Il processo per il via libera definitivo della Manovra 2024, la seconda del governo Meloni, è in corso. Incassata l’approvazione al Senato, con l’esecutivo che ha individuato ben 28 miliardi, dei quali la maggior parte destinata a taglio del cuneo fiscale e nuova Irpef. Un totale di 109 articoli, con appuntamento fissato al 29 dicembre, a un passo dalla scadenza prevista, per il passaggio necessario alla Camera. Di seguito riportiamo le misure presenti in questa Legge di Bilancio.
Taglio del cuneo e Irpef
Non è stato un processo facile, anzi, quello dello sviluppo della Manovra 2024 del governo di Giorgia Meloni. Basti pensare all’ordine inviato alla maggioranza di non presentare emendamenti. Un totale di 109 articoli, come detto, che ruotano intorno ad alcuni temi cardine.
L’esecutivo ha infatti presentato la Legge di Bilancio evidenziando l’attenzione rivolta al mondo del lavoro, all’aiuto verso i redditi più bassi, alla famiglia e alle pensioni, tra gli altri. Vediamo però nel dettaglio i due elementi cardine: taglio del cuneo fiscale e Irpef a tre aliquote.
La Legge di Bilancio 2024 conferma ovviamente il taglio del cuneo fiscale, parte chiave del programma di governo. In vigore già da luglio 2023, non sarà applicata per le tredicesime. L’esecutivo ha inoltre proceduto al finanziamento solo per il 2024, con sei punti in meno per i redditi fino alla soglia dei 35mila euro annui, e 7 punti in meno per quelli fino a 25mila euro.
A completare il quadro c’è la nuova Irpef, che passa a tre aliquote. Ciò vuol dire che i primi due scaglioni verranno accorpati, con aliquota al 23% applicata sui redditi fino a un massimo di 28mila euro annui. Il risultato? La previsione/promessa è quella di aumentare di 1.298 in media le buste paga dei dipendenti nell’arco di 12 mesi.
Legge di Bilancio: le altre misure
Uno dei temi cardine è quello delle pensioni. Un sistema che negli anni Duemila ha assistito a numerose variazioni e rivoluzioni. Sotto quest’aspetto si registra il ritorno a Quota 103, ma con delle variazioni. Permangono i 62 anni d’età e i 41 di contributi, ma stavolta l’assegno sarà calcolato con il metodo contributivo, tenendo conto di un tetto massimo mensile di 2.250 euro. Nel solo 2024 si prevedono pensioni anticipate per 17mila persone.
Stretta su Ape sociale e Opzione donna. Nel primo caso, infatti, il requisito sale a 63 anni e 5 mesi. Nel secondo, invece, l’età minima passa da 60 a 61 anni. Si regista però uno “sconto” di un anno per ogni figlio, ma fino a un massimo di due. Impossibile non affrontare il tema bollente delle pensioni del personale sanitario, così come degli enti locali, dei maestri e degli uffici giudiziari. In Senato, nel corso dei lavori, si è proceduto alla correzione del taglio paventato.
In nessun caso si procederà alla modifica delle pensioni di vecchiaia, e non solo. Garantiti i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023. La Manovra 2024 però non interviene sulle pensioni anticipate, che di fatto restano penalizzate. Una soluzione c’è ed è ovvia: posticipare l’uscita, con chance di permanenza in ospedale fino a 70 anni.
Altra tematica scottante riguarda il mondo immobiliare. Si parla dunque di Superbonus, tanto osteggiato dal governo Meloni, che ha lavorato per smantellarlo senza generare delle crepe. Non ci sarà alcuna proroga, come già da tempo annunciato. Guardando ad altri temi, viene garantito l’accesso prioritario al Fondo mutui prima casa alle famiglie numerose. Sale invece la cedolare per gli affitti brevi. Una sorta di battaglia avviata dall’esecutivo, che intende trasformare il sistema e portare più introiti nelle casse dello Stato. La Legge di Bilancio 2024 prevede un’aliquota al 26%, eccezion fatta per il primo immobile in locazione.
Come ignorare il Ponte sullo Stretto, al quale sembra ormai legato il futuro politico di Matteo Salvini. Ridotti gli oneri a carico dello Stato, per 2,3 miliardi di euro, ma soprattutto rimodulati i fondi stanziati, 11,6 miliardi al 2032.
Le opposizioni sono riuscite a ottenere 40 milioni di euro per iniziative contro la violenza sulle donne. Una cifra esigua, che sta generando numerose polemiche. Lo stesso dicasi per altri tipi di interventi, che sembrano contrastare con le iniziative pro famiglia: Iva sui pannolini sale dal 5 al 10%. Lo stesso accadrà per il latte in polvere e, come annunciato in precedenza, tornerà al 10% anche l’Iva sugli assorbenti.
Ecco le altre misure di cui dovreste essere a conoscenza. Si va dal mondo della sanità pubblica all’istruzione. Numerosi fondi stanziati nel corso dei prossimi anni, coinvolgendo anche l’ambito della cultura, come il cinema, ma non solo. Sguardo rivolto, inoltre, al campo assistenziale:
- Deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato (aumenta ulteriormente per donne disoccupate o madri, giovani ed ex beneficiari del RdC);
- Detassazione dei premi produttività al 5%;
- Fringe benefit utilizzabili anche per pagare l’affitto o il mutuo prima casa;
- Sconto del 50% per le aziende che tornano a produrre in Italia;
- Obbligo d’assicurazione contro le catastrofi per le aziende;
- 8 miliardi di euro in 24 mesi per i rinnovi contrattuali della Pa;
- 100 milioni di euro per l’accordo sindacale sui contratti delle forze di sicurezza;
- Rifinanziamento del Sistema sanitario nazionale (240 milioni per il 2025 e 340 milioni per il 2026);
- Aumento del buono per le rette degli asili nido e supporto domiciliare ai bambini, fino ai 3 anni e affetti da gravi patologie croniche;
- 5 milioni di euro, in tre anni, per il Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga;
- Nasce il Fondo per aiutare gli over 65 con Isee basso a sostenere le spese veterinarie;
- Consentito ricorrere a incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive del personale medico, al fine di fronteggiarne la carenza;
- 50 milioni per il 2024 e 200 milioni per il 2025, rivolti all’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza;
- Fondo per l’Alzheimer incrementata di 35 milioni di euro, circa, spalmati in tre anni;
- Tax credit del cinema sarà al massimo del 40%, con chance di riduzione;
- Nasce la Capitale italiana dell’arte contemporanea, alla quale si assegnerà un milione di euro dal 2024;
- Ridotto il Canone Rai: passa da 90 a 70 euro;
- 36 milioni di euro aggiuntivi per le borse di studio;
- Avviato il Fondo per l’Erasmus italiano, con investimento di 10 milioni di euro.