Edilizia, materiali fuori controllo: ecco i più cari

Aumenti record per ferro acciaio (+115%), pvc (+158%), polistirene (104%) e bitume (+91%)

L’aumento incontrollato dei costi delle materie prime non sembra avere fine e gli effetti si fanno sentire su tutto il mercato immobiliare. Soprattutto dall’inizio del conflitto armato tra Russia e Ucraina.

Aumenti record nell’edilizia: tutti i numeri

Secondo lo studio fornito dall’associazione di categoria l’incremento peggiore lo ha subito il polivinilcloruro, più noto come pvc, salito del 158%. A seguire il ferro acciaio per cemento armato, su del 115%. Impennata a tripla cifra anche per il polietilene (117%) e polistirene (104%).

Va meglio, si fa per dire, per altri materiali. Il polipropilene è aumentato “solo” del 96%. E se il bitume fa registrare un incremento del 91%, il rame sale del 79% e il legname di conifera e piallato grezzo dell’84%.

L’inflazione non risparmia nemmeno altri materiali edili. I rincari infatti interessano anche lamiere in acciaio, corten, zincati, tubazioni elettrosaldate, corrugati, fibre in acciaio per il rinforzo del calcestruzzo.

Gli effetti dei rincari energetici sul mercato immobiliare

La situazione è ulteriormente aggravata dai costi energetici, al centro anche essi di rialzi da capogiro. Basti pensare che il petrolio è salito del 141%, il gasolio del 170% e l’energia elettrica del 671%. Tanto che i Paesi produttori dell Opec hanno deciso di aumentare i barili di petrolio quotidiani per venire incontro a Usa e Ue. Il dato peggiore però è un altro: il gas naturale e schizzato in alto del + 1.204%.

Costi su costi che pesano sempre di più sulle finanze degli imprenditori delle costruzioni, i quali devono far fronte anche alla difficoltà di reperire manodopera qualificata che li aiuti a chiudere i cantieri già aperti.

Edilizia, ecco quanto costa oggi costruire un palazzo

Una elaborazione dell’Ance su dati dell’Istituto di statistica Istat ha reso noto che il combinato disposto tra i rincari dei materiali e l’aumento del prezzo dell’energia è ricaduto pesantemente sul costo di realizzazione finale dei palazzi.

Si stima infatti che per costruire un fabbricato residenziale di quattro piani con ventiquattro abitazioni di circa ottantotto metri quadri di media, con annessi cantine e box, i valori di mercato attuali occorrono tra i 3,9 e i 4,6 milioni di euro, quasi il 17% in più rispetto al 2020.

Contro i rincari dell’edilizia serve più innovazione

“Ad oggi il peso dei rincari è tutto sulle spalle delle imprese che ancora aspettano di ricevere le compensazioni relative al primo semestre dello scorso anno – ha spiegato la presidente dell’Ance Federica Brancaccio -. E gli incrementi dei materiali rischiano di compromettere anche il Pnrr, viste le numerose gare andate deserte proprio per l’assenza di prezzari aggiornati di riferimento. Occorre dunque attuare le misure adottate e corrispondere subito alle imprese le compensazioni previste”.

“Se negli ultimi 24 mesi assistiamo a un aumento del costo di costruzione per immobili residenziali tra il 20 e il 30%, le punte possono arrivare anche al 35% – spiega Giovanni Savio, fondatore e ceo di Planet Smart City, compagnia torinese specializzata in distretti sostenibili -. Nel settore residenziale il ricorso a soluzioni innovative e digitali capaci di rendere più sostenibile e smart un progetto immobiliare incidono poco, fino al 2% del costo di costruzione totale dell’intervento”.