Borse: mercati europei in rosso, pesa incertezza politica

lo scenario politico dell'Unione risulta complicato e instabile: analisi di Luca Vallarino, responsabile Trading Desk e gestore e membro del Comitato Investimenti di IMPact

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Redazione

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A seguito delle recenti elezioni del nuovo Parlamento Europeo lo scenario politico dell’Unione risulta complicato e instabile a causa del generale consenso per i partiti di Destra sociale e sovranista. I mercati non amano l’instabilità politica e l’incertezza, che si aggiunge alla scarsa visibilità sui tassi d’interesse e di conseguenza gli indici europei sono stati in generale oggetto di significative vendite sul mercato, arrivando a perdere mediamente il 4% rispetto alla performance dell’S&P 500. 

Mercati europei in rosso

Lo scrive Luca Vallarino, responsabile Trading Desk e gestore e membro del Comitato Investimenti di IMPact spiegando che il quadro macroeconomico resiliente, il contesto microeconomico uscito in ottima forma dalla stagione delle trimestrali e la spinta data dal comparto tecnologico continuano a condurre al ribasso la volatilità, crollata ormai ai minimi da quattro anni.

In particolare, “è rilevante il contesto della Francia dove il Ressemblement National, il partito di Marine Le Pen, ha ottenuto oltre il 30% dei consensi, e alla luce dei risultati delle elezioni il Presidente Emanuel Macron ha pertanto deciso di sciogliere il Parlamento e di indire elezioni legislative anticipate previste per il prossimo 30 giugno e 7 luglio.
Il tema appare particolarmente delicato dal momento che la Francia non versa in una situazione di solide finanze pubbliche, con un debito pubblico in rapporto al PIL nazionale pari al 111%, e previsto in aumento; nel 2023,il debito pubblico pro-capite dei francesi è salito a 45.000 euro ed è prevista arrivare a 50.000 nel giro di due anni”.

Pesa incertezza politica

Nell’ultimo anno – prosegue Vallarino – il governo ha chiuso l’esercizio con un deficit del 5.5% rispetto al PIL, scatenando l’apertura della procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea. Considerando anche spread sempre molto ridotti nei confronti della Germania, le proprie emissioni sono state scarsamente oggetto di investimenti da parte degli investitori domestici e oggi il 50.5% del proprio debito pubblico risiede in mano straniera ed è quindi potenzialmente più esposto a maggiore instabilità speculativa.
Il debito pubblico francese, in valore assoluto, è il più grande d’Europa, pari, a fine 2023, a 3101 miliardi di euro, e a fine maggio la Francia era stata oggetto di un downgrade da parte dell’agenzia Fitch, che aveva portato il rating sui titoli sovrani transalpini ad AA-

Francia, che succederà?

Proprio su un quadro di finanza pubblica così precario, il manifesto del RN “non vede la messa in sicurezza del bilancio dello Stato come una necessità programmatica: al contrario, esso propone, ad esempio, tagli significativi di alcune imposte, prolungamento ed estensione dei sussidi per i consumi di energia delle famiglie, mantenimento di un’età pensionabile tra le più basse dell’Unione europea. Allo stesso tempo, i mercati sono parimenti spaventati da una possibile vittoria della coalizione di Sinistra, che presenta un programma particolarmente radicale e sicuramente nocivo per il bilancio pubblico, già previsto attualmente in peggioramento ineludibile stante anche solo il necessario incremento delle spese per la difesa”. Tuttavia, conclude l’esperto,  “il risultato delle elezioni legislative appare tuttavia lungi dall’essere scontato”.