Dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin raddoppiate le chiamate al 1522: quante donne vittime in Italia

Dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin da parte del suo ex fidanzato Filippo Turetta, negli ultimi due giorni sono addirittura raddoppiate le richieste d'aiuto al 1522

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Dopo il barbaro femminicidio di Giulia Cecchettin da parte del suo ex fidanzato Filippo Turetta, negli ultimi due giorni sono addirittura raddoppiate le richieste d’aiuto al 1522: dalle 200 telefonate medie quotidiane se ne registrano ora 400, con picchi tra 450 e 500 se si considerano anche quelle fatte via chat direttamente dal sito ufficiale. In particolare, sono cresciute esponenzialmente le chiamate da parte dei genitori, in particolare delle mamme. A dirlo all’ANSA è Arianna Gentili, responsabile della help line violenza e stalking 1522, il servizio pubblico messo a disposizione dello Stato per aiutare le donne vittime di violenza e/o stalking.

L’aumento delle telefonate è cominciato proprio il giorno del ritrovamento del corpo di Giulia. “Di solito questo boom di telefonate lo tocchiamo tra il 24/25 e 26 novembre per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – sottolinea Gentili all’ANSA -. Quest’anno l’eco mediatica del femminicidio di Giulia ha fatto anticipare il picco. E questo perché in tante si sono identificate nella sua situazione. Giulia era una ragazza normale e come lei tante ragazze hanno lasciato il fidanzato e si ritrovano nella sua situazione”.

Il numero 1522 è gratuito

Il numero 1522 è gratuito da tutta Italia (anche per i cellulari) e attivo 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno: rispondono operatrici specializzate che accolgono le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. L’accoglienza è disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo, ucraino, portoghese e polacco. Per avere aiuto o anche solo un consiglio si può telefonare al 1522 oppure chattare direttamente con una esperta sulla pagina web ufficiale del servizio.

Le ragazze sentono addosso un peso enorme, ma forse ancora di più le loro famiglie. “C’è stato anche il raddoppio delle richieste dei genitori. Da sempre riceviamo telefonate da parte di genitori e parenti – spiega ancora Gentili – ma questa morte ha fatto risuonare ancora di più quella paura che avevano. La percezione che tua figlia stia subendo qualcosa di grave, di fronte a un fatto così drammatico, porta fuori quella paura”.

“L’altro pomeriggio – racconta ancora la responsabile del numero 1522 – ho risposto in un’ora a 10 telefonate in fila tutte da parte di madri che mi raccontavano che le figlie avevano da poco lasciato i rispettivi fidanzati e che questi avevano cominciato a chiamarle, se le ritrovavano fuori da scuola, sotto casa. La paura più grande dei genitori è l’impotenza. Avere la sensazione che tua figlia è in pericolo e avere la frustrazione di non sapere come intervenire”.

I medici lanciano la campagna “Viola”

Anche per questo hanno deciso di scendere in campo i medici. La SIMG-Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie rilancia la sua campagna “Vìola” contro la violenza sulle donne. “I recenti eventi di violenza sulle donne ci impongono di rilanciare le nostre iniziative tese al coinvolgimento dei medici di medicina generale nella prevenzione della violenza di genere e nell’ascolto delle donne coinvolte” sottolinea il Presidente di SIMG prof. Claudio Cricelli.

Obiettivo della campagna è far comprendere come il medico di base possa essere un enorme supporto alle donne oggetto di minacce o violenze, fisiche o psicologiche, reali o anche solo potenziali. Anche perché nella stragrande maggioranza dei casi, le violenze si consumano in casa, o in contesti che teoricamente dovrebbero essere “protetti”.

Quanti femminicidi in Europa

In generale sui femminicidi sappiamo poco. I dati, come ha rilevato Openpolis in una ricerca pubblicata a marzo, sono pochi e scarsamente armonizzati. Proprio per queste difficoltà, il modo più idoneo per stimare il numero di femminicidi è ricorrere alla categoria domestica. “Si tratta infatti di una fattispecie di omicidio misurata dalla maggior parte dei paesi Ue. Ed è senza dubbio l’ambito in cui più spesso le donne vengono uccise in quanto donne, seppur non l’unico”.

Inoltre, ci sono da considerare i tempi della giustizia: spesso ci vogliono anni per individuare il colpevole e i suoi moventi, e quindi per definire se si tratti o meno di omicidio e, specificamente, di femminicidio.

Volendo comunque provare a dare dei dati, secondo le stime di Edjnet-European data journalism network e Miir-Mediterranean institute for investigative reporting, in 11 anni, tra il 2010 e il 2021, i femminicidi in 20 Paesi Ue sono stati 3.232. Numeri sottostimati, peraltro, perché mancano i dati relativi a 8 stati membri: Polonia, Bulgaria, Irlanda, Danimarca, Lussemburgo, Belgio, Portogallo e Romania. Inoltre, si tratta di cifre molto lontane dai 6.593 omicidi commessi da familiari o (ex) partner riportati da Eurostat.

Solo nel 2020, in Lettonia 2,14 omicidi di donne ogni 100mila donne sono stati commessi da familiari o ex: è il dato più elevato d’Europa. Sappiamo dunque che la Lettonia è il Paese Ue in cui il fenomeno è più diffuso.

Quanti femminicidi in Italia

E in Italia? In un’intervista a La Stampa, la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella ha dichiarato che “l’Italia è fra i Paesi europei in cui il numero di femminicidi è meno alto”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Lucio Malan ha invece scritto su X che negli ultimi anni i femminicidi “appaiono fortemente diminuiti”, nonostante siano “ancora troppi”.

Cosa dicono i dati veri? Il Belpaese presenta il secondo dato più basso d’Europa per incidenza degli omicidi sul totale della popolazione: 0,48 ogni 100mila abitanti. Più elevato solo di quello del Lussemburgo (0,32) e ben al di sotto della media Ue (0,89). Anche per quanto riguarda gli omicidi di donne il dato italiano è inferiore alla media Ue (0,38 contro 0,66). Tutto vero. Ma attenzione: in valore assoluto il numero di donne vittime di omicidio è sceso negli anni, ma in rapporto alla popolazione il numero di donne uccise da partner o ex partner (cioè di femminicidi) è rimasto stabile, se non addirittura cresciuto. Ecco perché non possiamo stare tranquille. E tranquilli.

Nel 2022 le donne sono state vittime del 91% degli omicidi commessi da familiari o (ex) partner. Come chiarisce Openpolis, stando alle rilevazioni del Ministero dell’interno, nel 2022 solo nel nostro Paese si sono registrati 319 omicidi, di cui 125 con vittime di sesso femminile, circa il 39%. Un totale di 140 episodi hanno avuto luogo in un contesto domestico e in questo caso 103 hanno colpito donne, quasi il 74%. Entrando ancora di più nel dettaglio, sono stati 67 i delitti commessi da partner o ex partner, 61 con vittime donne, ovvero il 91%.

Il quadro ci dice che diminuiscono gli omicidi, mentre quelli in ambito domestico crescono. A fronte di una generale diminuzione degli omicidi volontari dagli anni ’90 a oggi – rileva l’Istat – si mantiene elevato il numero di donne che vengono uccise da persone a loro vicine. Nei primi anni ’90, riporta Istat, per ogni donna uccisa erano uccisi 5 uomini. Nel tempo questo rapporto è gradualmente diminuito, fino ad arrivare nel 2021 a 1,6. Se poi consideriamo le uccisioni di donne solo da parte di familiari, partner o ex partner della vittima, la loro incidenza è lievemente diminuita (da 0,36 nel 2012 a 0,32 nel 2021), ma è aumentata in rapporto al totale degli omicidi di donne. Indice del fatto che si tratta di un problema strutturale che richiede delle politiche specifiche.

I nomi delle donne vittime di femminicidio nel 2023 in Italia

Per quanto riguarda il 2023 in Italia, fino ad oggi, sono state vittime di femminicidi 39 donne. Riportiamo qui i loro nomi:

  1. Giulia Cecchettin – Barcis 18 novembre 2023
  2. Michele Faiers Dawn – Casoli 1 novembre 2023
  3. Etleva Kanolja – Savona 29 ottobre 2023
  4. Annalisa D’Auria – Rivoli 28 ottobre 2023
  5. Concetta Marruocco – Cerreto d’Esi 14 ottobre 2023
  6. Klodiana Vefa – Castelfiorentino 28 settembre 2023
  7. Anna Elisa Fontana – Palermo 25 settembre 2023
  8. Liliana Cojita – Tombolo 21 settembre 2023
  9. Maria Rosa Troisi – Battipaglia 20 settembre 2023
  10. Marisa Leo – Marsala 6 settembre 2023
  11. Rossella Nappini – Roma 4 settembre 2023
  12. Vera Schiopu – Ramacca 19 agosto 2023
  13. Anna Scala – Piano di Sorrento 17 agosto 2023
  14. Celine Frei Matzohl – Silandro 13 agosto 2023
  15. Sofia Castelli – Cologno Monzese 29 luglio 2023
  16. Angela Gioiello – Monterusciello di Pozzuoli 28 luglio 2023
  17. Mariella Marino – Troina 20 luglio 2023
  18. Maria Michelle Causo – Primavalle di Roma 28 giugno 2023
  19. Margherita Ceschin – Conegliano 24 giugno 2023
  20. Svetlana Ghenciu – Rimini 19 giugno 2023
  21. Floriana Floris – Incisa Scapaccino 9 giugno 2023
  22. Maria Brigida Pesacane – Sant’Antimo 8 giugno 2023
  23. Giulia Tramontano – Senago 1 giugno 2023
  24. Pierpaola Romano – San Basilio di Roma 1 giugno 2023
  25. Jessica Malaj – Torremaggiore 7 maggio 2023
  26. Danjela Neza – Savona 6 maggio 2023
  27. Sara Ruschi – Arezzo 13 aprile 2023
  28. Brunetta Ridolfi – Arezzo 13 aprile 2023
  29. Zenepe Uruci – Terni 30 marzo 2023
  30. Maria Febronia Buttò – Gioiosa Marea 10 marzo 2023
  31. Iulia Astafieya – Rosarno 7 marzo 2023
  32. Melina Marino – Riposto 11 febbraio 2023
  33. Santa Castorina – Riposto 11 febbraio 2023
  34. Yana Malayko – Lonato del Garda 1 febbraio 2023
  35. Alina Cristina Cozac – Spoltore 22 gennaio 2023
  36. Teresa Di Tondo – Trani 15 gennaio 2023
  37. Oriana Brunelli – Bellaria Igea Marina 14 gennaio 2023
  38. Martina Scialdone – Tuscolano di Roma – 13 gennaio 2023
  39. Giulia Donato – Pontedecimo di Genova 4 gennaio 2023.