La seconda giornata del Consiglio europeo a Bruxelles ha preso avvio con Viktor Orban che ha bloccato 50 miliardi di euro di aiuti europei per l’Ucraina. Un gesto avvenuto dopo l’approvazione dei negoziati di adesione di Kiev all’Unione. Il primo ministro ungherese ha avanzato la sua proposta, caratterizzata da una sorta di “ricatto”, richiedendo il rilascio dei fondi europei destinati al suo Paese, precedentemente bloccati a causa delle violazioni dello Stato di diritto. Tutto ciò sarebbe avvenuto in cambio dell’approvazione del pacchetto di aiuti destinato all’Ucraina. Il Cremlino ha accolto favorevolmente la mossa di Orban, dichiarando che l’Ungheria è sufficientemente indipendente per difendere i propri interessi.
La giornata di ieri e lo stallo di oggi
Ieri, l’avvio dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’Unione europea è stato considerato un successo diplomatico, con Viktor Orban che ha abbandonato la stanza su proposta del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Questa mossa ha permesso agli altri Paesi di votare all’unanimità, evitando così che Orban fosse costretto a votare a favore o a utilizzare il suo potere di veto. Nonostante le critiche dell’Ungheria alla decisione, il Paese ha rinunciato a partecipare al voto.
Tuttavia, l’Ungheria ha sottolineato che questa non sarà l’ultima occasione in cui sarà richiesto il suo consenso in un eventuale processo di adesione dell’Ucraina all’UE. Viktor Orban ha dichiarato stamattina a Radio Kossuth che ci saranno altre 75 occasioni in cui l’Ungheria potrà bloccare il processo.
Nonostante l’ostacolo creato da Orban, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha dichiarato al termine del primo giorno del vertice comunitario: “Disponiamo degli strumenti necessari per assicurare la nostra affidabilità. Gli ucraini possono contare sul nostro sostegno e sul pacchetto di aiuti, per il quale c’è un ampio consenso politico tra 26 Stati membri”. Per quanto riguarda la revisione del bilancio dell’Unione Europea, il Consiglio non è riuscito a raggiungere un accordo e ha rinviato la decisione all’inizio del 2024.
Durante il primo giorno di vertice, Orban aveva ceduto sull’apertura all’Ucraina, pur ponendo il veto a ulteriori sostegni economici al governo Zelensky. È stato inoltre approvato anche il 12esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. “Ho sempre detto che se qualcuno vuole modificare il bilancio, allora è una grande opportunità per l’Ungheria per chiarire che deve ottenere ciò a cui ha diritto. Non la metà, o un quarto”, ha dichiarato.
Salta anche la votazione sul bilancio pluriennale
Oltre al blocco ungherese sui fondi all’Ucraina c’è anche quello sul quadro finanziario pluriennale, sempre perché si richiederebbe di inserire fondi aggiuntivi per l’Ucraina. L’accordo sulla revisione del bilancio dell’Unione Europea “ha ricevuto il sostegno di 26 Stati membri. Pertanto, torneremo a esaminare la questione all’inizio dell’anno prossimo e cercheremo di raggiungere un consenso unanime”, ha dichiarato nuovamente Michel. Ha poi aggiunto: “Nonostante ciò, abbiamo lanciato un messaggio di grande portata sull’allargamento: è stato un giorno storico”. L’attenzione del vertice odierno si concentrerà su diverse questioni all’ordine del giorno, tra cui il Medio Oriente, le migrazioni e la lotta all’antisemitismo.
Fonti europee hanno inoltre segnalato che si sta orientando verso la convocazione di un vertice straordinario dell’Unione Europea all’inizio del 2024 per concludere i negoziati sulla revisione del bilancio per il periodo 2021-2027. Si prevede che la riunione si terrà tra gennaio e febbraio.