Vacanze proibitive, tutto è più caro: aumenti per 7 miliardi di euro

Una porzione enorme di italiani non può permettersi una sola settimana di vacanza nel corso dell'intero anno: ecco la situazione

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Gli italiani hanno voglia e bisogno di andare in vacanza ma il prezzo che viene loro richiesto è per molti proibitivo. Anche chi può permettersi di pagarlo, ovviamente, non è entusiasta all’idea. Staccare la spina è oggi più che mai un lusso e le statistiche sui rincari parlano chiaro: il giro d’affari è aumentato di 6,8 miliardi di euro in un solo anno.

Caro vacanze 2024, i dati

Stando ai dati forniti da Federalberghi, sono 36 milioni gli italiani che trascorreranno un periodo, breve o lungo che sia, fuori casa nel corso di questa estate. Un numero che rispetto allo scorso anno è lievemente cresciuto. Nel 2023 erano stati 34,7 milioni. Statistiche alla mano, dunque, si parla di un +1,3 milioni di cittadini pronti a lasciarsi la città alle spalle.

Incredibile pensare che per un aumento tanto ridotto si possa prevederne uno 6,8 miliardi di euro sul fronte del giro d’affari, come detto, tra giugno e settembre 2024. Nel 2023 è stato pari a 33,8 miliardi e per quest’anno si prevede il raggiungimento di quota 40,6 miliardi di euro.

La spesa pro capite vola alle stelle, com’è evidente dalla ricerca svolta da Tecnè per Federalberghi. Tirando le somme e ottenendo la media, ogni italiano pagherà 1.127 euro per poter andare in vacanza. Nel 2023 erano stati 972.

Una vera e propria stangata sul fronte vacanziero. L’estate 2024 sarà un salasso, tra costi degli alberghi e dei trasporti, a non solo. In questi due casi specifici, però, si arriva anche a superare di 5 volte il livello del carovita. Si prevede un aumento tra il 10 e il 20% rispetto alla scorsa estate. Un’impennata vertiginosa in appena 12 mesi.

Un aumento privo di controllo alcuno, che grava estremamente sulle tasche, già aggravate da bollette e non solo, dei piccoli risparmiatori. Stando al monitoraggio proposto dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, è chiaro come una famiglia tipo, ovvero composta da quattro elementi (due adulti e due bambini), spenderà in media 6.377,30 euro per raggiungere una località balneare e soggiornare. Nel 2022 sarebbero bastati 4.849,52 euro.

Estate 2024, cosa è aumentato

Sono tanti gli elementi delle nostre vacanze aumentati incredibilmente. Proviamo allora ad andare con ordine, partendo dalla meta preferita, il mare. Lettini e ombrelloni sono aumentati generalmente dal 3 al 5%. Due lettini e un ombrellone, secondo Altroconsumo, costano 278,60 euro tra fine luglio e inizio agosto. Ecco i prezzi a settimana della prima fila in 10 città analizzate (per un totale di 211 stabilimenti balneari):

  • Senigallia: 155 euro;
  • Lignano: 164 euro;
  • Rimini: 165 euro;
  • Palinuro: 209 euro;
  • Viareggio: 209 euro;
  • Taormina: 215 euro;
  • Giardini di Naxos: 215 euro;
  • Alghero: 239 euro;
  • Gallipoli: 289 euro;
  • Alassio: 392 euro.

Per quanto riguarda gli alloggi, in quasi tutte le città si registrano aumenti consistenti. Per questa ragione, tendenzialmente, gli italiani stanno optando per dei soggiorni ridotti. Allo stato attuale, avere degli amici o parenti in grado (e disposti) di garantire accoglienza è un vero e proprio salvavita per i portafogli delle famiglie tipo. Ecco quanto costano 7 notti a cavallo di Ferragosto in alcune località, in una struttura a 3 stelle o di categoria equiparata:

  • Bibione: 872 euro;
  • Rapallo: 909 euro;
  • Grado: 967 euro;
  • Marina di Pietrasanta: 2.000 euro;
  • Amalfi: 2.200 euro;
  • Baja Sardinia: 2.600 euro;
  • Porto Cervo: 3.500 euro.

La Regione che evidenzia i rincari più gravosi è la Sardegna, che vanta inoltre anche un caso estremo di caro-traghetti. Che dire invece dei ristoranti e dei servizi di escursione in località marittime: per mangiare fuori si pagherà il 6% in più rispetto al 2023, in media. Laddove quattro persone pagavano 245,94 euro, oggi spenderanno 259,60 euro. Per quanto riguarda le escursioni, invece, si è passati da una media di 40,00 euro a persona nel 2023 a 45,50 euro.

Di seguito riportiamo ulteriori dettagli relativi ai rincari di cui tutti dovrebbero essere a conoscenza. Avere le informazioni necessarie potrebbe rappresentare la giusta spinta per cambiare le proprie abitudini, così da non sottostare all’amaro gioco dei rialzi preventivi:

  • Montagna – Una famiglia tipo pagherà 4.678,84 euro per 7 giorni, contro i 4.482,54 del 2023 e i 4.128,04 del 2022;
  • Escursione in montagna – Una passeggiata a cavallo passa da 35 a 38 euro e il noleggio dell’attrezzatura da trekking è aumentato del 5%;
  • Ristoranti in montagna – Il costo di una cena è mediamente salito del 6%;
  • Voli – In media il costo per due persone (andata e ritorno) è di 539,40 contro i 482,22 euro del 2023 e i 408,66 del 2022;
  • Viaggio in auto – Il prezzo di un pieno di carburante è quasi identico, mentre Telepass ha annunciato un cambio tariffario da 1,83 a 3,90 euro al mese. Più cara inoltre la sosta in autogrill del 3%.

Estate 2024, chi non può permettersi una vacanza

Una condizione di questo genere va a gravare incredibilmente su un caro vita ormai fuori scala. L’Italia continua ad arrancare sul fronte del costo dei carburanti. I cittadini sono ormai rassegnati a pagare in autostrada più di 2 euro al litro. A ciò si aggiunge il costo al rialzo delle bollette, con i servizi che nel mercato libero vedono i cittadini annegare in un mare di offerte e contratti, tra chi strattona per la camicia per assicurarsi un nuovo cliente e chi prende per la gola. Per non parlare poi del costo del carrello della spesa.

I dati di Federalberghi evidenziano come il 44,8% della popolazione italiana non potrà viaggiare tra giugno e settembre 2024. Più della metà di tale quota, ovvero il 54,3%, fa fatica a individuare la necessaria liquidità per potersi permettere un periodo fuori casa. Il resto si divide tra motivi familiari e di salute.

Che dire invece del resto dell’Italia. Parte di chi di fatto viaggerà ha dovuto cambiare abitudini. Le micro-vacanze diventano così un’alternativa allettante, a patto però di avere le necessarie chance organizzative sul fronte lavorativo. Si stacca la spina per un numero minore di giorni, dunque, il che avrà di certo un impatto notevole sul fronte rischio burnout.

I dati però sono anche peggiori, riporta il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona. Ecco il motivo: “Secondo i dati Istat, un terzo degli italiani non può permettersi una settimana di ferie in un intero anno. Né questa estate né mai. Una percentuale che sfonda la quota del 50% nelle Isole”.