Riforma fiscale, rinvio sull’Irpef e bonus ai genitori che rimpatriano: le novità

Aumentano le misure nella delega fiscale, in attesa della riforma dell'Irpef: tra questi l'agevolazione per i genitori rimpatriati e la Global minimum tax

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Mentre l’approvazione della riforma della nuova Irpef a tre aliquote viene rimandata all’ultimo Cdm dell’anno, il Governo incrementa il ventaglio di provvedimenti collegati alla delega fiscale. Tra le novità, un’agevolazione prevista alle famiglie che dall’estero tornano in Italia, la revisione del calendario dei versamenti fiscali, la riorganizzazione del settore dei giochi online e il via libera alla Global mininum tax, la tassa per fare pagare il Fisco alle multinazionali non solo dove hanno la sede fiscale.

Il rinvio

Lo slittamento sul via libera alla riforma dell’Irpef con i nuovi scaglioni è stato deciso per attendere l’approvazione della Manovra al Senato, con la quale la revisione delle aliquote dell’imposta è strettamente correlata.

“Si è preferito un rinvio di qualche giorno per consentire un coordinamento tecnico in coerenza con la legge di Bilancio in via di approvazione. Un atto di grande serietà che conferma la volontà del governo di coniugare le esigenze dei cittadini e l’equilibrio dei conti pubblici”, ha spiegato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, promettendo altri decreti delegati nell’ultimo Cdm dell’anno e assicurando che la “rivoluzione fiscale” del Governo Meloni prosegue “a ritmi serrati, e nel pieno rispetto dei tempi previsti” (qui abbiamo scritto del taglio delle sanzioni tributarie nella riforma fiscale).

Le nuove misure

A riprova dei piano dell’Esecutivo c’è l’approvazione di alcuni decreti attuativi della legge delega, come ad esempio quello sulla Global minimum tax, l’accordo sottoscritto tra Paesi Ocse nel 2021, che prevede la riforma della tassazione per le multinazionali che operano anche al di fuori dello Stato dove hanno una sede fiscale, con un’aliquota minima al 15% per le aziende con ricavi superiori a 750 milioni di euro l’anno.

Via libera anche alle norme sul “reshoring”, per incentivare le imprese a riportare le attività in Italia e quelle sul cosiddetto rientro dei cervelli. In tema di ritorno dall’estero, la novità è l’inserimento di un’agevolazione fiscale per i genitori con figli piccoli che rimpatriano o per chi crea una famiglia sul territorio nazionale e diventa residente, con un bonus del 60%, rispetto al 50% per gli altri lavoratori di ritorno, che devono essere in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione.

Esclusi dalla misura i calciatori, anche se fonti del Governo fanno sapere sono allo studio delle agevolazioni fiscali per le società sportive.

Tra i decreti approvati anche la revisione del sistema dei giochi pubblici online, dal pc e via smartphone, ma anche in  televisione: la nuova normativa stabilisce una durata massima delle concessioni a 9 anni, senza possibilità di rinnovo, con il versamento per ognuna da parte del concessionario (fino a un massimo di 5) di 7 milioni di euro una tantum, oltre a un canone annuo di concessione pari al 3% del margine netto. Il concessionario dovrà poi investire lo 0,2% dei ricavi netti (con tetto di 1 milione l’anno) in campagne informative o iniziative di comunicazione responsabile.

Infine, dal 2024 prenderà il via il nuovo calendario fiscale, che ha però già raccolto le proteste dei commercialisti, come abbiamo scritto qui.

Secondo le nuove scadenze, la dichiarazione dei redditi delle persone fisiche e delle società sarà anticipata al 30 settembre, invece che al 30 novembre come accade oggi. Per allentare la pressione sul Fisco, inoltre, ad agosto e dicembre i contribuenti saranno lasciati senza adempimenti.