Sono 6 le associazioni dei consumatori che si stanno preparando a indire una class action contro Enel: si tratta di Confconsumatori, Adusbef, Assoutenti, Casa del consumatore, Codici e Ctcu. Il colosso energetico viene accusato di avere messo in atto modifiche ai contratti in maniera unilaterale e in violazione della normativa che regolamenta la materia. “Invitiamo tutti coloro che hanno riscontrato aumenti del gas in bolletta dalla primavera 2023 in poi a rivolgersi ai nostri sportelli per avviare le pratiche volte a tutelare i propri interessi”, hanno fatto sapere le associazioni.
Aumento delle tariffe gas
Il casus belli è noto: tutto è iniziato la scorsa primavera, quando per una serie di clienti entrarono in funzione modifiche contrattuali stabilite nei mesi precedenti. In molti se ne accorsero solo con l’arrivo di bollette che indicavano importi di molto superiori rispetto al passato. I clienti lamentarono di non essere stati avvertiti per tempo in maniera adeguata, ma solo con mail talvolta cancellate perché considerate messaggi pubblicitari indesiderati o non notate perché direttamente finite nello spam.
La versione di Enel
La normativa prescrive che le proposte di modifica unilaterale debbano essere comunicate in forma scritta e con un congruo preavviso, pari ad almeno 3 mesi. Enel si discolpa sostenendo di avere seguito correttamente l’iter legale e di avere offerto all’utenza la possibilità di “valutare le migliori offerte mettendo a disposizione tutti i propri canali ufficiali”, anche offrendo una “eventuale rateizzazione” dei pagamenti.
Iter in corso per la class action
Adiconsum (che non partecipa alla class action) fa sapere che in alcuni casi ai clienti la tariffa del gas è stata alzata da 0,30/0,50 euro a 2,30/2,60 euro al metro cubo. Così risulterebbe da alcune fatture visionate dall’associazione.
Le 6 associazioni interessate, per prima cosa, daranno il via a delle pre-adesioni. Poi presenteranno regolare istanza in tribunale. Qualora essa dovesse essere ammessa, si darà il via alle vere e proprie adesioni alla class action contro Enel.
“La proposta di conciliazione inviata due settimane fa non è stata degnata neanche di una trattativa da parte del colosso energetico. A questo punto per le sei associazioni dei consumatori, riconosciute ai sensi dell’articolo 137 Codice del consumo, non restano che le azioni individuali o collettive”. In particolare, spiega il presidente di Confconsumatori Marco Festelli, “avevamo chiesto di procedere a una mediazione di classe, così da fissare dei criteri per ottenere il rimborso e dare un termine perché tutti gli utenti potessero aderire alla negoziazione, ma prendiamo atto del silenzio di Enel”, conclude.
Per il futuro, Festelli invoca proposte di modifiche unilaterali dei contratti unicamente tramite raccomandate, Pec o autenticazioni tramite Otp. Il motivo è che, come sta valutando l’Antitrust nell’istruttoria in corso, “ad avviso dei segnalanti la email in esame sarebbe stata ‘artatamente confezionata per essere intercettata dal filtro antispam’ anche in ragione della rilevanza della parte grafica; la medesima, invero, si prestava ad essere interpretata come un mero messaggio promozionale e non come un documento avente un significativo impatto sul contratto di fornitura, tenuto, altresì, conto né nell’intestazione, né nella parte testuale di detta email non veniva data evidenza al suo oggetto (ossia, la modifica delle condizioni economiche)”.
Per maggiori informazioni si rimanda agli sportelli territoriali delle 6 associazioni interessate o ai loro siti ufficiali.