Intesa Sanpaolo distribuisce premi fino a 3.800 euro ai dipendenti: l’accordo con i sindacati

L'istituto di credito italiano ha sottoscritto l'accordo con le sigle sindacali per un ricco premio di risultato a valere sul 2024, che potrà aumentare del 30%

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 9 Maggio 2024 21:22

Consistenti bonus per i 70mila dipendenti di Intesa Sanpaolo, a partire da un minimo di 1.150 euro con un massimo che può arrivare fino a 3.800 euro. Il grande gruppo bancario ha raggiunto con i sindacati Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin l’accordo sul premio di risultato a valere sul 2024 che potrà essere incrementato del 30% in funzione dei risultati ottenuti a fine anno dall’istituto di credito. Gli importi, variabili, a seconda dell’inquadramento, saranno distribuiti agli impiegati nelle filiali di tutta Italia nel 2025.

Il premio di risultato di Intesa Sanpaolo 2024

Come spiegato dal segretario responsabile della Fisac Cgil del Gruppo Intesa Sanpaolo, Roberto Malano, l’accordo ha permesso di aggiungere 10 milioni in più rispetto alle risorse del 2023, arrivando così a un ammontare complessivo di 165 milioni di euro destinati a finanziare la parte dei premi dei contratti del personale.

I bonus saranno compresi tra un minimo di 1.150 euro e un massimo di 2.950 euro a seconda della posizione ricoperta, ma in base ai risultati ottenuti da Intesa Sanpaolo a chiusura del bilancio del 2024 gli importi potranno aumentare del 30%, rispettivamente da 1.500 euro fino a un tetto di 3.800 euro, ai quali andranno poi aggiunte le somme previste dal sistema incentivante.

L’accordo firmato con i sindacati stabilisce, inoltre, un’integrazione da 100 a 150 euro per i redditi inferiori alla soglia di 39.000 euro lordi, una quota di 400 euro una tantum per i neoassunti a partire da luglio e prevede anche passi avanti sui congedi parentali.

L’accordo con i sindacati

“Ulteriori correttivi sociali modificano, inoltre, i criteri distributivi, a vantaggio dei percettori delle retribuzioni più basse – ha commentato Fedele Trotta, segretario responsabile di First Cisl nel gruppo Intesa Sanpaolo – L’attenzione alle fragilità, ai bisogni collegati a conciliazione tempi di vita e lavoro, alla genitorialità, alle salvaguardie economiche e alla formazione, sono elementi che vanno nella direzione giusta, in linea con i nostri valori confederali. Le legittime aspettative di chi lavora in ISP, collegate agli importanti risultati economici raggiunti dal gruppo, ci inducono a ricercare ulteriori soddisfazioni nel continuo confronto negoziale”.

Per la prima volta, ha spiegato Roberto Malano, “abbiamo ottenuto una quota garantita di 150 euro per la cosiddetta parte di ‘eccellenza’ del premio, che quest’anno è stata percepita dal 72% dei dipendenti del Gruppo: è una nuova previsione molto importante perché va a restringere ulteriormente la discrezionalità aziendale in favore della contrattazione collettiva”.

È un importante risultato sindacale quello raggiunto con l’accordo di oggi – ha commentato il coordinatore della Fabi nel gruppo Intesa Sanpaolo, Paolo Citterio – che, tra altro, consente di ottenere significativi miglioramenti economici e di trasparenza sui metodi di erogazione del premio. Prosegue, insomma, il lavoro di miglioramento delle previsioni a favore dei dipendenti di Intesa Sanpaolo, il cui contributo consente di raggiungere risultati di bilancio senza precedenti per il gruppo”.

Con la sottoscrizione del nuovo patto con Intesa Sanpaolo, i sindacati rivendicano di aver ottenuto la garanzia per una maggiore trasparenza sugli obiettivi della parte incentivante e sulle modalità di calcolo degli importi finali erogati nel 2025.

“In primo luogo – ha aggiunto Domenico Iodice, segretario nazionale First Cisl – l’accordo potenzia gli strumenti di certezza, esigibilità e socialità del premio quale forma di retribuzione collettiva: da una parte, ne aumenta il valore-base, riconosciuto a tutte le lavoratrici e i lavoratori; dall’altra, l’accesso all’eccellenza è garantito, al raggiungimento dei risultati attesi, senza alcun limite preventivo al numero di potenziali beneficiari“.