Polonia, l’Unione europea sblocca 6,3 miliardi del Pnrr: “Ristabilito lo Stato di diritto”

La Polonia ha ottenuto la prima parte dei fondi europei per finanziare il suo Pnrr: 6,3 miliardi di euro

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

La Polonia ha sbloccato un’altra parte dei fondi destinati al suo Pnrr. L’Unione europea ha deciso di riconoscere i progressi fatti dal governo di Donald Tusk nel ristabilire lo Stato di diritto nel Paese dopo che la coalizione di estrema destra che governava il Paese aveva passato diverse leggi che l’Ue riteneva contrarie ai propri principi.

Si tratta in tutto di 6,3 miliardi di euro, provenienti dal Recovery fund, a cui il Paese non aveva ancora avuto accesso. Anche altri Stati dell’Ue si trovano nella stessa situazione in cui era la Polonia, su tutti l’Ungheria di Orban.

L’Ue sblocca i fondi alla Polonia

L’Unione europea ha sbloccato 6,3 miliardi di euro del Recovery fund destinati alla Polonia, riconoscendo al governo di Donald Tusk di aver ristabilito lo Stato di diritto nel Paese. Tusk ha vinto le elezioni lo scorso anno alla guida di una coalizione centrista, che è riuscita a superare quella di estrema destra che aveva governato per anni a Varsavia.

Le leggi passate dal governo conservatore precedente a quello di Tusk, tra cui diverse norme che riducevano l’indipendenza della magistratura, erano state giudicate dall’Unione europea come non adeguate al rispetto dello Stato di diritto, uno dei principi fondamentali dell’Ue. In risposta, la Commissione europea aveva bloccato tutti i fondi destinati alla Polonia provenienti dal Recovery fund.

Ora, secondo quanto dichiarato dalla ministra per le politiche regionali Katarzyna Pełczyńska-Nałęcz, i primi 6,3 miliardi del Pnrr polacco potranno finalmente essere utilizzati. Si tratta solo di una parte del denaro destinato alla Polonia dal Recovery fund post Covid, che consta in 25,3 miliardi di euro a fondo perduto e 34 miliardi di prestiti agevolati da parte dell’Ue.

Una parte di questi fondi sarebbe già stata destinata a diversi progetti di ammodernamento infrastrutturale del Paese. La Polonia punta a migliorare le proprie ferrovie, strade e la propria rete internet.

Tutti i fondi bloccati del Pnrr: l’Ungheria di Orban

La Polonia non è l’unico Stato che si è visto bloccare i fondi destinati alla ripresa post Covid-19. Anche l’Ungheria, tra gli Stati con un sistema più compromesso dal punto di vista democratico a far parte dell’Ue, ha avuto serie difficoltà a far riconoscere i propri progressi verso le garanzie che uno Stato di diritto dovrebbe assicurare ai propri cittadini.

Soltanto alla fine del 2023 il Paese, guidato da anni dal presidente Orban, di estrema destra e vicino al presidente russo Vladimir Putin, ha ottenuto parziale accesso ai propri fondi. Il Pnrr ungherese è stato sbloccato soltanto nell’ambito della trattativa per approvare l’invio di fondi europei all’Ucraina, in sostegno contro l’invasione russa.

Si tratta di circa 10 miliardi, dei quali l’Ungheria ha ottenuto accesso diretto soltanto per 900 milioni di euro. Il resto del denaro è ancora legato a progressi nell’ambito delle riforme per rendere il sistema di informazione del Paese e quello giudiziario più indipendenti dal governo. Rimangono invece bloccati altri 10,4 miliardi di euro parte del Recovery fund e destinati allo Stato dell’Europa Centrale, che saranno resi disponibili soltanto quando il governo di Orban avrà rispettato 27 condizioni dettate dalla Commissione europea.