Decreto Milleproroghe 2024: Superbonus verso una difficile riconferma, si tratta su smart working, scaglioni Irpef e pensioni

La proroga del Superbonus potrebbe arrivare con il Decreto Milleproroghe. L'ultimo Consiglio dei Ministri dell'anno è atteso il 28 dicembre

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Archiviata la Manovra, che ha già passato l’esame del Senato e che si accinge alla blindatissima e scontata approvazione anche alla Camera, ora è corsa a far passare la consueta lenzuolata di fine anno, il Decreto Milleproroghe che potrebbe contenere una serie di norme di interesse per milioni di italiani: proroga del Superbonus, scaglioni Irpef, pensioni e smart working, fra le altre cose. Si attende l’ultimo Consiglio dei Ministri del 2023 che avrà luogo giovedì 28 dicembre.

Proroga del Superbonus nel Milleproroghe?

Fra chi spinge per una proroga del Superbonus c’è Guido Liris di Fratelli d’Italia. Costringendo a un bagno di realtà, il senatore ha recentemente ammesso che potrebbero esserci delle “difficoltà” nell’inserire il Superbonus nel Decreto Milleproroghe. Forse, aggiunge, la strada più percorribile potrebbe essere quella di un provvedimento ad hoc. Più possibilista il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti il quale dice “Aspettiamo e vediamo”.

La misura è attualmente passata da un Superbonus 110% a un Superbonus 90%. Senza proroghe, nel 2024 si calerà ulteriormente al Superbonus 70%, ma solo per i condomini mentre per le villette la misura è annullata. Nel 2025 si passerà poi al Superbonus 65%. Il rischio è che chi ha iniziato i lavori quando le percentuali erano diverse debba pagare di tasca propria la differenza. I cantieri ancora aperti sono 30mila in tutta Italia e si teme una valanga di contenziosi fra le aziende e i committenti.

Un’idea vagheggiata è quella di un Sal straordinario senza proroghe né oneri. Varare lo Stato di Avanzamento Lavori straordinario con data al 31 dicembre permetterebbe di certificare la situazione del cantiere ottenendo così l’agevolazione al suo pieno importo sui lavori effettuati. Questo salverebbe il portafoglio dei committenti e le aziende edili.

Pensioni

Nel corso del 2023 governo e camici bianchi si sono impegnati in uno sfiancante braccio di ferro. L’esecutivo puntava a innalzare a 72 anni la pensione dei medici. Questo ha contribuito a scatenare le proteste della categoria che ha già inscenato due scioperi di fine anno. Dopo le proteste, il governo ha fatto dietrofront e le pensioni dei medici sono salve. Ma solo momentaneamente perché la proposta è ancora in valutazione. All’indomani dell’ultimo sciopero, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha detto che se ne riparlerà “nei prossimi mesi”. I medici hanno già annunciato un’agitazione di 48 ore per gennaio, in un giorno ancora da definire.

Smart working

Si valuta poi se e come ridefinire i parametri dello smart working. Attualmente, con il Decreto Anticipi, il lavoro agile è stato prorogato fino al 31 marzo 2024 nel solo settore privato per i lavoratori fragili e per i genitori di minori under 14. Nel settore pubblico lo smart working è consentito fino al 31 dicembre 2023 solo ai lavoratori fragili. Con l’anno nuovo, dunque, si torna subito in ufficio.

Irpef

Il Consiglio dei Ministri dovrà deliberare anche in merito al pacchetto fiscale, a partire dal decreto per l’attuazione della riforma dell’Irpef i cui scaglioni diminuiscono da quattro a tre. Il via libera era previsto a inizio dicembre, ma è stato rimandato per dare priorità all’approvazione della Manovra.