Pagamenti elettronici: quasi 1 italiano su 2 sceglie il “full digital”

Crescono le transazioni elettroniche. Boom dei piccoli tagli: ecco come App e carte stanno sostituendo i contanti

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Redazione

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Il 47% degli italiani intervistati richiede servizi bancari e di pagamento sostenibili, un italiano su cinque vorrebbe conoscere l’impatto dei propri acquisti sull’ambiente, il 37% è interessato a provare i nuovi prodotti o servizi di pagamento rilasciati sul mercato, mentre il 58% si dichiara aperto alle innovazioni perché semplificano l’esperienza di pagamento. È quanto emerge dall’osservatorio annuale Visa, quest’anno alla seconda edizione, realizzato in collaborazione con Ipsos.

Crescono le transazioni digitali

Metà degli italiani – secondo l’indagine Visa-Ipsos – effettua quasi tutti i pagamenti in modalità digitale e cresce sensibilmente la percentuale di coloro che si aspettano diventeranno una consuetudine nel giro di qualche anno (82% contro il 70% del 2022). Stando ai dati emersi dalla quinta edizione di Netcomm Focus Digital Payment – riportati dal Quotidiano Nazionale – “oltre un terzo degli acquisti digitali degli italiani viene infatti concluso attraverso un Digital Wallet (ossia un applicazione di pagamento)”. Le carte di credito e le prepagate coprono ormai solo il 26% e il 24% del totale delle transazioni telematiche, con il contante relegato addirittura al solo 2,5% dei casi scendendo sotto l’1% dei casi nell’acquisto di beni digitali e servizi. Anche all’interno dei punti vendita fisici, poi, il Bancomat ha superato nel 2022, per la prima volta, la carta moneta, rappresentando più del 35% dei casi contro il 33%.

I pagamenti cashless complessivi in Italia

I pagamenti cashless complessivi in Italia – stima l’Osservatorio innovative payments del Politecnico di Milano – hanno raggiunto un transato pari a 390 miliardi nel 2022, in aumento del 18% sul 2021 e del 44% sull’anno prepandemico 2019. Nel calcolo sono compresi  i pagamenti con carta di credito, debito o prepagata, favoriti dal contactless; e quelli più innovativi eseguiti in negozio con smartphone o altri oggetti indossabili tipo smartwatch: app basate su tecnologie Nfc (Apple Pay, Google Pay, Samsung Pay ecc.) o altre tecnologie come geolocalizzazione e QrCode (Bancomat Pay, Satispay, app dei singoli merchant). Le carte di debito sono gli strumenti cashless più utilizzati.

Un panorama in profonda trasformazione

”Il panorama dei pagamenti è in profonda trasformazione sotto la spinta dell’evoluzione tecnologica e delle nuove istanze dei consumatori. Soprattutto Millennials e Generazione Z sono sempre più consapevoli dei vantaggi dei pagamenti digitali in termini di semplicità, immediatezza, sicurezza, ma anche più esigenti riguardo a personalizzazione dei servizi, attenzione all’ambiente, esperienza d’acquisto”, sottolinea Stefano M. Stoppani, country manager Visa Italia.

Boom dei piccoli tagli: il 46% fino a 25 euro

Aumentano le transazioni elettroniche anche per i piccoli importi. Dal 2019 a oggi sul totale delle operazioni, l’incidenza dei pagamenti elettronici fino a 10 euro – stando ai dati dati elaborati dal Sole 24 Ore – è passata dal 7,9 al 15,2 per cento. E quella dei pagamenti fino a 25 euro è salita dal 34,7% al 45,9%: quasi una transazione digitale su due. Più di sette operazioni su dieci (72,2%) riguardano spese fino a 50 euro. Le transazioni fino a 10 euro sono state 260 milioni nel 2021 e poi 318 milioni nel 2022, e potrebbero arrivare a circa 366 milioni a fine 2023, se – spiega il Sole 24 Ore – proiettassimo i risultati dei primi cinque mesi (su un totale di 2,4 miliardi di operazioni Pagobancomat). Le transazioni fino a 25 euro – che nel 2021 erano 845 milioni – quest’anno potrebbero invece toccare quota 1,1 miliardi.

Il nodo costi di transazione

In Italia – secondo il rapporto 2023 della Community cashless society (The European House–Ambrosetti) – il costo di acquisto medio (28 euro) e il canone mensile medio del Pos (8,9 euro) sono inferiori a quelli dei principali Paesi europei, come Germania o Francia. Il costo medio delle commissioni sulle transazioni cashless resta inferiore alla media europea (0,7% contro 1,2%). Tale costo, secondo Bankitalia, resta comunque inferiore al costo privato del contante pari a  1% per singola transazione, a causa dei maggiori oneri dovuti alla sicurezza (dai furti alle assicurazioni).

Agevolazioni e sanzioni

Come rileva l’ufficio studi Bancomat vi sono alcune misure alla base dell’aumento delle transazioni digitali. Ne sono un esempio la detrazione del 19% sulle spese mediche, che dal 2020 richiede la tracciabilità dei pagamenti e il cashback. Ad estendere l’utilizzo del Pos anche tra gli esercenti più restii ci ha pensato – per chi dichiara ricavi annui fino a 400mila euro – il tax credit del 30% sulle commissioni, scattato a luglio 2020 e poi aumentato al 100% dallo stesso governo Draghi, anche se solo per un anno: dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022.

Un emendamento ha recentemente esteso l’uso del POS sui tabacchi. Qui per vedere quali pagamenti accedono al cashback.