Pensioni, chi dal 2022 potrà andare a 58-59 anni

Opzione donna verso la riconferma: PARE ormai certo che nella prossima riforma ci sarà la proroga, ma cambiano i requisiti relativi all'età anagrafica

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Pare ormai certo che nella prossima riforma pensioni ci sarà anche la conferma e la proroga della cd. “Pensione Opzione Donna”, trattamento pensionistico calcolato secondo le regole del sistema contributivo ed erogato, a domanda, in favore delle lavoratrici dipendenti e autonome già a partire dall’età di 58-59 casi.

L’anticipo in questi casi è riconosciuto in presenza di determinati requisiti, che potrebbero o non potrebbero essere confermati (o modificati). Se, tuttavia, la riforma dovesse confermare Opzione Donna così come attiva fino al 31 dicembre 2021, allora molte lavoratrici avrebbero la possibilità di andare in pensione già a 58-59 anni. Vediamo come.

Pensioni, chi dal 2022 potrà andare a 58-59 anni

L’Opzione Donna rappresenta un’opportunità significativa per le lavoratrici che desiderano accedere alla pensione anticipata. Per raggiungere tale obiettivo, le donne devono soddisfare determinati requisiti di età e contributi. Entro il 31 dicembre dell’anno in cui intendono richiedere l’Opzione, devono aver accumulato almeno 35 anni di contributi previdenziali. Inoltre, per le lavoratrici dipendenti, l’età anagrafica minima è di 58 anni, mentre per le lavoratrici autonome è di 59 anni.

Questi criteri sono stati stabiliti per consentire alle lavoratrici di ritirarsi anticipatamente dal mondo del lavoro e godere dei benefici pensionistici. È però importante notare che l’accesso all’Opzione Donna è limitato alle donne che soddisfano esattamente questi requisiti di età e contributi. Quelle che non soddisfano questi criteri dovranno continuare a lavorare fino all’età pensionabile ordinaria stabilita dalla legge.

Nello specifico, conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento trascorsi:

  • 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti;
  • 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.

Fino al 31 dicembre 2021, per esempio, possono conseguire il trattamento pensionistico anche successivamente alla prima decorrenza utile lavoratrici che hanno raggiunto i requisiti previsti entro il 31 dicembre 2020-

Opzione Donna, chi può fare domanda e come

Ai fini del conseguimento della pensione è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Non è invece richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratrice autonoma.

Va detto, ai fini del perfezionamento del requisiti contributivo, che è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurata, fermo restando il contestuale perfezionamento del requisito di 35 anni di contribuzione al netto dei periodi di malattia, disoccupazione e/o prestazioni equivalenti, ove richiesto dalla gestione a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico.

Se la misura dell’Opzione Donna dovesse essere confermata nel 2022 senza modifiche, le lavoratrici interessate dovranno presentare la domanda online tramite il servizio dedicato disponibile sul sito web dell’INPS. Questo comodo processo consente di inoltrare la richiesta comodamente da casa o da qualsiasi altro luogo, utilizzando un computer o un dispositivo mobile con accesso a internet.

Esiste però anche la possibilità di presentare la domanda tramite il Contact Center dell’INPS, contattando il numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o lo 06 164 164 da rete mobile. Questo servizio telefonico fornisce assistenza agli utenti e può essere particolarmente utile per coloro che preferiscono parlare direttamente con un operatore per ricevere istruzioni dettagliate sull’iter da seguire.

In alternativa, le lavoratrici possono rivolgersi agli enti di patronato e agli intermediari dell’INPS per presentare la domanda. Questi enti forniscono supporto e consulenza sui procedimenti pensionistici e possono assistere le lavoratrici nell’inoltrare correttamente la richiesta. Spesso, gli enti di patronato offrono servizi telematici che consentono alle lavoratrici di presentare la domanda online attraverso i loro portali dedicati.