamo investito miliardi”, hanno affermato dal colosso americano.

“Riteniamo che Pfizer e BioNTech abbiano illegalmente copiato le invenzioni di Moderna e abbiano continuato a usarle senza permesso”, ha dichiarato il responsabile legale di Moderna, Shannon Thyme Klinger.

“Quando è scoppiata la pandemia, né Pfizer né BioNTech avevano il livello di esperienza di Moderna nello sviluppo di vaccini mRNA per malattie infettive e hanno seguito consapevolmente l’esempio di Moderna nello sviluppo del proprio vaccino”, viene sottolineato.

Secondo quanto sostenuto dall’azienda, Pfizer e BioNTech avrebbero copiato due elementi centrali delle sue tecnologie brevettate, in particolare una modifica chimica presente nel vaccino Spikevax per permettere all’mRna di non essere rigettato dall’organismo.

“Gli scienziati di Moderna hanno iniziato a sviluppare questa modifica chimica che evita di provocare una risposta immunitaria indesiderata quando l’mRna viene introdotto nell’organismo nel 2010 e sono stati i primi a convalidarla negli studi sull’uomo nel 2015” hanno precisato i legali di Moderna nella citazione in giudizio.

Nella nota con cui si annuncia l’azione legale, Moderna precisa che l’obiettivo non è cercare di rimuover il vaccino di Pfizer-BioNTech dal mercato o impedirne la vendita futura, né chiedere il risarcimento per le “attività avvenute prima dell’8 marzo 2022”, ma che venga riconosciuta la licenza commerciale.

Moderna si era impegnata a non far valere i suoi brevetti relativi al Covid-19, per garantire un accesso globale equo ai vaccini. Proposito portato avanti fino a marzo 2022, quando l’emergenza pandemica è stata ritenuta dall’azienda in una fase di normalizzazione in quanto “la lotta collettiva contro il Covid-19 è entrata in una nuova fase e la fornitura di vaccini non era più una barriera all’accesso in molte parti del mondo”.

Il parere di Crisanti

La causa intentata da Moderna contro Pfizer e BioNTech con l’accusa di aver violato brevetti fondamentali per la produzione dei vaccini a mRna è stata definita dal virologo Andrea Crisanti “inopportuna e intempestiva” parlando di “giorno nero per la scienza e la ricerca e il diritto internazionale alla salute”.

Secondo il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’Università di Padova “è un atto intempestivo perché siamo in una situazione ancora transitoria e non sappiamo se dovremo affrontare nuove fasi dell’epidemia con sviluppo di vaccini aggiornati, diversi. Ed è inopportuno perché getta una luce sinistra su quelli che sono gli interessi dietro i vaccini“.

“Questo – ha aggiunto il professore – è anche allo stesso tempo un atto intimidatorio verso tutti quei Paesi che non hanno tecnologie proprie e fanno affidamento su questa tecnologia” per farsi un vaccino. “Penso che peggio di così non poteva essere. È un qualcosa che va oltre il caso specifico con Pfizer. È un atto di intimidazione che può avere conseguenze negative su tutti coloro che vogliono investire nella ricerca sui vaccini” sono state le dure parole di Crisanti.

“Io credo nell’utilità dei brevetti come leva del progresso, dell’innovazione tecnologica e della formazione di ricchezza – ha precisato Crisanti – però credo anche che ci siano situazioni in cui l’accesso e le licenze di determinati brevetti debba essere regolato, in modo particolare quando ci sono esigenze di sanità pubblica, come un’epidemia, o esigenze sociali come quando Paesi poveri o in via di sviluppo non hanno le risorse per potersi permettere di sviluppare un farmaco o un vaccino per conto proprio”.

Secondo il virologo la mossa di Moderna, “dà veramente munizioni a tutti i complottisti e coloro che hanno posizioni anti-vaccino e hanno espresso dubbi sulla legittimità delle grandi case farmaceutiche ad accumulare guadagni sui vaccini. Ora Pfizer è dotata di un team di avvocati che darà del filo da torcere a Moderna per anni, e non penso che avrà problemi. Penso invece – conclude – a tutte le piccole realtà che non hanno le risorse e non possono permettersi una causa legale contro Moderna.”