Perché il prezzo dell’oro sale e come investire

Comprare oro come bene rifugio: lo fanno governi e privati cittadini in tutto il mondo. La crisi mediorientale ha spinto nuovamente al rialzo la quotazione dell'oro

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Quando la situazione internazionale diventa incerta i mercati reagiscono sempre nello stesso modo: gli investitori si buttano sui beni rifugio e l’oro, bene rifugio per eccellenza, negli ultimi giorni sta sperimentando un rialzo delle quotazioni salendo verso quota 2mila dollari l’oncia.

Quotazioni dell’oro in salita

Il tetto psicologico dei 2mila dollari l’oncia è stato sfondato lo scorso 27 ottobre a Londra, poi nei giorni successivi l’arretramento. Mercoledì 1 novembre il Comex, il principale scambio di futures al mondo per metalli, registrava una chiusura a 1.980 dollari. Il 7 ottobre, giorno dell’incursione dei miliziani di Hamas in territorio israeliano, l’oro era quota a 1.832 dollari l’oncia.

A confermare il ruolo dell’oro come bene rifugio mondiale ci sono i grafici degli ultimi anni, che mostrano come le quotazioni dell’oro raggiungano picchi ogni volta che l’umanità si ritrova ad affrontare una crisi. Gli ultimi picchi sono avvenuti in reazione alla pandemia da Covid-19, all’invasione russa dell’Ucraina del febbraio 2022 e alla crisi bancaria di Credit Suisse della scorsa primavera. Ora un nuovo picco in reazione allo scoppio della guerra fra Hamas e Israele.

Corsa all’oro in tutto il mondo

Ma le crisi internazionali da sole non bastano a spiegare queste oscillazioni al rialzo: ogni evento internazionale produce delle onde d’urto finanziarie alle quali le banche centrali dei diversi Paesi reagiscono in vari modi, come ad esempio aumentando le riserve auree. E qui entra in gioco l’abc dell’economia: l’effetto immediato di una maggiore domanda è il rialzo dei prezzi. Secondo World Gold Council, associazione industriale delle principali aziende minerarie aurifere, le riserve auree mondiali sono aumentate di ulteriori 337 tonnellate.

Da gennaio a settembre 2023 le riserve auree mondiali sono aumentate del +14% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il podio degli accumulatori di oro spetta a Cina (+78 tonnellate nel terzo trimestre di quest’anno), Polonia (+57 tonnellate) e Turchia (+39 tonnellate). Spese importanti sono state registrate anche da parte di Singapore, India e da una serie di Paesi del Medio Oriente.

Ciò accade anche perché i rendimenti delle obbligazioni a elevata volatilità, in caso di gravi crisi internazionali, risentono delle situazioni di incertezza e scoraggiano parte degli investitori.

Oltre ai governi e ai cittadini (come nel caso turco in cui alla corsa all’oro hanno partecipato i risparmiatori al fine di proteggere i propri risparmi dalle fluttuazioni della lira turca), anche gli hedge funds hanno comprato oro, come notano gli analisti di Saxo Bank. La spinta all’acquisto, come detto, è stata la risposta alla recrudescenza delle tensioni in Medio Oriente.

Come comprare oro

Si può comprare oro tramite differenti canali.

Quello classico è l’acquisto di oro fisico sotto forma di monete o lingotti, ma anche di altri manufatti. Chi sia interessato al valore del metallo punta sui lingotti perché in tal caso l’incidenza della manodopera è prossima allo zero. Acquistare altri manufatti in oro (gioielli, statuette, ecc…) rientra più nella compravendita di oreficeria o di opere d’arte che nell’investimento nel campo dei metalli. L’acquisto di oro fisico può essere fatto tramite venditori di metalli preziosi o banche che offrono l’oro come opzione di investimento. Comprare oro fisico significa dover mettere in conto spese extra per la conservazione e l’assicurazione. Sconsigliato tenere oro fisico in casa per via del rischio di furti.

Un’altra opzione è rappresentata dagli ETF oro, ovvero gli Exchange Traded Fund. Si tratta di fondi negoziati in borsa che investono in oro fisico o in aziende che estraggono o producono oro. Comportano costi di gestione e commissioni.

Terza opzione è rappresentata dai future sull’oro: si tratta di contratti che consentono di acquistare o vendere oro a un prezzo stabilito in una data futura. Vengono negoziati su borse valori e comportano un alto rischio. Sono sconsigliati agli utenti non esperti.

L’ultima opzione è rappresentata dall’acquisto di azioni di aziende minerarie aurifere.

In ogni caso occorre ricordarsi che fra le spese per l’acquisto dell’oro va considerata anche la tassazione.