Pagamenti con Pos, l’accordo che cancella ogni scusa

Rivoluzione avviata per i pagamenti con Pos. La moneta digitale non sarà più un ostacolo tra cliente e commerciante: ecco cosa cambia

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Abbiamo finalmente un accordo per i pagamenti con Pos “facilitati” economicamente per i commercianti. Le transazioni digitali non saranno più viste come un ostacolo ai guadagni degli esercenti e, dopo gli aumenti fatti già registrare nell’ultimo anno, si avviano a diventare la normalità.

Abi (Associazione Bancaria Italiana) e Associazione dei prestatori di servizi di pagamento hanno raggiunto un’intesa, firmando un protocollo. Non manca una certa sensazione di sorpresa, considerando come il termine per trovare una via comune fosse stato fissato al 31 marzo. Tutto è bene ciò che finisce bene, però, con stretta di mano e firma giunta in una riunione al ministero dell’Economia giovedì 27 luglio.

Accordo Pos: cosa cambia

L’Abi è pronta a diramare la circolare a tutte le banche associate. Verranno fornite così le indicazioni necessarie per rendere operative, nel minor tempo possibile, le regole sottoscritte con le associazioni degli esercenti e dei gestori di circuiti di pagamento e delle carte di credito.

L’obiettivo ultimo è ovviamente “normalizzare” i pagamenti digitali, via Pos. Se i clienti hanno già dimostrato d’essere propensi al cambiamento, portando meno contanti e optando sempre più per la moneta digitale, lo stesso non poteva dirsi per i commercianti, fino a ora almeno.

Sguardo rivolto alle commissioni sulle transazioni entro i 30 e i 10 euro. Negozianti, ristoratori, Pmi e albergatori potranno avere piena trasparenza sui costi previsti per i contratti stipulati con le banche e i gestori dei circuiti di pagamento.

Si potrà soprattutto mettere a confronto agevolmente le differenti offerte, così da individuare quella più adatta al tipo di transazioni che regolarmente si effettuano nella propria attività. Di fatto si avranno riduzioni consistenti delle commissioni per gli acquisti entro i 30 euro, mentre verranno azzerate per quelli entro i 10 euro. Sia chiaro, però, come non sia tutto così automatico. Si tratta di un Protocollo di intesa raggiunto, che contiene un forte auspicio. Si è in pratica avviata una tendenza positiva per tutti, ma sarà necessario studiare la soluzione più adatta a sé, perché non tutti gli istituti agiranno allo stesso modo.

Nuovo protocollo e reazioni

Il protocollo firmato prevede per banche e gestori di carte e circuiti la promozione di iniziative commerciali, indirizzate agli esercenti. Il tutto con un solo topic comune: la riduzione dei costi previsti per le transazioni di basso valore (importo non superiore a 30 euro, ndr).

Stimolata la competitività in tale ambito, con offerte garantite di particolare appeal per le transazioni entro i 10 euro. È prevista una pubblicizzazione dei nuovi standard economici per almeno sei mesi, con una durata di non meno di 9 mesi. All’accordo si dovrà allegare un preciso schema standard, al fine di favorire la trasparenza. Le condizioni previste saranno rappresentante in maniera integrale e sintetica, per consentire a tutti gli esercenti d’avere un’idea chiarissima di quanto concordato.

Grande entusiasmo, stando ai commenti registrati. Confesercenti definisce l’accordo storico, offrendo una stima sul risparmio previsto sulle commissioni, pari a 500 milioni di euro l’anno. Il tutto a vantaggio delle piccole imprese, con un fatturato inferiore ai 400mila euro, e conseguentemente per i consumatori.

Apprezzamenti anche da parte delle banche, come evidenzia Remo Taricani, deputy head di Unicredit Italia: “Siamo parte del sistema e vogliamo contribuire a promuovere la digitalizzazione. Apprezziamo il lavoro fatto dall’Abi sul protocollo. Sottolineo come Unicredit abbia già posto in essere misure immediate a riguardo, come l’azzeramento delle commissioni sui micropagamenti inferiori o uguali a 10 euro, fino al 30 giugno 2024, per le aziende con fatturano fino a un milione di euro”.